Libertas-Udine, le pagelle. Con Banks… andiamo a comandare. Fantoni, giù la maschera!
FOTO NOVI
Certe volte va così. Sette giorni prima i fischi a fine gara, il video di Fantoni che va a colloquio con la curva che fa il giro del web, i tifosi che gridano "meritiamo di più". E la settimana dopo ecco servito il piatto "vi vogliamo così" che accontenta tutti. Banks è illegale, Fantoni monumentale, Hooker rimane sempre la fiche da lanciare sul panno verde per la scommessa sicura. Bargnesi: canestro da casa sua!
Certe volte va così. Sette giorni prima i fischi a fine gara, il video di Fantoni che va a colloquio con la curva che fa il giro del web, i tifosi che gridano “meritiamo di più”. E la settimana dopo ecco servito il piatto “vi vogliamo così” che accontenta tutti: un menù stellato che prevede un antipasto di Allinei in forma smagliante, un dittico di capitan Fantoni ripassato in maschera con un Hooker 4 stagioni, il piatto forte con un Banks Imperatore che fa alla brace la Old Wild West Udine e un dessert con un PalaMacchia amaranto pronto a far l’amore con il sapore, il tutto condito, per finire, da un vino dolce chiamato Bargnesi che con la sua ciliegina da 20 metri fa mettere le mani nei capelli dall’incredibile emozione anche a chi non ce l’ha (clicca qui per consultare il tabellino del match).
Ed ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per la squadra che ha l’onore di giocare nel turno odierno tra le mura amiche del PalaMacchia.
Banks 9 – Mi sei scoppiato dentro il cuore. All’improvviso. Cantava Mina. Così ex abrupto, come direbbero i latini, l’Imperatore amaranto torna dalla Gallia per ricevere il tributo e l’ovazione dal suo popolo. Dopo la sconfitta e le scaramucce post Verona, decide di metterci una pietra sopra. Anzi, uno Stonehenge. E come lo fa? Sfoderando una prestazione intergalattica. Ground control to Major Tom. Il razzo di Banks è in orbita, signori. Parte scoppiettando con 4 palle perse e qualche ferro di troppo che fanno storcere il naso ai tifosi quelli più trinarciuti. Poi Houston gli dà il consenso di decollare. Il PalaMacchia si allaccia le cinture e… yes baby! Direbbe Achillone nostro. Magia magia, gli farebbe eco Franchino: 5/7 dall’arco, 6 rimbalzi, 6/11 da 2, 3 assist per un totale di 29 punti e 33 di valutazione. La contraerea di Udine prova di tutto: botte, spintoni, sgambetti, pogo stile concerto dei Nirvana. Dai missili, alle bombe, alle preghiere: 11 fucking falli subiti. UNDICI. Cifra monstre. Alla fine spara con le sue manone e ripone la pistola in un’immaginaria fondina che solo lui e 2500 persone sanno vedere. E stavolta sì, va sotto la curva. E fuma il calumet della pace. UNSTOPPABLE
Fantoni 8 – Vi prego. Dateci un vocabolario nuovo per descrivere e osannare quest’uomo. Uno lo abbiamo già sfogliato e utilizzato tutto. Non ci sono più aggettivi. La nostra redazione ha pagato anche una spia russa per scoprire dove tiene nascosta la pozione della giovinezza. Un po’ come Aldair che della vita eterna aveva scoperto l’elisir (cit. Brusco) e che a un’età imprecisata era il baluardo della Roma scudettata di Batistuta, il nostro Tommaso Fantoni è l’emblema di come età significhi qualità. Ma poi la grinta? Ne vogliamo parlare? Hanno provato a spaccargli il naso. Missione fallita. Anzi ce lo avete fatto incazzare di più. Il capitano voleva a tutti i costi questa vittoria. Così un santo benefattore di cui non faremo il nome per tutelarne la sua privacy è corso all’intervallo con un motorino elettrico a casa sua per recuperare una maschera protettiva (è tutto vero!) e Fantoni come gli eroi di wrestling messicano torna in campo più mascherato che mai. Ma non maschera la voglia di vincere. Anzi, come lo Shogun Mitsu Gonumito gli dà la forza di mille uomini. L’INVINCIBILE SHOGUN
Italiano SV – Esce dopo 3 minuti di partita per un problema al polpaccio che rimedia da solo. Ma dalla panchina si mangia il campo con gli occhi, con la voce e con le mani. Voleva questi due punti come non mai. Vende grinta all’etto al Mercatino del Venerdì. Speriamo di rivederlo presto sul parquet e che questo infortunio sia solo passeggero. La Libertas ha bisogno di lui. EL GRINTA
Allinei 7 – Prosegue sul binario del “bene così” tracciato domenica scorsa contro Verona. Torna protagonista con due bombe importantissime. Atteggiamento giusto, garra, difesa a iosa. Dieci minuti di alta intensità Si inserisce nello scacchiere della partita perfetta come Alfiere in C3 e fa la mossa del barbiere a Udine. SCACCO MATTO
Buca 6 – La nota forse più stonata della polifonia vittoriosa in Re Maggiore della Libertas che omaggia la sua Scala del basket del PalaMacchia con una prestazione degna da Prima con lustrini e pailettes. Dorin spesso però risulta impacciato e spreciso anche sotto canestro e in fase conclusiva si vede che deve ancora crescere. Sbaglia tanto e pasticcia. Ma in una serata dove hanno preso come un pungiball il naso del Capitano lui non demorde e ci mette la stazza, i muscoli e la grinta per tamponare l’emoragia. E ci riesce. Alla fine nel coro ci sta dentro anche lui. E si prende l’applauso del loggione dopo il bis. CUORE E MUSCOLI
Bargnesi 7,5 – Mette la bomba allo scadere del terzo quarto direttamente da casa sua: da Fano, circa 345 km da percorrere comodamente in 3 ore e 4o minuti di auto. Ma il pallone scaraventato sulla sirena dal play amaranto è una parabola perfetta, bella come Belen Rodriguez con la sua farfallina a Sanremo e, per par condicio, bella come Alessandro Gassman in Caos Calmo, e dura il tempo di un “cazzo sta andando dentro davveroooooo, non ci credooooo… ciuffffff”. Il resto è delirio sugli spalti, in campo, in tribuna stampa, nei corridoi del PalaMacchia e persino al bar. Ve lo ricordate l’Harlem Shake? Tutti buoni e bravi e indifferenti e poi dopo un tot di secondi di musica il delirio totale. Ecco uguale. Bargnesi al di là di questo tiro che sancisce come il Dio del Basket stasera si fosse tinto d’amaranto, gioca bene davvero. Difende duro. Duro duro. E poi mette altre due bombe. E recupera 7 rimbalzi in difesa. Insomma, niente da dire davvero. Partitone. LA MANO DE DIOS
Filloy 6 – Rompe il digiuno dopo 7 quarti a bocca asciutta (virgola a fine gara contro Verona, e quasi 3 quarti senza retina contro Udine). Pasta all’olio per 70 minuti. Dieta lunghina, sì. Poi la bomba che riempie di nuovo lo stomaco. La bocca sollevò dal fiero pasto, scriveva Dante raccontando il Conte Ugolino. Filloy ha l’occhio clinico per i successivi 3 assist e mette in campo 18 minuti di match in cui se la gioca a viso aperto. Da lui ci si aspettano altre cifre realizzative, vero, ma l’importante è riaver trovato l’innesco per la bomba. RITORNO ALLA LUCE
Hooker 8 – Il folletto amaranto trascina la squadra specialmente nella prima parte del match. Ma la cosa bella è che lui è la classica scommessa sicura. La fiche che non sbagli mai a puntare. Gioca come telecomandato alla PlayStation. Mette una bomba che definirla impossibile sarebbe far sfigurare gli elfi e le fate. Tra un muro di mani in faccia lui ci riesce. Non chiedeteci come. Lo fa. Non chiedeteci come trova pertugi per arrivare ad appoggiare a canestro. Come Gigi La Trottola serpenteggia tra i giganti e realizza in penetrazione. Segna 18 punti per 23 di valutazione. Hooker è quella carezza della sera, quella voglia di avventura, quella speranza che sentivo nascere in me (cit. New Trolls). IMMAGINIFICO
Fratto 7 – Mette la firma nei momenti chiave del match: il primo +10 e la bomba del +19 che affossa Udine. Difende come un fabbro, porta acqua al mulino della Libertas inserendosi alla perfezione negli ingranaggi di Andreazza. Alza la mano e dice forte: presente! In una serata che ricorderanno gli annali, Francesco Fratto ci mette muscoli, cuore e faccia. PRESENTE
Tozzi 7 – Minutaggio importante per Luca che torna in campo dopo lo stop e lo fa con ben 27 minuti di partita concessi da Andreazza. Sta bene e si vede. Si respira. Si impone a rimbalzo con 5 palloni strappati dalle plance, segna due canestri che sanno di coperta calda all’arrivo dopo la maratona, il sollievo che cerchi. Tozzi combatte con la ciurma e non concede niente agli arrembaggi di Udine. ARRRRGH!
Andreazza 8 – Febbricitante e arrembante, non si risparmia. In su e giù sulla linea come un leone, sbraccia e impreca come sa fare solo lui. La partita prende subito una brutta piega con il ko di Nazzareno. Ma lui non si scompone e, nonostante la rotazione si riduca, gestisce il match contro una grande squadra di questa serie A2 con la pipa in bocca e con tutta la serenità degna di Steamboat Willie in cui Mickey Mouse nel lontanissimo 1928, agli albori della sua “carriera”, trascinava il vaporetto non curante delle insidie del suo rivale Pietro Gambadilegno. Andreazza trascina il vaporetto amaranto in porto. E con un margine incredibile. In un match in cui fa l’uovo anche il gallo è bravo a fare una frittata degna di ristorante gourmet. Se la vita ti dà solo limoni fai una limonata, no? Stasera coach Andreazza si gode il meglio. Ripulendosi la bocca di tutto quel fiele buttato già contro le corazzate che ha sfiorato di affondare: da Cantù a Cividale passando per Rimini. Stasera il suo U-Boat non sbaglia il colpo. E la nave di Udine si inabissa. COLPITO E AFFONDATO
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