L’informatico Giuseppe trionfa al premio letterario di Sestri Levante con “Centoquaranta”
Giuseppe Di Palma, classe '65 cecinese di nascita e livornese ormai da tempo, è laureato in matematica ed è un informatico. Nella vita di tutti i giorni ha a che fare con calcoli e numeri. Ma oltre a lavorare per una società che fornisce servizi alla sanità toscana ha anche il "vizio" di scrivere, scrivere tanto e con vari stili: libri di testo per le scuole, racconti, poesie, sceneggiature per cortometraggi e persino libretti di opere
Giuseppe Di Palma, classe ’65 cecinese di nascita e livornese ormai da tempo, è laureato in matematica ed è un informatico. Nella vita di tutti i giorni ha a che fare con calcoli e numeri. Ma non solo. Anche le lettere e le parole hanno un peso specifico importante nel trascorrere delle sue giornate. Importantissimo. Oltre a lavorare per una società che fornisce servizi alla sanità toscana ha anche il “vizio” di scrivere, scrivere tanto e con vari stili: libri di testo per le scuole, racconti, poesie, sceneggiature per cortometraggi e persino libretti di opere. “Dove trovo tutto il tempo? Diciamo che ho una moglie molto comprensiva – ironizza Giuseppe Di Palma al telefono con QuiLivorno.it – Lo scrivere è una passione che estrinseco in vari campi”. Un caso singolare certo, ma non il primo se si pensa al fisico Paolo Giordano che nel 2008 vinse il Premio Strega con “La solitudine dei numeri primi”. Anche Di Palma non disdegna di vincere qualche bel premio letterario. Tra gli ultimi quello che ogni anno il Salotto Letterario Nuova Pen(n)isola di Sestri Levante organizza per romanzi, racconti e poesie. Il premio è dedicato alla memoria di Carlo Bo, critico letterario e politico, e Giovanni Descalzo, poeta e scrittore, entrambi nati a Sestri Levante. Il premio è organizzato in collaborazione con la Fondazione Bo e l’Università di Urbino, dove Bo ha insegnato.
La giuria, presieduta da Massimo Bacigalupo (critico letterario, anglista e regista italiano, professore emerito di letteratura angloamericana dell’Università di Genova e membro effettivo dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere) è composta da poeti, traduttori e professori dell’Università di Urbino e di Genova.
Nella sezione Racconti, quest’anno Giuseppe Di Palma si è aggiudicato il primo posto con un racconto dal titolo “Centoquaranta”. Si tratta di una storia ambientata nella nostra città, che narra dell’amicizia tra un giovane chitarrista e un anziano maestro di violino con un finale struggente e a sorpresa che riporta alle cronache la tragedia del Moby Prince.
La premiazione è avvenuta nell’ex Convento dell’Annunziata, una splendida struttura eretta sul promontorio che delimita l’incantevole Baia del Silenzio di Sestri Levante.
La motivazione allegata al premio, consistente in una pergamena, una medaglia e un assegno di 300 €, è la seguente: “Il linguaggio universale della musica sviluppa in amicizia il rapporto nato casualmente tra un anziano violinista, devastato da un malinteso senso di colpa, e un ragazzo che, pur suonando in un affiatato gruppo rock, vuol scoprire l’infinita ricchezza della grande musica. E le emozioni sprigionate fanno superare, oltre al divario generazionale, dolorosi ricordi”.
“Una bella soddisfazione senza dubbio”, racconta Di Palma che però non è nuovo a questo tipo di palcoscenici. “Ho già vinto in passato anche altri premi tra cui uno di poesie a Firenze, un concorso a Torino, dove studia mio figlio, e uno in provincia di Latina. Come li scelgo? In base a dove posso passare un bel weekend con mia moglie – specifica Di Palma – con la speranza, sempre, di poter ritirare un premio di persona”.
Tra le tante sfaccettature anche quella di librettista per un’opera “Scudetto in casa Paiesiello” che racconta l’epopea tricolore del Napoli di Spalletti. “Con il maestro Mario Menicagli, direttore generale della Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, e Lido Pacciardi, abbiamo scritto il libretto originale dell’opera ch è ispirata ai giorni della vittoria del terzo scudetto del Napoli Calcio. Le musiche sono scritte da Mario Menicagli e da Oliviero Lacagnina. Il titolo? Ricalca il mitico Natale a casa Cupiello ma è un omaggio anche a un compositore napoletano del ‘700 Giovanni Paisiello”.
E in futuro? “C’è già in cantiere una nuova opera di cui per adesso possiamo dire poco. In primavera poi la possibilità di vedere Scudetto in casa Paisiello in Toscana. E poi chissà, magari prenderà vita il libro Cinque Storie da Film che altro non è che una raccolta di racconti in attesa di pubblicazione. Chissà…”.
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