Un nuotatore, un vogatore e un maratoneta.
Sono questi gli eroi della solidarietà
Ci sono un nuotatore, un vogatore ed un ultramaratoneta. No, non è l’inizio di una barzelletta ma di una splendida storia che ha visto protagonisti tre livornesi di cui tutti dovremmo andarne fieri. Tre uomini che hanno spinto al massimo i propri limiti in favore di chi è meno fortunato. Ecco, vorremmo poter scrivere tutti i giorni di episodi simili. Gli eroi sono: Davide Chiaverini, Mauro Martelli e Marco Lombardi. Sono loro che hanno reso possibile “Una traversata per la vita” che ha raccolto fondi in favore dell’associazione Arco di Pisa. Tre persone accomunate dal sociale: il primo è testimonial Admo, il secondo dell’Airc mentre l’ultimo lavora con i bambini disabili. Partendo dall’isola d’Elba, gli sportivi rispettivamente nuotando, vogando e correndo, sono arrivati, dandosi il cambio, fino al bagni Lido. Tutto è iniziato alle 7.15 del 17 luglio per concludersi poco dopo le 17 allo stabilimento livornese dove i tre si sono lasciati andare ad un abbraccio liberatorio. Ma non sono stati mai soli. Durante il loro tragitto hanno avuto il sostegno di amici e tifosi, pronti a incitarli quando le forze venivano meno.
Il primo a partire è stato Chiaverini: “Sono partito alle 7.15 e sono arrivato alle 9.45. In totale ho percorso a nuoto 13.5 km. Il mare in quel punto (poco dopo Cavo, ndr) è bellissimo con correnti molto forti e tirava di ponente con la brezza mi ha messo in forte difficoltà. Il passaggio dei traghetti ha aumentato le onde rendendomi la traversata molto complicata. Ho dovuto nuotare cercando di respirare il meno possibile e portando le bracciate molto alte per evitare che toccassero sull’onda. Vorrei ringraziare gli ormeggiatori di Piombino che mi hanno reso il tutto più facile seguendomi per ogni bracciata e la Capitaneria di porto. Il mio arrivo ai bagni Lido è stato emozionante in quanto avevo attaccato dietro di me Andrea Cadili Rispi un ragazzo che ha una malattia che lo ha portato alla cecità; gli ultimi 3 km con lui sono stati indimenticabili. Vorrei ringraziare in maniera particolare: Stefano Galoppini, Paolo Paolini, Ferdinando Ferra, Sergio Pitti, Stefano Fontanelli e i miei preziosi canoisti. Infine non posso non menzionare Riccardo Ganni dei bagni Lido”.
Dopo 13 km, Davide ha passato la palla (ma sarebbe più giusto dire il mare) a Mauro Martelli: “E’ stata una giornata bellissima, lo immaginavo ma non fino a questo punto. La fatica è stata relativa perché non c’erano né gare né record da battere quindi i 30 km li ho fatti con calma. E’ stato bello il gesto del cantiere nautico Donoratico 3 che mi ha dato la possibilità di vogare su una barca da coastal rowing costruita apposta per me. Da San Vincenzo in poi il mare è stato calmissimo e ho incontrato anche qualche canottiere che ha voluto fare una garetta nonostante fossi due ore che vogassi. A Marina di Castagneto ho ricevuto un’accoglienza fantastica. Lì è un po’ la mia seconda casa visto che sono tra i creatori di ‘Castagneto a tavola’. Mi ha molto emozionato il grande comitato di accoglienza e di questo devo ringraziare il Comune e il Circolo nautico di Marina di Castagneto”. Per Martelli molto toccante è stato l’arrivo ai bagni Lido: “E’ stato come entrare al Bernabeu. E’ stato bello vedere così tanta gente. Bardocci e Funaro sono stati bravissimi nell’intrattenimento. Poi grazie a Riccardo Ganni dei bagni Lido che ha fatto entrare la cittadinanza gratis, un gesto che in pochi avrebbero fatto. Questo è quello che si deve fare noi: dare un segnale e sensibilizzare la lotta al tumore perché prevenire è meglio che curare. Al termine dell’evento, mi sono emozionato abbracciando i ragazzi di Sportlandia e mi ha fatto piacere ricevere i complimenti dell’assessore Morini che era venuto lì con il cuore e non per retorica”.
Ultimo, ma non certo per importanza, Marco Lombardi: “Sono partito da Marina di Donoratico alle 13.15 e sono arrivato ai Lido poco prima delle 17. Ho percorso circa 53 km e gli ultimi 3 (dai bagni Rex) sono stato affiancato da un atleta diversamente abile sulla sua hand bike: Claudio Rigolo campione di tennis su sedia a rotelle. Durante la gara ho sofferto un po’ il caldo, ma come sempre ho tenuto duro anche perché era l’unica volta che correvo non per raggiungere un risultato ma per far arrivare un messaggio di solidarietà a tutti i livornesi. L’arrivo ai bagni Lido è stato come tagliare il traguardo alla gara più importante della mia vita. Una folla di persone ci ha acclamati come se fossimo stati degli eroi, ma avevamo fatto quello che ci riesce fare meglio, nuotare, vogare, correre. Gli eroi sono stati tutti quelli che hanno dedicato un po’ del loro tempo per essere lì presenti e che hanno dato un contributo per una causa nobile, la ricerca sul cancro. Grazie di cuore a tutti i livornesi ed a tutti coloro che hanno creduto in noi, grazie ai bagni Lido, ai titolari, alle forze dell’ordine che ci hanno scortati”.
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