Il prof. Massei al piano “suona” Virginia Woolf
L'insegnante di Lingua e Civiltà Tedesca al Liceo Cecioni, musicista e anche scrittore (tre romanzi in tre anni), sarà il protagonista del secondo appuntamento di “Musica in Villa”: eseguirà la colonna sonora di “The hours”, un film del 2002 con un cast di attrici eccezionali
Domenica 10 novembre alle ore 17.00 va in scena il secondo appuntamento di “Musica in Villa”, una serie di concerti organizzati dalla Scuola di Musica “Del Corona” a Villa Sansoni. La rassegna, iniziata già il 27 ottobre con Salotto Musicale, ha in tabellone anche i seguenti concerti: Stelle sul mare (23.11), Incanto barocco (30.11), Giò Sax (7.12) e Giovani talenti al pianoforte (14.12). L’ingresso è a libero contributo e per informazioni è possibile rivolgersi a 3405623736. Abbiamo intervistato il pianista e scrittore Daniele Massei, che insegna Lingua e Civiltà Tedesca al Liceo Cecioni di Livorno.
Come la dobbiamo chiamare, Maestro o Professore?
Non scherziamo: chiamami Daniele e dammi pure del tu.
Domenica 10 novembre alle ore 17 suonerai il tuo amato pianoforte all’Istituto Musicale “Rodolfo Del Corona”: presentaci il concerto.
Eseguirò la colonna sonora di “The hours”, un film del 2002 con alla regia Stephen Daldry e un cast di attrici eccezionali: Kidman, Moore, Streep. La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di Michael Cunningham, vincitore proprio con questo romanzo del prestigioso Pulitzer.
Perché hai scelto queste musiche?
Per due motivi. Innanzitutto, da amante della letteratura, sono un fan sfegatato di Virginia Woolf, le cui opere, a mio modesto parere, rappresentano il midollo osseo della vita, lei, che per tutta la vita ha lottato per dare voce alle donne in un mondo di guerre e maschilismo; dall’altra parte trovo le note del compositore Philip Glass toccanti tanto quanto il film, di per sé bellissimo, di cui costituiscono un valore aggiunto.
Di cosa tratta il film e come vi interagisce la musica?
È la storia di tre donne di altrettante epoche diverse, una delle quali è Virginia Woolf. Le altre due sono legate alla scrittrice attraverso un suo romanzo, La signora Dalloway, che si pone come un motivo di contatto profondo con la vita, alla scoperta della propria femminilità e dell’essenza esistenziale.
Proporrai letture durante il concerto?
Sì, leggerò brevi brani dal romanzo della Woolf. Anche se il film è basato, in verità, sulle pagine di Cunningham, trovo che la chiave sia l’opera della Woolf, il vero epicentro della pellicola, sul cui terreno si muovono, lunga una linea sottile, tre esseri femminili, le cui debolezze e fragilità rappresentano un po’ tutti noi. E che la musica rende magnificamente.
Parlaci della tua formazione musicale.
Appartengo alla scuola pianistica di Rossana Bottai. Mi sono laureato in pianoforte presso il Conservatorio “Luigi Boccherini” di Lucca e ogni tanto, quando si ricordano di me e mi chiamano, tengo qualche concerto in giro. Mi piace spaziare dalla classica alla moderna, senza marcare confini. Conta solo una cosa in quello che suono: l’emozione.
Il concerto è organizzato dall’Istituto Musicale “Rodolfo Del Corona”.
Sì, e in particolare vorrei ringraziare Scilla Lenzi, che è una bravissima musicista, oltre che insegnante. Al pari della cantante lirica e professoressa Laura Brioli, Scilla si impegna molto per la cultura a Livorno e si è sempre posta in maniera molto ricettiva nei confronti della mia sensibilità musicale, apprezzando un tipo di repertorio originale che cerco di portare avanti come Allevi, Einaudi, Morricone, Satie e, ora, Glass.
Sei anche un docente di Tedesco: come va a scuola? Proprio dalle nostre pagine avevi augurato ai tuoi studenti del Cecioni, lo scorso giugno, buona fortuna per l’Esame di Stato.
Mi divido tra Livorno e Cecina. Insegno alla Scuola Secondaria di Secondo Grado. I Sottodipartimenti di Tedesco fanno viaggiare molto i giovani germanisti, proponendo loro anche tanti progetti. Alla fine la risposta è sempre positiva, a dimostrazione che la lingua tedesca, che fra l’altro si lega anche a una profonda cultura musicale, non è impossibile da apprezzare o imparare.
Come non ricordare la tua attività di scrittore: quando uscirà il tuo prossimo libro?
Negli ultimi tre anni ho scritto tre romanzi, ma il mio rapporto con gli editori non è mai stato idilliaco… sto facendo come Salinger: scrivo sì, ma metto da parte. L’ultima mia opera, Goethe e i suoi amici, è frutto di self-publishing e, forse, farò lo stesso anche con i miei futuri scritti. Forse… (ride).
A chi dedichi questo concerto?
Non ho dubbi: a tutte le donne che non vedono rispettati i propri diritti o che lottano contro le avversità della vita. Penso alle mamme-lavoratrici troppo facilmente licenziate, a coloro che cadono in guerra con un bambino in grembo per colpa delle bombe e della stupidità umana, a chi lotta in oncologia. Potrei continuare… Questo concerto vuole anche ricordare quello che diceva la Woolf: che le donne devono avere una stanza tutta per sé.
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