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Posata la prima pietra della bioraffineria di Stagno

Lunedì 14 Ottobre 2024 — 14:49

Alcune foto sono tratte dalla pagina Fb Luca Salvetti

L'avvio dei lavori è stato salutato dalla sindaca Paoli e dal sindaco Salvetti insieme alla direzione e allo staff tecnico di Eni. Paoli: "Per Collesalvetti significa sia lavoro per la comunità, sia presente e futuro di una nuova economia fondata su produzione e ambiente". Salvetti: "Un passaggio costruito in questi anni che è un successo per tutto il territorio". Gli impianti di Livorno saranno operativi entro il 2026 e avranno una capacità produttiva di 500mila tonnellate/anno

La bioraffineria di Stagno è, con la posa della prima pietra, una realtà concreta per il nostro territorio. “Vuol dire molto per noi di Collesalvetti – afferma Sara Paoli, sindaca di Collesalvetti – Innanzitutto lavoro per la comunità, poi, presente e futuro di una nuova economia fondata su produzione e ambiente. Saremo vigli e continueremo a monitorare, insieme a tutte le istituzioni presenti all’inaugurazione, l’andamento della nuova realizzazione e l’impegno sociale che ci siamo prefissati insieme tra istituzioni, azienda e parti sociali”. L’avvio dei lavori è stato salutato insieme al sindaco di Livorno, alla direzione e allo staff tecnico di Eni nell’ambito dell’iniziativa “85 anni di storia e un futuro da bioraffineria” (presenti come autorità il prefetto Dionisi, il presidente Giani e i sindaci di Collesalvetti Sara Paoli e di Livorno Luca Salvetti), rappresenta concretamente il percorso di trasformazione industriale e decarbonizzazione da tempo avviato da Eni, proprio con la conversione della prima raffineria al mondo in bioraffineria, a Venezia, oltre dieci anni fa., un bagaglio pesante e significativo per l’area di Collesalvetti per molteplici aspetti: quello sociale, quello ambientale e quello sostenibile. Il polo chimico industriale di Stagno ha garantito crescita, poi, preoccupazioni per la sua crisi e oggi è ancora una volta un’opportunità occupazionale legata ad un progetto nuovo con un impegno sostenibile e il  consolidamento di un progetto di uno stabilimento che avuto il coraggio di cambiare. Salvetti su Fb: “La conversione significa certezze sul futuro del sito produttivo Eni, mettere al sicuro i livelli occupazionali, garantirci interventi sulla sostenibilità ambientale. Un passaggio costruito in questi anni che è un successo per tutto il territorio”. La bioraffineria, dopo quelle a Porto Marghera (Venezia) e a Gela, utilizzerà la tecnologia Ecofining™ per trattare materie prime di scarto, residui agroalimentari e oli vegetali non in competizione con la filiera alimentare e realizzare biocarburanti HVO per il trasporto su gomma, aereo e anche marino e ferroviario. Gli impianti di Livorno saranno operativi entro il 2026 e avranno una capacità produttiva di 500mila tonnellate/anno: verranno costruiti tre nuovi impianti che produrranno HVO diesel, HVO nafta e bio-GPL da materie prime rinnovabili (ai sensi della Direttiva Europea sulle energie rinnovabili), mentre verranno mantenuti in marcia la linea di produzione carburanti.

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