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È tornato in libertà un gufo reale intossicato dal veleno per topi

Giovedì 24 Ottobre 2024 — 10:38

La terapia somministrata è stata finalizzata a contrastare gli effetti degli anticoagulanti e prevenire le emorragie interne, e permettere così all’animale di recuperare le forze. Il trattamento si è svolto su più cicli e ha richiesto una lunga degenza. Nonostante le difficoltà, il gufo ha mostrato notevoli segni di recupero durante il periodo di riabilitazione

Lo scorso venerdì 11 ottobre, la Lipu Cruma Livorno ha rimesso in libertà un esemplare adulto di Gufo reale, recuperato il 17 luglio in stato di grave debilitazione a causa di un’intossicazione da veleno per topi. L’animale, un esemplare adulto, era stato soccorso da un privato cittadino in una zona agricola, e si presume faccia parte della coppia nidificante presente in quell’area.

L’intossicazione è stata causata dall’accumulo di sostanze anticoagulanti presenti nel veleno per topi. Quando il gufo preda un roditore avvelenato, ingerisce anche queste sostanze tossiche, che si accumulano nel tempo nei tessuti dell’animale.
I livelli riscontrati nel sangue del gufo erano talmente elevati che si è reso necessario un lungo percorso di terapia per disintossicarlo. Questo tipo di avvelenamento determina una ipocoagulabilità del sangue con grave rischio di emorragie e perdite di sangue che predispongono ad un abbattimento generale delle forze, che impedisce quindi all’animale di cacciare o difendersi.

La terapia somministrata è stata finalizzata a contrastare gli effetti degli anticoagulanti e prevenire le emorragie interne, e permettere così all’animale di recuperare le forze. Il trattamento si è svolto su più cicli e ha richiesto una lunga degenza. Nonostante le difficoltà, il gufo ha mostrato notevoli segni di recupero durante il periodo di riabilitazione. L’animale ha reagito positivamente non solo alla terapia ma anche alla gestione in un ambiente protetto, dimostrando grande energia e resilienza.

Una minaccia diffusa. Questo caso di avvelenamento non è un fenomeno isolato, ma rappresenta solo la “punta dell’iceberg” di una problematica più ampia che colpisce sia predatori che animali necrofagi. L’uso indiscriminato di queste sostanze, e la loro diffusione nell’ambiente,  costituiscono  una minaccia seria per la fauna selvatica, e non solo. L’area in cui il gufo è stato rilasciato – che non comunichiamo per motivi di sicurezza – è sotto costante monitoraggio da parte dei ricercatori, che da anni seguono la nidificazione della specie. Il rischio di una nuova intossicazione, tuttavia, rimane alto a causa della persistenza delle sostanze tossiche nell’ambiente.

La Lipu Cruma Livorno rinnova il suo impegno nel sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli rappresentati dall’uso di veleni e sostanze tossiche nell’ambiente. È importante continuare a lavorare su soluzioni alternative atte al controllo delle specie infestanti che preservino la biodiversità e la salute degli animali selvatici.

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