L’e-book “Ricordi diversi” di Ceccarini-Ricci a Effetto Venezia
L'appuntamento è per sabato 22 agosto, alle 22, a Palazzo Huigens (via Borra 35, Livorno). Con gli autori sarà presente l'assessore alla Cultura del Comune di Livorno, Simone Lenzi, impegnato a rendere omaggio alla memoria di Coccioli
Tra le iniziative in calendario nel primo weekend di Effetto Venezia vi è la presentazione di “Ricordi diversi”, e-book scritto a quattro mani dal giornalista Marco Ceccarini e dalla scrittrice Paola Ricci, dedicato alla figura di Carlo Coccioli, autore livornese di cui lo scorso 15 maggio si è celebrato il centenario della nascita. Si tratta di un libro basato sul rapporto diretto dei due autori con lo scrittore, che entrambi hanno avuto modo di conoscere e frequentare dal 1994 al 1996, negli anni in cui Coccioli, che già abitava in Messico dal 1953, tornò nella sua città natale assieme al figlio adottivo Javier. Quello che emerge dalle pagine di “Ricordi diversi” (scarica gratis il libro cliccando su questo link) è un Coccioli inedito, raccontato in una dimensione più personale, alle prese con la quotidianità e con ad esempio il suo amore per gli animali, anche se tutti i principali temi che ne hanno caratterizzato la vita sono presenti nel lavoro.
I DUE AUTORI: CECCARINI E RICCIL’appuntamento è per sabato 22 agosto, alle 22, a Palazzo Huigens (via Borra 35, Livorno). Con gli autori sarà presente l’assessore alla Cultura del Comune di Livorno, Simone Lenzi, impegnato a rendere omaggio alla memoria di Coccioli in questo 2020 caratterizzato dal centenario. Per accedere a Palazzo Huigens, come ad ogni altra manifestazione al chiuso di Effetto Venezia, è necessario registrarsi preventivamente (clicca questo link per accedere alla pagina dedicata).
Marco Ceccarini, redattore dell’agenzia Toscana Notizie, ha messo l’accento sul sincero tentativo di tornare alle origini e di stabilirsi a Livorno che fece lo scrittore alla metà degli anni Novanta quando egli, giovane cronista, lo conobbe e lo intervistò a più riprese. Paola Ricci, che lo scorso anno ha dato alle stampe il volume “Carlo Coccioli e la strega fatata”, ha focalizzato il suo rapporto personale con lo scrittore.
La prefazione di “Ricordi diversi” è stata affidata all’ex assessore alla Cultura, Francesco Belais, anch’egli giornalista, cui va ascritto il merito, nel 2019, di aver conferito la Livornina d’Oro alla memoria di Coccioli. La postfazione, invece, è di Gloria Benini, insegnante e scrittrice, esperta di Letteratura italiana del Novecento. Sia Belais che la Benini sono stati invitati a prendere parte alla presentazione in programma il 22 agosto con un loro contributo.
Carlo Coccioli, nato a Livorno il 15 maggio 1920, scomparso a Città del Messico il 5 agosto 2003, giornalista, era laureato in Lingue e letterature orientali a Napoli. Dopo l’infanzia vissuta a Livorno, dopo la seconda guerra mondiale combattuta nelle fila della Resistenza italiana, anche e soprattutto perché l’ambiente sociale e culturale dell’epoca non era in grado di accogliere la sua omosessualità, lasciò l’Italia per andare prima a Parigi nel 1949 e poi in Messico nel 1953, dove è stato corrispondente del Corriere della Sera e ha collaborato al Giornale e alla Nazione.
Coccioli, in circa sessant’anni di attività, ha pubblicato quasi quaranta tra romanzi e saggi. Ha scritto regolarmente in italiano, francese e spagnolo ed è stato il traduttore di sé stesso. I suoi libri sono stati tradotti in una ventina di lingue. Tra i suoi romanzi più noti, “Fabrizio Lupo” e “Davide”, ma anche “Uomini in fuga” e “L’erede di Montezuma”, “La casa di Tacubaya” e “Piccolo karma”, fino ad arrivare a “Tutta la verità”, sua penultima opera pubblicata, ed a “Itinerario nel caos”, quest’ultimo un testo fuori catalogo e mai messo in commercio, che hanno rappresentato e rappresentano la sua eredità umana, letteraria e spirituale.
Adesso, grazie all’impegno e al coraggio di Marco Ceccarini e Paola Ricci, esce “Ricordi diversi”, una testimonianza sincera e profonda, portata a termine senza scopo di lucro, fatta nel solo interesse di far conoscere meglio questo autore ancora troppo poco noto in Italia. Una testimonianza, in conclusione, scritta da due persone che, alla metà degli anni Novanta, Carlo Coccioli lo hanno davvero conosciuto, prendendo parte ai “chiacchiericci a tema libero” che si svolgevano nella sua casa di scali delle Ancore, dove d’altronde Marco e Paola si sono conosciuti.
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