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“Lavoretti”, mercoledì alla biblioteca del Vespucci-Colombo

Lunedì 4 Marzo 2024 — 08:04

Continuano i pomeriggi della biblioteca Vespucci-Colombo di Livorno in collaborazione con Erasmo Libri. Mercoledì 6 marzo alle 18 verrà presentato “Lavoretti” (Momo edizioni) di Boosta Pazzesca

Continuano i pomeriggi della biblioteca Vespucci-Colombo di Livorno in collaborazione con Erasmo Libri. Mercoledì 6 marzo alle 18 verrà presentato “Lavoretti” (Momo edizioni) di Boosta Pazzesca.

Du’ parole su Lavoretti

«Noi mica semo quello che lavoramo, no? Sennò sarebbe un problema».

Con le sue avventure vitali e pirotecniche – tra contratti «party taime» da fame, grotteschi stage non rimborsati, strampalati smart working sadomaso e giornate alienanti in ufficio – Boosta Pazzesca, tutta «emozionella» e «istintella», con questo romanzo si candida a diventare la portavoce di una intera generazione. Un personaggio così reale che entrerà nella vostra vita e non ne uscirà più.

Il precariato è una realtà vissuta da tanti. Lavoretti vuole raccontarlo con la serietà che merita attraverso l’ironia leggera e disincantata tipica del personaggio di Boosta Pazzesca. Le vicende sono ambientate a Roma, metropoli dalle grandi possibilità e dalle infinite fregature lavorative. Non c’è spazio per il piagnisteo che spesso accompagna questa tematica, ma neanche per una narrazione superficiale o soltanto comica. L’intenzione è quella di mostrare con crudezza le avventure che vive quotidianamente una ragazza onesta (senza dubbio) e seria (più o meno…) quando ha delle pretese: trovare un impiego, poter lavorare in un ambiente sereno, essere pagata per questo.

Il personaggio di Boosta Pazzesca e tutto il mondo che porta con sé non può prescindere dall’uso del romanesco/romano/romanaccio. La lingua di Boosta è viva e in continuo mutamento, e in Lavoretti abbiamo circoscritto l’uso del romanesco ai dialoghi e a qualche termine nelle parti narrative, senza ovviamente snaturare il progetto iniziale, né raffinandolo eccessivamente. L’idea è rendere più fluida la lettura, ma soprattutto potenziare gli effetti comici che regala un uso più chirurgico del dialetto.

Minibio:

MANUELA PINETTI è sceneggiatrice, critica cinematografica, saggista, scrittrice. Ha collaborato con «Nuovo Paese Sera» e dal 2006 scrive per «Rivista del Cinematografo». Ha pubblicato con «Flanerí» ed è fotografa frilenz.

GIANLUIGI CECCARELLI vive tra Roma e Firenze. È stato consulente letterario per Rai Fiction e aiuto regista per Istituto Luce. È critico cinematografico, autore di saggi sul cinema italiano, copywriter freelance e sceneggiatore di documentari.

BOOSTA PAZZESCA ventiquattro anni, vive da sempre al Laurentino 38, periferia di cemento e asfalto a Roma sud. Qui una «busta» è una ragazza non proprio bella e neanche «carina». Diciamo pure un cesso. Ma tanto l’importante sono i valori. Nel 2019 è uscito il suo primo romanzo, Tre metri sotto er Laurentino P38. Boosta Pazzesca è il nome d’arte e il personaggio inventato dai due autori Manuela Pinetti e Gianluigi Ceccarelli.

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