Libertas-Pesaro, Adrian la mette in… Banks. Ariel è il Sirenetto dei 3 punti
Adrian Banks vero mattatore della serata con 28 punti e 49 di valutazione (foto NOVI)
La LL fa un sol boccone della Carpegna Prosciutto e torna a sorridere. Lo fa con un Adrian Banks in serata di grazia che, in stile Blues Brothers, torna a vedere la luce. Con un Ariel Filloy chirurgico dalla linea dei 3 punti che mette a segno un 5/7 totale dalla lunga per 17 punti in saccoccia. In una serata dove fa l'uovo anche il gallo brilla anche Buca. Le pagelle della redazione di QuiLivorno.it
La Libertas Livorno 1947 risponde come meglio può alle critiche, anche ingenerose, piovute dopo la brutta sconfitta sul parquet di Avellino. E lo fa con una prestazione corale magistrale che annichilisce Pesaro. La LL fa un sol boccone della Carpegna Prosciutto e torna a sorridere. Lo fa con un Adrian Banks in serata di grazia che, in stile Blues Brothers, torna a vedere la luce. Con un Ariel Filloy chirurgico dalla linea dei 3 punti che mette a segno un 5/7 totale dalla lunga per 17 punti in saccoccia. In una serata dove fa l’uovo anche il gallo brilla anche Buca, e Fratto nel dopo-partita si toglie qualche sassolino dalla scarpa non mandandola di certo a dire…
Ed ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per la squadra che nel turno odierno ha l’onore di giocare tra le mura amiche del PalaMacchia.
Banks 9 – Monta come la marea con la luna piena. Parte lento lasciando il palco a Hooker poi sale sale… e non fa male. Anzi sì. Fa male alla difesa pesarese. E tanto. Apre i varchi come Giovanni apriva gli sfilatini per il crudo e fantasia condito di cerotti e mani unte e stavolta la fantasia è tutta della guardia di Menphis e il Prosciutto (Carpegna), alla fine, se lo serve da solo. Due etti tagliato fine grazie. E più ne mette e più si gasa. Mima il gesto del pistolero dopo l’ennesimo “Ciuf” e ripone la pistola nella fondina alla sua destra. Lo sguardo è fiero e compiaciuto. Il PalaMacchia urla Banks Banks Banks Adrian Banks! E lui annuisce con lo spirto sazio. Ed esaudisce tutti, anche i palati più difficili: 28 punti, 9 rimbalzi, 9 assist, 4 palle recuperate, 4 falli subiti: 49 di valutazione. Oggi Adrian l’ha messa in Banks. GUN MACHINE
Bargnesi 7,5 – Gli avevamo chiesto coraggio. Di non esitare davanti a un tiro da prendere. E lui ci ha ascoltati. Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore. Cantava De Gregori. E lui risponde con blister di coraggio in pillole da prendere dopo i pasti, a stomaco pieno. Perché stavolta Andrea lo stomaco per stare sul parquet di diritto ce lo ha davvero. Oggi il coraggio non manca. Si prende due triple con attitudine, senza paura. Mette in campo una partita concreta, senza sbavature e con grande presenza. Serve tre assist e dalla lunetta non sbaglia. TI VOGLIAMO COSI’
Hooker 8 – Parte alla grande e come un 4X4 trascina fuori dal pantano dell’impasse iniziale la Libertas che si aggancia alla sua motrice e si trova subito in testa. Inarrestabile come sempre smista assist come pacchi alla DHL, trova penetrazioni vincenti come un rabdomante trova acqua nel deserto. È lui l’olio motore di questo cingolato che stasera asfalta la povera Pesaro. Sul pullman la Vuelle ha disegnato due scudetti ma stasera il tricolore se lo tinge addosso Quinton: bianco come il pallore degli avversari che lo vedono sfrecciare via senza riuscire a fermarlo, rosso come la passione che riaccende sugli spalti e verde come il semaforo che si accende ad ogni sua azione. TUTTI IN PIEDI SUL DIVANO! QUINTON C’E’
Fratto 7 – “Friends, Romans, countrymen, lend me your ears” (Amici, Romani, compatrioti, prestatemi orecchio). Così iniziava la celebre orazione di un Marco Antonio tutto Shakespeariano nella famosa tragedia Giulio Cesare scritta nel 1599 dal grande poeta inglese. Ecco ce lo vogliamo immaginare così. A fine gara con tanto di toga latina che gli cala su di una spalla ma con tintinnino meno di flemma senatoriale. “In questi giorni c’era un clima del c… Non abbiamo bisogno di gente che rompa i c…”. Senza giri di parole. A muso duro. Come i totani in Capraia. SENZA PELI SULLA LINGUA
Filloy 8 – Nella serata in cui Pesaro finisce “in fondo al mare”, Ariel è il Sirenetto dei tre punti. Mette a segno un invidiabile 5/7 dalla lunga mettendoci lo zampino in momenti chiave. Quando è in campo non vuole noie. E tira. E tira bene. E oggi fa la canestra. Senza se e senza ma. La mano è calda. Si mette il frac e si unisce al Gran Galà dell’Over 100. ELEGANTEMENTE MORTIFERO
Fantoni 7,5 – Domina là sotto. Stavolta si spartisce la gloria e il minutaggio con il suo ottimo compagno di reparto Dorin Buca. Si alza in piedi come un coach in seconda per dare consigli al giovane pivot e per rassicurarlo, applaude ad ogni sua giocata. Poi chiamato alla pugna non disdegna. Entra nella sabbia dell’arena e come Massimo Decimo Meridio, comandante della Decima Legione Felix, non fa prigionieri. Doma le fiere pesaresi uscite ammansite dalle gabbie del Circo Massimo del PalaMacchia, duetta come Mina fa con Celentano sotto canestro imbeccato dai piccoli. Acqua e sale, mi fai bere. Cantava la Tigre di Cremona. Noi abbiamo la Tigre dei Quattro Mori. Che canta sotto canestro. E ci va bene così. FELINO
Dorin Buca 7,5 – Bravo. Ah bene, bravo! Come Bartali con Coppi si passa la borraccia con il Capitano proprio come sulla salita polverosa del Col du Télégraphe al Tour de France del 1952. E stasera il GGG, il Grande Gigante Gentile amaranto, tanto gentile (sportivamente) non è. Segna 9 punti con caparbietà e strappa 5 rimbalzi. E quando alza le manone al cielo diventa MOSE che argina l’alta marea pesarese.
Allinei 7,5 – Entra nelle rotazioni di coach Andreazza senza rimorsi. Nessun rimpianto, nessun rimorso. Cantava il poeta di periferia di Max Pezzali, soltanto certe volte capita che prima di dormire mi sembra di sentire il tuo ricordo che mi bussa… e stavolta.. apriamo la busta Maria! Perché dall’altra parte c’è un grande Greg in forma strepitosa. Stasera sale sull’ottovolante amaranto, alza le mani al cielo e si lascia trasportare dall’urlo libero. Stasera, tutto va… come deve andare, per chiosare con gli 883 che sono tornati di gran moda. O per lo meno così dicono. LA DURA LEGGE DEL… PARQUET
Italiano 7 – Quanta grinta Nazzareno. E che occhi grandi che hai… è per vedere meglio dove indirizzare il pallone. E che mani grandi che hai… è per fermare meglio gli avversari. Italiano in versione Lupo fa un sol boccone del povero cappuccetto rosso pesarese che si perde nel bosco del PalaMacchia. E come Pollicino lascia le molliche di pane per trovare la strada della vittoria. FIABESCO
Paoletti SV – Qualche giro di lancette anche per il giovane 2005. Nel garbage time lui è sul parquet. E dici nulla. E voi a 19 anni anni dove eravate? O meglio… dove vivevate? (cit. per una nicchia cinofila-televisiva con un giovane Max Tortora nei panni di un avvocato nel programma Bulldozer del 2005). Ora provate a ridirlo senza incespicare dopo un arringa difensiva. ASPETTANDO IL CANESTRO PER I PASTICCINI
Andreazza 8 – La Curva lo chiama a gran voce. Come a dire: noi ci siamo, siamo sempre con te. E che gli vuoi dire ad Andreazza in una golden night così? Rotazioni impeccabili, difesa dura cattiva e progressiva, rotazione di palla sul perimetro ottimale, ottimi tiri presi e basket champagne. Dosa e gestisce. Pensa e stupisce. E tutto riesce. E come i migliori cuochi impasta e serve tutto seguendo la sua ricetta. SI’ CHEF!
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