I 20 anni di Fetish al Megik Cult
Venerdì 20 dicembre alle 18 aperitivo musicale per i 20 anni dalla pubblicazione di Fetish, Scali delle Cantine, prenotazioni 339 534 1851. Concerto per voce, chitarra elettrica, loopstation, basic tracks, mel 9 e freeze. Dal 27 dicembre su tutte le piattaforme il singolo “Memento” (edizione speciale)
Venerdì 20 dicembre alle 18 aperitivo musicale per i 20 anni dalla pubblicazione di Fetish, Scali delle Cantine, prenotazioni 339 534 1851. Concerto per voce, chitarra elettrica, loopstation, basic tracks, mel 9 e freeze. Dal 27 dicembre su tutte le piattaforme il singolo “Memento” (edizione speciale).
Nel Dicembre 2004 Rockatta con Storie di Note/Suonimusic pubblicavano Fetish. Album a cui ho lavorato due anni, in cui si sono alternati diversi co- produttori (alla fine resta e dirige la produzione Simone Satta), fonici e musicisti, tra i quali Pietro Monterisi, Ferdinando Pantini, Eugene, Fabrizio Sciannameo (a cui si deve la bellissima produzione di Uccidimi). Fabrizio, purtroppo sc omparso due anni fa, è la dimostrazione che il lavoro mainstream (Britti ecc.) e hit milionarie, non impediscono ricerca e sperimentazione ma la rendono invece possibile.
Gli sarò sempre grato, oltre il lavoro fondamentale su Uccidimi ha supervisionato tutta la produzione guadagnando meno di zero. Solo per amore: gli piaceva l’album. Spero che sia ricordato come merita, questo paese è smemorato, spesso, sui suoi bravi artigiani che lo fanno grande.
C’è la fetish band, miei fratelli per sempre. La collaborazione con Tommaso Piotta Zanello (Nuova vita).
La grafica dell’album era centrata sulla fotografia di Giovanna Casotto (le foto furono riprese da diversi periodici dedicati a immagine e graphic novel). Il video di uno dei brani più importanti dell’album (Pornstar) affidato a Matteo Rovere. Insomma uno sforzo produttivo importante con mesi e mesi di registrazioni, missaggi e un mastering molto accurato (Fabrizio De Carolis al Reference di Roma).
A dispetto di uno scarso impatto sul mercato, è stato comunque l’album tra i miei che è stato suonato di più dalle radio (soprattutto Memento). Produzione grande, ma non colpimmo nessun bersaglio e cose costate cento volte meno ebbero enorme successo, così va la vita. In effetti però spendemmo tutto in produzione ma zero in promozione (i soldi erano finiti). Sono grato al mio incosciente discografico che ha speso così tanto per me. Ci abbiamo provato e dal punto finanziario, zero. Dal punto di vista artistico, non so, vedremo.
Passati venti anni, mi piace ancora averlo fatto tanto che esce una nuova edizione, intitolata Fetish XX preceduta da alcuni singoli (il 27 dicembre una versione speciale proprio di Memento). La nuova edizione include versioni acustiche (Uccidimi, La lettera) o alternative e il remix di Pornstar di Eugene. La nuova edizione resta comunque ancorata alla originale e alla riedizione per le piattaforme digitali uscita con Pirames nel 2015.
Le caratteristiche restano la ricerca di usare rumore e larsen come parte costitutiva musicalmente, che fa parte pienamente della canzone, con musica e testi. Le citazioni (Television, Lou Reed, Nick Drake, My bloody valentine, Moby) sono abbastanza evidenti, volutamente, per dedicarsi all’appartenere a un mondo musicale a cui mi sentivo allora vicino. E ancora ci sto anche se ci sono le cose nuove che amo, completamente differenti (Lil Peep e XXXTentacion, Billie Eilish e Fontaines DC, Wet Leg ecc. ma allora il paesaggio era quello citato).
La prima traccia dell’album originale (Raggio) inizia con il rumore del jack infilato nella chitarra elettrica. In fase di missaggio chiesi di lasciare tutto: ogni rumore nato in quelle sessions sta nel missaggio. Cosa bellissima: tutto inizia così, da ragazzi in sala prove il primo suono è quel bellissimo “click”.
I testi sono come sono: molto vicini al mio modo di parlare, e ho cercato di scriverli proprio perché restassero integri anche senza la musica. I contenuti di questa narrazione sono anche quelli evidenti: amore, ipocrisia, tradimenti (non necessariamente affettivi), mondi che si presentano trasgressivi o provocatori e invece sono pieni di fragilità e incertezze e dediche “letterarie”: a Scott Fitzgerald (Sempre vicini così), Emily Dickinson (Nascosto).
E il tema portante dell’album: eternità e fine, fine delle cose, della vita, delle relazioni. Lo so, per un album musicale, fatto di canzoni pare un po’ troppa roba ma sono fatto così e non mi va di fingermi differente.
Parallelamente ci saranno appuntamenti live, alcuni versione solo (voce, chitarra elettrica, loopstation, backing tracks, freeze) e una festa a Roma con alcuni dei protagonisti dell’album.
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