“Tarabaralla, ci vuole coraggio a lasciarsi”, stasera ultima replica a Campiglia
Ultima replica del 2024 per “Tarabaralla, ci vuole coraggio a lasciarsi”, presso il Teatro Concordi di Campiglia venerdì 20 dicembre alle 21.15 grazie a Seiventurinesese
“L’Associazione Culturale Sei Venturinese se, è lieti di ospitare venerdì 20 dicembre, al Teatro dei Concordi di Campiglia, lo spettacolo “Tarabaralla” della Compagnia Mayor Von Frinzius. È un grande onore per la nostra Associazione accogliere ancora una volta questo famoso gruppo di ragazzi straordinari, capitanati da Lamberto Giannini, Rachele Casali e Silvia Angiolini.
Questo evento rappresenta per noi una chiusura d’anno particolarmente significativo e ricco di eventi. Gli incassi derivati dalle spese saranno devoluti alla raccolta fondi per l’alluvione del 18 ottobre, un gesto che speriamo contribuisca ad alleviare le difficoltà delle persone colpite.
Siamo felici di avervi ancora una volta nel Teatro dei Concordi, sicuramente, potremmo vivere uno spettacolo emozionante e riflessivo, con attori dalla grande espressività e spontaneità.” Queste le parole di Gianni Manzini”.
Ultima replica del 2024 per “Tarabaralla, ci vuole coraggio a lasciarsi”, presso il Teatro Concordi di Campiglia venerdì 20 dicembre alle 21.15 grazie a Seiventurinesese..
“Chi non può vivere il proprio amore porta con se un dolore indicibile, inenarrabile ed incomprensibile, per questo maschera tutto con il sorriso. Ci vuole coraggio a lasciare. Quando le anime si sono rapite a vicenda, il senso di appartenenza è totale, è come sentire la propria gamba, testa, mano… e poi non sentirla più. Perché quando hai trovato un equilibrio arriva l’anemos, il vento che sconquassa, e allora occorre capire che l’anima è in fuga da se stessa, da quella storia, da quello sguardo, occorre uscire lentamente, in punta di piedi. Se hai amato capisci che per chiudere una porta devi farlo con tanto amore, producendo un inevitabile dolore ma evitando che sia una coltellata. Se chi non ama più non trova il coraggio, tocca a chi ancora è rapito aiutarlo a lasciarti, ed è questo l’esercizio più doloroso che l’esistenza ci chiede, ma utile per avere curiosità di se stessi.
Chi sarò io dopo di te? Chi sarò io dopo i Mayor? Nella mancanza di riposta nasce la curiosità del futuro. Chi sarò io dopo di te? Chi sarò io dopo i Mayor?”.
di Lamberto Giannini
Dopo 28 anni di attività, la Compagnia Mayor Von Frinzius di Lamberto Giannini è ancora pronta a stupire il proprio pubblico (e non) con un nuovo emozionante spettacolo. Lo spettacolo, coprodotto con la Fondazione Teatro Goldoni, è frutto del lavoro di un intero anno di laboratorio teatrale tenuto almeno due volte a settimana: la regia è firmata Lamberto Giannini, Rachele Casali e Silvia Angiolini, con la direzione di palco di Francesco Pacini, ed a calcare il palco sono circa sessanta attori, disabili e non, di qualsiasi fascia d’età a partire dai 16 anni. Come ogni spettacolo MVF, anche Tarabaralla si sviluppa come la scaletta di un concerto pop nella quale monologhi emozionanti si alternano a coreografie e divertenti sketch. Centrale è il tema dell’abbandono, esplorato in diverse ed affascinanti sfaccettature, ma sempre con la voglia di guardare avanti e lasciare il peggio alle spalle. Un’opera ampiamente introspettiva quella di quest’anno, che attraversa le anime di tutti e tre i registi smascherando punti deboli, emozioni, paure… quelle
emozioni e quelle paure che sembrano tanto terrificanti quando vengono provate ma che trovano sollievo grazie all’incontro con l’altro ed alla condivisione. Una vera e propria catarsi, uno scavarsi dentro, un turbinio di vento che ti attraversa, scaccia via le nuvole e ti riporta alla luce, ma anche un susseguirsi di risate e momenti estremamente spassosi. La regia Mayor Von Frinzius è una regia a sei mani e dunque spesso durante il processo creativo i ruoli si incrociano, ma anche quest’anno potremo prevalentemente ascoltare musiche scelte da Rachele Casali, testi scritti da Lamberto Giannini ed osservare i movimenti coreografati da Silvia Angiolini. Dirompente è la bravura degli attori, sia di quelli più storici che dei nuovi arrivati, in quanto i primi portano avanti il proprio percorso di crescita da anni mentre i secondi, piantandosi in un terreno già fertile e rigoglioso, beneficiano del lavoro degli altri come se anche loro avessero vissuto la stessa storia.
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