A Villa Trossi in scena “Zeb, una biografia inventata”
Appuntamento giovedì 24 agosto alle 21,30 a Villa Trossi. Protagonista della scena un’attrice che muovendosi tra le interpretazioni degli specchi interiori di Zeb, renderà la scena ancora più assurda per il suo essere donna. Una donna, l’attrice Lara Gallo che interpreta il fascino misterioso e ruvido di David. (Detto Davi)
Giovedì 24 agosto alle 21.30, Villa Trossi Uberti (via Pastrengo 21 Livorno), sul palco è in scena “Zeb, una biografia inventata”, prenotazioni su eventbrite, 10 euro + prevendita. Info: [email protected].
Uno spettacolo liberamente ispirato alla vita di David Fedi aka Zeb un pittore e artista di strada livornese che ha rivoluzionato il modo di fare scritte sui muri. Intelligenza sarcasmo ironia ermetismo, frasi in pieno stile labronico. La più famosa forse ‘è 22 anni che mi sembra di parlà coi muri’ e Zeb accompagna le sue scritte da un autoritratto che fuma una grande sigaretta truccata. Nello spettacolo si immagina l’artista nell’atto di pensare le frasi che scriverà, l’adrenalina prima di uscire in strada e i dialoghi con amici immaginari che gli fanno da palo.
E la sua vita, resa mitica dalla drammatica scomparsa nel maggio 2008 a soli 42 anni.
Si vede così un personaggio che come tutti quelli che lo cercano e lo aspettano non sa, lui stesso, che fine abbia fatto.
‘Sono morto? Scomparso? Nascosto? Perché sono sparito? Ma soprattutto dove mi trovo?’
La performance teatrale non vuole essere solo il racconto di un mero giallo incompiuto: la biografia enigmatica dell’uomo, ma un viaggio filosofico immaginario sul pensiero e lo stile del famoso graffitaro.
Il suo nome resta vivido a Livorno e tutti sperano di vederlo tornare un giorno coi capelli bianchi e il solito sorriso sibillino in faccia.
Protagonista della scena un’attrice che muovendosi tra le interpretazioni degli specchi interiori di Zeb, renderà la scena ancora più assurda per il suo essere donna.
Una donna, l’attrice Lara Gallo che interpreta il fascino misterioso e ruvido di David. (Detto Davi).
Ma anche delle sue identità plurime anche grazie alla sovrapposizione con la vita del suo mito, Diabolik, e di Ginko l’ispettore che abbraccia un doppio giallo.
Uno spettacolo che rende omaggio ad un grande artista ed un ragazzo che sapeva farsi voler bene, una celebrazione di un pittore che voleva diventare famoso con i dipinti ma che sentiva rimbombare il suo nome per le scritte sui muri. E che scritte. Come sottofondo il rumore di una bomboletta spray.
Scritto da Viola Barbara
diretto da Francesca Bianchi, Franca Pirina
con Lara Gallo
la collaborazione di Mirko Angelo Castaldo
musiche straordinarie Gianni Chelli
Make up, effetti speciali: Antonello Marinotti
a cura di Uovo alla Pop
grafiche e proiezioni Giulia Oblo
riprese video e montaggio Elena Cappanera
https://youtu.be/ALQaV9ntrx0
Foto di scena Sara Fasullo
Riproduzione riservata ©
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