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Collesalvetti presenta il Calendario Estate 2024

Martedì 18 Giugno 2024 — 12:12

L’Amministrazione Comunale di Collesalvetti ha l’onore di varare il prestigioso Calendario Estate 2024, dal titolo “Il Risorgimento delle Arti. Luigi Bartolini e le strategie record di Cesare Ratta”, promosso e realizzato dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli

L’Amministrazione Comunale di Collesalvetti ha l’onore di varare il prestigioso Calendario Estate 2024, dal titolo “Il Risorgimento delle Arti. Luigi Bartolini e le strategie record di Cesare Ratta”, promosso e realizzato dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli, in occasione dell’importante mostra “Luigi Bartolini e gli acquafortisti italiani al tempo di Cesare Ratta”, promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti, ideata e curata da Francesca Cagianelli e Paolo Bassano (Villa Carmignani, via Garibaldi, 79 – Collesalvetti, località Poggio Pallone / orari: tutti i giovedì, ore 15.30- tutti i giovedì, ore 15.30-18.30; sabato 1 giugno / domenica 2 giugno; Sabato 8 giugno / Domenica 9 giugno; Sabato 15 giugno / Domenica 16 giugno / sabato 21 settembre / domenica 22 settembre, ore 15.30-18.30 / su prenotazione per piccoli gruppi (minimo 6 persone); visite guidate gratuite su prenotazione / info: 0586 980251; [email protected]; www.comune.collesalvetti.li.it).

Realizzata in collaborazione con Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, Macerata / MEDIA PARTNER, con la partecipazione dell’Archivio di Luciana Bartolini e dell’Archivio di Luigi Servolini, questa nuova importante occasione espositiva punta ad ampliare gli orizzonti dell’indagine storiografica relativa alla stagione della rinascita del Bianco e Nero in Italia nel corso dei primi tre decenni del XX secolo, in strategica continuità con la sequenza espositiva dedicata alla riscoperta dei protagonisti dimenticati dell’incisione italiana ed europea del Novecento, a partire dalle pionieristiche mostre dedicate a Irma Pavone Grotta (Irma Pavone Grotta 1900-1972. L’aristocrazia della linea nel segno de “L’Eroica”: dal simbolismo al Déco, Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, 14 febbraio -19 luglio 2014); e a Mimì Quilici Buzzacchi (Una donna tra le due guerre. Mimì Quilici Buzzacchi e l’Italia del ‘900: vedute del cuore tra xilografie, litografie ed ex libris 1923-1969, Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, 15 novembre 2018-7 marzo 2019), fino all’inedita iniziativa espositiva intitolata a Frank Brangwyn (Luigi Servolini e Frank Brangwyn al tempo dell’Eroica. Momenti della rinascita della xilografia tra Italia e Inghilterra, Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, 5 settembre-26 ottobre 2023.

Il Calendario Culturale Estate 2024, fortemente voluto dai curatori e dall’Amministrazione Comunale per veicolare le strategie dominanti della mostra intitolata a Luigi Bartolini, punta a incrementare la divulgazione e la valorizzazione di quella sbalorditiva ondata promozionale avviatasi sotto gli auspici di Luigi Servolini e dell’editore-tipografo Cesare Ratta (Bologna, 1857-1938), che condusse alla revisione delle classifiche allora vigenti relativamente alla schiera degli acquafortisti italiani, consolidando una volta per tutte il destino di alcuni futuri protagonisti della calcografia contemporanea, quali appunto Luigi Bartolini.

All’ordine del giorno campeggia, senza esclusione di inediti, la scoperta di alcuni sensazionali documenti conservati negli Archivi di Luciana Bartolini e di Luigi Servolini, cortesemente concessi in anteprima per il catalogo della mostra colligiana (Silvana Editoriale), con le conseguenti acquisizioni storiografiche relative al variegato panorama editoriale del secondo e terzo decennio del Novecento, nell’ambito del quale l’artista riuscì a imporre il suo primato acquafortistico.

Vera e propria ouverture del Calendario Estate 2024 sarà l’excursus predisposto dalla conservatrice Francesca Cagianelli, relativo alla mission ormai pluriennale della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, che nella conferenza dal titolo “Itinerari di Cesare Ratta tra i Labronici del Novecento” puntualizzerà i gangli del raffinato progetto dell’editore bolognese, finalizzati alla strategica sutura tra l’astro fattoriano e alcuni protagonisti della rinascita acquafortistica, tra i quali emergono senz’altro Francesco Chiappelli, Giovanni Costetti, Benvenuto Disertori, Raoul Dal Molin Ferenzona, Umberto Vittorini, Giuseppe Viviani, ma anche alcuni dotatissimi dimenticati, cui si è inteso non a caso dare la precedenza, in omaggio ai rivoluzionarsi criteri impartiti da Ratta: è il caso di outsider labronici quali Irma Pavone Grotta, raffinata tempra di xilografa formatasi nel culto di Félix Bracquemond, e quindi di Carlo Servolini, artista cult del nostro territorio, la cui icona acquafortistica conclude emblematicamente il percorso espositivo, recitando le ragioni della mostra.

Un’occasione imperdibile per ripercorre momenti cruciali della partecipazione di Luigi Bartolini alle polemiche artistiche dilaganti sul nostro territorio coincide con la conferenza di Nicola Micieli, critico d’arte, intitolata “Arte come polemica: Bartolini versus Bertini. Il caso Russoli e l’invettiva contro l’astrattismo”, in programma giovedì 11 luglio 2024, ore 17.00.

Autore di un significativo volume dedicato alla straordinaria raccolta delle acqueforti di Luigi Bartolini composta da Mino Rosi nell’arco di una trentennale familiarità, Micieli si soffermerà sulle cosiddette “intemperanze” di gusto bartoliniano, ovvero su quel registro di incontenibile effervescenza culturale attestata dall’indagine approfondita da lui condotta sull’epistolario Rosi-Bartolini fino a evidenziare definitivamente il radicamento dell’incisore marchigiano nell’entourage intellettuale pisano del ‘900.

Nel corso delle diverse puntate del Calendario colligiano verranno sottolineate le ragioni ideative sottese all’articolazione del percorso espositivo in tre sezioni, la prima delle quali, intitolata Dalle imprese di Cesare Ratta all’officina di Vallecchi: Luigi Bartolini e il sogno di un’avventura per l’arte editoriale italiana, esemplifica attraverso alcune icone della produzione acquafortistica bartoliniana degli anni Venti le tappe più emblematiche della fortuna editoriale del marchigiano, in primis la cartella edita dal Ratta nel 1928, accompagnata da una programmatica Antilettera, volta a consacrarsi nei termini di “un ottimista innamorato di tutto conoscere”, la cui “ebbrietà panica” – per citare Raffaello Biordi – è in grado di partorire capolavori quali Fonte Maggiore, per poi divagare verso orizzonti di diversa idealità, come nel caso dello stupefacente episodio de La caricatura dei sogni.

La seconda sezione, dal titolo “Il mio geroglifico pieno di ispirazione”: Luigi Bartolini e la consapevolezza del primato acquafortistico dalle Carte Parlanti alla grande Quadriennale Romana, ripercorre le testimonianze incisorie più eclatanti degli anni Trenta, quando il marchigiano si impone quale protagonista del panorama incisorio italiano, anche a seguito di alcune prestigiose tappe espositive, quali in particolare la XVII Esposizione Biennale internazionale d’arte di Venezia, del 1930 e la Prima Mostra dell’Incisione Italiana moderna di Firenze del 1932, nonché della definitiva acclamazione da parte della critica, basti pensare a Gino Visentini che sulle pagine di “Rassegna dell’Istruzione Artistica” evoca “una specie di telegrafia poetica” (Visentini 1932).

La terza sezione, infine, dedicata a una selezione dei protagonisti dell’acquaforte italiana attestati nelle numerose imprese tipografiche curate da Cesare Ratta, si intitola La rinascita del Bianco e Nero: un “nuovo corpus ricchissimo” di acquafortisti italiani “in piena libertà di scuole e di tendenza” e riassume, tra Ottocento e Novecento, tutto un filone di quel risorgimento grafico che intendeva prescindere dalle classifiche varate dalla critica ufficiale, rivendicando per la prima volta in Italia il dominio di un criterio di classificazione storica votato all’interezza delle manifestazioni incisorie contemporanee.

Sarà Paolo Bassano, conoscitore e collezionista dell’opera di Luigi Bartolini, in occasione della conferenza dal titolo “Luigi Bartolini e Cesare Ratta: “i due anarchici celesti”, in programma nel settembre 2024, a enunciare un primissimo e aurorale excursus relativo al sodalizio tra Cesare Ratta e Luigi Bartolini, destinato a sfociare nella pubblicazione della cartella dedicata nel 1928 all’artista marchigiano, e a contrassegnare la specificità di due percorsi paralleli di crescente successo: Bartolini approderà, da lì a pochi anni, all’affermazione, ex aequo con Morandi e con Boccioni, alla prima mostra dell’incisione italiana del 1932 e alla definitiva consacrazione in veste di acquafortista alla grande quadriennale di Roma nel 1935; da parte sua, Ratta affronterà l’impresa di pubblicare i tre magnifici volumi degli acquafortisti italiani, offrendo un’importante ribalta al risorgimento della grafica d’arte in Italia nei primi decenni del nuovo secolo. Proseguiranno quindi fino al 1938, in un suggestivo contrappunto, l’evoluzione del linguaggio incisorio e della poetica di Bartolini negli anni del confino a Merano e la multiforme attività editoriale di Ratta, che continuerà a riservare all’artista uno spazio di assoluto primo piano nelle proprie pubblicazioni. La rilettura di tale fertilissimo rapporto consentirà di apprezzare le affinità di questi due creatori diversamente visionari e liberi, estranei ai modelli aulici della cultura di regime. Punta tutto sul caso del celebre romanzo di Luigi Bartolini, “Ladri di biciclette” (Polin 1946), il Finissage in programma giovedì 26 settembre 2024, ore 17.00, realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Furore ODV.

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