Al Goldoni Le quattro stagioni di Vivaldi
Appuntamento martedì 29 novembre alle 21. In apertura un’opera di Pietro Nardini nel 300° anniversario Orchestra del Teatro Goldoni. Marco Fornaciari violino solista e concertatore
E’ probabilmente il brano di musica classica più popolare al mondo, capace di restituire con immediatezza all’ascolto le sensazioni legate al trascorrere delle stagioni: la primavera con il risveglio della natura, la calda e assolata estate, le brumose immagini dell’autunno per terminare con l’inverno, dove il vento e il gelo sono combattuti dal caldo tepore del focolare. Stiamo ovviamente parlando de “Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi, opera che martedì 29 novembre, alle ore 21 sarà eseguita al Teatro Goldoni quale nuovo appuntamento della stagione sinfonica.
“Le quattro stagioni” sono un capolavoro assoluto, un prodigio di melodie ed emozioni che saranno restituite dall’Orchestra del Teatro Goldoni diretta dal M° Marco Fornaciari, nella doppia veste di concertatore e violino solista: livornese di nascita, è tra i più affermati violinisti dei nostri tempi, avendo suonato nelle più importanti sale mondiali, dalla Scala di Milano al Mozarteum di Salisburgo; è fra i pochissimi a cui sia stato concesso più volte di suonare il violino Stradivari del Comune di Cremona, ed il Guarneri di Paganini del Comune di Genova. Vivaldi propose l’opera completa “Il cimento dell’armonia e dell’invenzione” che include i celeberrimi brani al Conte boemo Wenzel von Morzin non intuendo la grandezza del suo lavoro: nella lettera accompagnatoria al conte, scriveva infatti che “Tra questi pochi e deboli Concerti troverà le Quattro Stagioni”. Di certo non immaginava che questi “deboli concerti” sarebbero diventati tra i capolavori più eseguiti dell’intera storia musicale. Si potrebbero sicuramente indicare come concerti a programma, vista la titolazione di ognuno di questi. Vivaldi fece precedere ogni “Stagione” da un piccolo sonetto scritto che riportava le sensazioni che gli venivano procurate, riuscendo a trasferirle in musica con rara maestria compositiva. La riscoperta de “Le quattro stagioni”, come gran parte dell’intero corpus musicale di Antonio Vivaldi (nato a Venezia nel 1678), è relativamente recente, visto che solamente dai primi anni del ‘900 cominceranno ad entrare con una certa frequenza all’interno delle programmazioni dei Teatri e delle sale da concerto.
Il concerto è in omaggio di un grande artista livornese quale il violinista Roberto Michelucci nel centenario della sua nascita: oltre al suo altissimo profilo (fu ad esempio il primo violinista italiano invitato al Festival di Salisburgo), nel 1972 ricevette a Tokio il Disco d’oro per il superamento del milione di copie vendute proprio per la sua esecuzione de “Le quattro Stagioni” di Vivaldi, primo caso di un disco d’oro assegnato ad un esecutore di musica classica.
In apertura di serata, una brillante opera di Pietro Nardini, il Concerto per violino in mi minore: oltre che eccelso concertista assai ammirato per la sua tecnica, Pietro Nardini, nato a Livorno nel 1722 (ricorre quest’anno il 300° anniversario), fu un compositore che realizzò diversi lavori per violino, suo strumento prediletto. Allievo di Giuseppe Tartini, viaggiò attraverso le corti europee, da Vienna a Stoccarda dove visse per tre anni, durante i quali ebbe modo di essere ascoltato dal padre di Wolfgang Amadeus Mozart che rimase colpito dalla «bellezza, purezza e levigatezza del suono» e dal suo «gusto per il cantabile». Il Concerto per violino in mi minore è uno dei pezzi più popolari ed eseguiti del compositore livornese. In realtà, la composizione deriva dall’opera di “assemblaggio” da parte di Miska Hauser, grande virtuoso ottocentesco, di alcuni movimenti per violino e basso continuo scritti originariamente da Nardini e che Hauser stesso elaborò in una versione orchestrale.
Biglietti € 10 (€ 5 per gli under 25) presso il botteghino del Goldoni (tel. 0586 204290), aperto il martedì e giovedì ore 10-13, il mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30-19.30 ed online su www.goldoniteatro.it
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