Arte, via alla mostra “Progressiva”
Il percorso della mostra prende avvio da persistenze figurative riproposte negli ultimi trent’anni dalle gallerie, soffermandosi solo su rari nomi significativi che offrono l’occasione, come nel caso della grande Natura morta di Renato Guttuso del 1952, di ripresentare al pubblico un’opera di notevole interesse conservata nei depositi del Museo della Città
Nel 1945 Livorno, ferita dai bombardamenti, nella gravissima situazione economica e sociale post-bellica, presentava ai cittadini ben venti esposizioni: un risveglio che vide nascere nuove gallerie, gruppi e scuole artistiche, a conferma della irrinunciabile vitalistica attenzione all’arte, profondamente radicata, inizialmente nella sua accezione per lo più pittorica, poi interpretata e compresa nella sua essenza “visiva”, non certo solo dagli addetti ai lavori (foto Lorenzo Amore Bianco).
Oggi, in un momento di grave incertezza dovuto alla situazione Covid-19, il Comune di Livorno propone “Progressiva”, una mostra che, come spiega l’assessore alla Cultura Simone Lenzi, possa, come allora, segnalare un’urgenza, una sorta di impazienza nel desiderio di tornare ad occuparci di ciò che amiamo e che crediamo possa offrire più di uno stimolo alla ripresa personale e collettiva dell’esistenza.
L’esposizione Progressiva (Museo della Città, Bottini dell’Olio- dall’1 agosto al 4 ottobre 2020, inaugurazione venerdì 31 luglio ore 21), realizzata con la tempestiva e generosa collaborazione delle gallerie cittadine più sensibili alle nuove ricerche, vuole già nel titolo rendere omaggio all’impegno profuso dal secondo dopoguerra dalle istituzioni livornesi per la diffusione dell’arte contemporanea, a partire dalle iniziative della Casa della Cultura fino al Premio Modigliani, e culminato nel 1974 nella fondazione del Museo Progressivo d’Arte Contemporanea. Le emergenze storiche e qualitative del Museo Progressivo, oggi esposte nel Museo della Città, costituiranno il fondamentale antefatto ed integrazione alla mostra temporanea.
Progressiva, che si avvale del coordinamento scientifico di Nadia Marchioni, rappresenta uno spaccato dell’arte contemporanea a Livorno, segnalando le più significative personalità artistiche presentate da alcune gallerie dal 1989 (anno della chiusura del Museo Progressivo d’Arte Contemporanea) ad oggi, al fine di ricostruire, senza pretese di completezza, i lineamenti di un panorama estremamente vitale che conferma la continuità dell’attenzione, da parte della città, agli scenari del contemporaneo.
Il percorso della mostra prende avvio da persistenze figurative riproposte negli ultimi trent’anni dalle gallerie, soffermandosi solo su rari nomi significativi che offrono l’occasione, come nel caso della grande Natura morta di Renato Guttuso del 1952, di ripresentare al pubblico un’opera di notevole interesse conservata nei depositi del Museo della Città.
Il variegato e contraddittorio universo delle presenze artistiche nelle gallerie cittadine, che rispecchia, in qualche misura, la complessità del panorama italiano ed internazionale, dove le più diverse sperimentazioni visive si confrontano a partire dal secondo dopoguerra, è evocato cercando di avvicinare ricerche svolte da artisti legati da affinità formali e culturali, dall’Informale e dall’Espressionismo Astratto a Fluxus e alla Pop Art, dall’Arte Concettuale alla ricerca Analitica fino al Nouveau Réalisme.
A partire da queste esperienze ormai storicizzate, nella seconda parte della mostra vengono proposti una serie di artisti delle più recenti generazioni alle cui opere si alternano gli ultimi lavori di maestri ormai affermati che hanno avuto con la città di Livorno rapporti intensi e duraturi, in un dialogo che permette di cogliere episodi di tangenza o discontinuità.
Una particolare sezione della mostra accoglie una selezione di una serie di cinquanta libri d’artista generosamente donati in questa occasione alle collezioni della Città.
L’esposizione si conclude con l’inaspettato accostamento fra due opere capaci di suggerire visioni apparentemente antitetiche che rimandano all’immagine del mare, elemento pervasivo della città: minacciosi denti di squalo, macabri sorrisi, ironicamente commentati da un inquietante monito, travolti dalla libertà del volo e delle grida dei gabbiani sulle onde infinite, inno alla sfrenata gioia di vivere.
La mostra presenta oltre sessanta artisti ed un centinaio di opere fra dipinti, tecniche miste, sculture, grafica e libri d’artista; lungo il percorso sono segnalate le date delle mostre personali degli artisti nelle gallerie livornesi, in modo da evidenziare la ricorrenza delle loro presenze nel panorama espositivo della città.
Le gallerie d’arte che hanno contribuito alla realizzazione dell’esposizione : Galerie 21, Granelli, Peccolo, Giraldi, Guastalla, Gian Marco Casini Gallery.
Progressiva
Periodo: 1 agosto – 4 ottobre 2020.
Inaugurazione: 31 luglio alle 21. Orario di visita dal martedì alla domenica dalle ore 18,00 alle ore 24,00 per il periodo dal 1° al 31 agosto 2020 (festivi compresi). Dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 per il periodo dal 1° settembre al 4 ottobre 2020 (festivi compresi).
Visite guidate: dal martedì al giovedì ore 19.30; ven-sab-dom 2 turni : ore 19.30 e 22.30. Info: 0586/824551; E-mail: [email protected]
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