Arrestate tre persone per spaccio durante un’operazione antidroga
I tre, di età compresa tra 21 e 46 anni, sono stati sorpresi a confezionare 8 dosi di cocaina. Uno dei tre, accortosi della gazzella, ha lanciato nel fosso un involucro di grosse dimensioni contenente verosimilmente sostanza stupefacente. I carabinieri hanno svolto i controlli in piazza Garibaldi, piazza della Repubblica e scali delle Cantine per verificare alcune segnalazioni scaturite dalla cittadinanza relative a persone straniere di origini africane intente a rapidi incontri con altre persone di passaggio
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno svolto un servizio antidroga nel corso del quale hanno tratto in arresto in flagranza di reato tre persone, due uomini e una donna di età compresa tra 21 e 46 anni, tutti di origini straniere, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti in concorso. I carabinieri hanno concentrato la loro attenzione in piazza Garibaldi, piazza della Repubblica e scali delle Cantine anche per verificare alcune segnalazioni scaturite dalla cittadinanza relative a persone straniere di origini africane intente ad effettuare rapidi incontri con altre persone di passaggio. I servizi di osservazione, svolti anche in borghese, hanno permesso ai carabinieri di individuare i tre sospetti. I tre sono stati sorpresi mentre confezionavano 8 dosi di cocaina per un peso complessivo di 3 grammi. Nella circostanza il 46enne, accortosi della gazzella, ha lanciato nelle acque del fosso un involucro di grosse dimensioni contenete verosimilmente ulteriore sostanza stupefacente. All’esito di una perquisizione personale gli altri due soggetti sono stati trovati in possesso di 150 euro in banconote di vario taglio e materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente. Tutto quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e i tre sono stati dichiarati in arresto con accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti in concorso. A seguito dell’udienza il Giudice ha convalidato l’arresto e disposto per la donna e il minore dei due uomini la misura cautelare dell’obbligo di firma, mentre per il 46enne quella degli arresti domiciliari. Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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