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Il livornese Zannotti partecipa al ritorno dei CCCP “Fedeli alla linea”

Martedì 24 Ottobre 2023 — 17:04

Il livornese Luca Zannotti è un produttore, manager culturale esperto di nuovi media e cultura giovanile, cresciuto in tour fra palchi e backstage. C'è proprio lui dietro il ritorno dei CCCP-Fedeli alla linea sul palco per due importanti date e con una mostra che racconta, fino a febbraio 2024, i primi 40 anni delle loro carriera

Il livornese Luca Zannotti è un produttore, manager culturale esperto di nuovi media e cultura giovanile, cresciuto in tour fra palchi, backstage, furgoni e stanze di hotel di tutta Europa e non (al momento si trova in tour in Canada con Tommaso Novi, per concludere il tour con Massimo Zamboni in Est Europa). Un viaggio ventennale che ha visto Zannotti ininterrottamente in tour per oltre duemilacinquecento concerti organizzati fra Italia, Europa, Nord America, Israele, Inghilterra, fino al celebre Cannes Film Festival e BRIT Award con la sua agenzia Musiche Metropolitane, la cui sede resta orgogliosamente a Livorno in Borgo San Jacopo, in un viaggio interminabile verso importanti riconoscimenti dal Premio Tenco con i Sinfonico Honolulu nel 2013 al Premio Ciampi per numerosi dei suoi artisti, inizia per lui questa nuova esperienza a fianco di una delle più significative e seminali band italiane. C’è proprio lui dietro il ritorno dei CCCP-Fedeli alla linea sul palco per due importanti date e con una mostra che racconta, fino a febbraio 2024, i primi 40 anni delle loro carriera.
La prima tappa di questo nuovo corso dei CCCP, che racconta di una delle esperienze musicali più interessanti della storia del punk, è stata l’attesa mostra “FELICITAZIONI! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024”, promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia e curata dagli stessi CCCP, che proprio dal 12 ottobre, fino all’11 febbraio 2024, ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia, accompagnerà il visitatore in un percorso cronologico e antologico per scoprire i dischi pubblicati, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che circondava i CCCP e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create. Altra pietra miliare sarà l’album “FELICITAZIONI! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024”, disponibile in versione vinile, cd e box deluxe in edizione numerata e limitata da venerdì 13 ottobre per Universal Music (ma già da domani nello shop dei Chiostri di San Pietro), che contiene 18 brani storici dei CCCP e si congiunge alla mostra, ripercorrendone le sale e divenendone la traccia sonora e permanente.
Sabato 21 ottobre e domenica 22 ottobre i CCCP – Fedeli alla Linea sono stati protagonisti al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia nell’ambito del Festival Aperto per il “Gran Galà Punkettone di parole e immagini”. Si sono raccontati al pubblico con Daria Bignardi e Andrea Scanzi per la regia di Fabio Cherstich.

“Questi due concerti sono stati per me un’esperienza radicale, dirompente e romantica – ha commentato Luca Zannotti a QuiLivorno.it – Tempo fa facevo due conti ho organizzato più di tremila concerti in vent’anni di vita, quello che ho provato al Teatro Valli non lo avevo mai provato prima. Pertiene alla sfera antica della commozione, del dolore e dell’assenza, del mistero e dell’allusione, dell’essere senza preoccuparsi di rassicurare, una sostanza che poche volte ho avuto modo di incontrare. L’emozione di un fan che a un certo punto si è trovato dall’altra parte della platea”.
Zannotti poi passa a parlare della sua Livorno. “Come Reggio Emilia anche Livorno è stata provincia più filosovietica dell’impero, e tra manifesti ideologici, ironia e paranoia, i CCCP assomigliano tanto alla città che amo. Livorno ha una temperamento indulgente, ma un realismo amaro, viverci é un privilegio per me. Vorrei solo poterci stare di più. Ricomporre in questa mia storia di tour e di palchi in giro per il mondo, un pezzetto di strada con dei compagni di viaggio così autorevoli, mi ha arricchito e completato. Da adolescente mi sono nutrito di Ortodossia e non potevo chiedere di più che collaborare con i CCCP. Avere a che fare con loro, mi ha insegnato quanto il radicalismo estetico non debba mai essere oggetto di sacrificio. I CCCP impressionavano musicalmente e esteriormente, erano agli antipodi del pensiero maggioritario e hanno finito per condizionare una generazione. La montagna è evidente abbia molto a che fare coi CCCP, e la montagna è una categoria dell’esistenza, conserva una consapevolezza antica, una pacificazione profana, un pilastro etico. Con loro la montagna sfiora la forma più radicale e primitiva di nichilismo, abnegazione e ferimento autoinflitto, ovvero il punk, la più acerrima consapevolezza della tragedia, i soviet, il declino e la giustizia sociale in musica”.
“La cellula dormiente dei CC CP è stata svegliata per imbastire la mostra dei quarant’anni dal primo Ep Ortodossia – continua Zannotti – dopodiché ho ricevuto una telefonata. Che fossi già il manager di Massimo Zamboni da sei anni mi ha dato un vantaggio, avevo la sua fiducia. Con lui sono stati anni di tour ininterrotto, pandemia esclusa, ho fissato concerti ovunque, pensate che martedì andremo in Transilvania al mitico Dracula Film Fest di Brasov, vicino al castello del Conte”.
“In cosa consiste di preciso il mio lavoro? Di fatto nel rappresentare gli artisti per la loro attività discografica e dal vivo. Per i CCCP ho curato la parte profana dell’operazione, la trattative economiche, e la produzione esecutiva di Gran Gala Punkettone, il doppio evento al Teatro Municipale Valli del 21 e 22 ottobre e delle prossime apparizioni (extra musicali) dei CCCP. Sono loro che hanno fatto la storia, a me la responsabilità, che il loro lavoro si svolga nelle condizioni migliori”.
Zannotti parla anche di come ha conosciuto musicalmente i CCCP. “Ho conosciuto musicalmente i CCCP a 14 anni – spiega il manager livornese – il fratello maggiore di un caro amico ce li fece ascoltare, allora c’erano le cassette e i passaparola, quell’ascolto ci marchiò a fuoco, catapultandoci in tempi non sospetti nella sorellanza di chi svolge questa professione. Seguì un tripudio di creste e camice militari del mercatino americano. Ricordo in campeggio con gli amici ci divertivamo a saltare sui letti, ascoltando Curami e Spara Juri a manetta dallo stereo, quel teatro primitivo, punkettone e autoironico ci divertiva un casino. Di li a poco cominciai a organizzare concerti, il primo all’occupazione del liceo Erriques. Trovarsi dopo tanti anni a lavorare insieme a loro è un sogno che si realizza. Per me da oggi in poi tutto è possible, anche la Pace, anche la Rivoluzione, anche l’uguaglianza sociale”.

E di persona? “Li ho conosciuti personalmente in questo modo: Giovanni lo conobbi nel 2004 quando organizzavo il festival di Castellina, trascorremmo un pomeriggio a parlare di vita, morte e tragedia. Massimo quando mi contattò per propormi una collaborazione, e io accettai in un secondo. Massimo è un grande intellettuale e un punto di riferimento per me; mi ha insegnato tantissimo, condividere questo percorso con lui è un privilegio. Fatur l’artista del popolo, tre anni fa a Melpignano per l’inaugurazione di un murales, un luogo che ha sancito la trasformazione dei CCCP. Annarella a Palazzo Masdoni, la storica e autorevole sede del PCI emiliano del dopoguerra, in conferenza stampa, è una donna bellissima e una persona incredibile. La loro danza neo-espressionista e surreale ha elevato i CCCP”.

Cosa aspettarci dalla mostra ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia? “Beh tante cose: è bellissima, troverete reperti sensazionali, e un’autoanalisi collettiva per un territorio quello emiliano, che come il nostro ha incarnato un’utopia, che per me non è finita – continua Zannotti –
Zamboni mi ha detto che alla consegna dei pezzi del muro di Berlino, (i CCCP si conoscono a Berlino nel 1981), recapitati settimana scorsa con un corriere ha visto persone commuoversi. Il nostro comunismo come dice Massimo è stato un’altra cosa, liberazione e affrancamento, non negazione. Per questo ci siamo così legati e spesso dobbiamo farci i conti, in tutto questo talvolta ci commoviamo”.

Progetti futuri? “Sto lavorando inoltre con I Planet Funk per il tour all’estero, con Francesco Tricarico, con I Sinfonico Honolulu e Johnson Righeira, un concerto new wave, potentissimo e divertente, poi un progetto bellissimo su Enrico Berlinguer che vorrei tanto portare anche a Livorno, poi Andrea Chimenti, Marco Parente, Sara Loreni, Gary Lucas il chitarrrista di Jeff Buckley e Captain Beefheart, una leggenda vivente e un amico fraterno, l’ho portato in tour in Europa sette volte, presto torneremo con un nuovo progetto, ho in cantiere una collaborazione con i Gong, una delle icone della musica prog internazionale a inizio novembre ho fatto un tour in Canada con Tommaso Novi uno dei pianisti e fischiatori più dotati e creativi che abbiamo in Italia”.

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