La riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Torino sarà targata Livorno
Uno studio livornese si è aggiudicato il concorso internazionale di idee per la riqualificazione dell’area torinese. Si tratta di Eutropia Architettura, sorto nel 2003, con sede a Livorno e Firenze. È composto dagli architetti Matteo Baralli, Luca Barontini, Jacopo Carli, Ugo Dattilo, Valentina Pieri ed Antonella Tundo
Uno studio livornese si è aggiudicato il concorso internazionale di idee per la riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Torino, indetto dall’Agenzia del Demanio, firmando un progetto assieme allo studio torinese Pininfarina Architecture. Si tratta di Eutropia Architettura, sorto nel 2003, con sede a Livorno e Firenze. È composto dagli architetti Matteo Baralli, Luca Barontini, Jacopo Carli, Ugo Dattilo, Valentina Pieri ed Antonella Tundo.
Eutropia e Pininfarina si sono aggiudicati una borsa in denaro e la possibilità di essere coinvolti nella riqualificazione urbana dell’area in cui sorge la ex Manifattura.
Il progetto si inserisce nel progetto di rilancio dell’ex quartiere industriale Regio Parco situato nella zona Nordest di Torino. Esso prevede l’insediamento di più funzioni aperte e fruibili ai cittadini.
Al centro dell’intervento, il nuovo Polo archivistico e culturale, con aule di consultazione di documenti e un centro studi, la rigenerazione di preesistenti strutture industriali che ospiteranno un Polo universitario con residenze, servizi per gli studenti e aule di alta formazione, il recupero delle intersezioni del territorio con le acque del Po e della Dora.
Il progetto, nel complesso, intende reinterpretare il rapporto tra la città storica e le sinuose curve dei due fiumi torinesi. La forma austera degli edifici industriali della ex Manifattura, nelle idee degli architetti proponenti, si scompone, aprendo il nuovo Polo archivistico e culturale alla città e alle persone che percorrono la via Regio Parco, mentre i binari del vecchio raccordo ferroviario, recuperati, disegnano le direttrici lungo le quali si snoda l’intero progetto.
Barontini, livornese, co-fondatore dello studio, afferma: “La visione progettuale ingloba l’intuizione di instaurare un dialogo tra la componente ambientale e paesaggistica, i nuovi fabbricati e le eredità dei manufatti storici. Senza compromettere la ricchezza reale e potenziale del contesto, desideriamo generare una nuova immagine urbana estremamente riconoscibile, identitaria ed attrattiva”.
Il vice presidente di Pininfarina Architecture, Giovanni De Niederhäusern, invece precisa: “Gli spazi che il progetto ricava tra la Manifattura storica e le nuove architetture diventano l’elemento catalizzatore tra passato e futuro, tra usi antichi e innovazione, tra spazi privati e pubblici. In quel luogo sospeso tra le curve del fiume e le linee rette del corso Regio Parco, la città trova una nuova dimensione per attrarre persone, idee, cultura ed economia, in sintesi per innescare dinamiche di rigenerazione urbana a elevato impatto sociale”.
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