Meeting finale del progetto Ultimate sul riciclo delle acque reflue
L’iniziativa europea mira a creare una “simbiosi industriale intelligente per l’acqua” con l’obiettivo di generare valore economico e aumentare la sostenibilità valorizzando le risorse all’interno del ciclo delle acque. Appuntamento 7 e 8 ottobre ai Bottini dell'Olio
I giorni 7 e 8 ottobre presso la biblioteca comunale Bottini dell’Olio di Livorno si terrà il meeting finale del progetto Ultimate a cui parteciperanno i partner europei che si sono aggiudicati il progetto Horizon 2020 per condividere pubblicamente i risultati del progetto di ricerca (tra i partner saranno presenti ASA SpA, Solvay Chimica Italia e Termomeccanica Ecologica, che costituiscono il Consorzio no profit Aretusa, il Polo Tecnologico di Cecina e il Politecnico delle Marche).
L’iniziativa europea mira a creare una “simbiosi industriale intelligente per l’acqua” con l’obiettivo di generare valore economico e aumentare la sostenibilità valorizzando le risorse all’interno del ciclo delle acque. Il Consorzio Aretusa ha realizzato nel 2001 un impianto di trattamento delle acque reflue dei depuratori di Cecina e Rosignano a servizio di Solvay che utilizza l’acqua riciclata, che altrimenti sarebbe scaricata in mare, nelle sue torri di raffreddamento invece di utilizzare l’acqua di falda. Ciò ha permesso di risparmiare in questi anni oltre 55 milioni di metri cubi di acqua di falda. Tale operazione ha un alto valore ambientale ed economico e ha anticipato il concetto di economia circolare, diventata ormai una linea guida fondamentale per le politiche sociali e industriali europee. Grazie al progetto H2020 Ultimate, iniziato a giugno 2020, è stato possibile dotare l’impianto post trattamento di un sistema di allerta per rilevare l’intrusione di acqua di mare e un sistema di equalizzazione intelligente (per gestire i cloruri e altri inquinanti e migliorare la qualità dell’acqua per gli usi di Solvay). L’attività consentirà di aumentare la capacità produttiva fino al limite progettuale previsto di 4 milioni di mc/anno. Allo stesso tempo, si prevede di riutilizzare i prodotti di scarto delle industrie all’interno degli impianti di trattamento delle acque reflue e a tal fine il progetto Horizon2020 ha previsto la costruzione di quattro impianti pilota in grado di testare l’efficienza dei trattamenti. Si tratta di un dissalatore da 400 l/h usato per abbattere i cloruri delle acque reflue così da renderle idonee all’uso agricolo e industriale laddove si dovessero superare i limiti di legge; un impianto di chiariflocculazione per abbattere la durezza utilizzando prodotti fuori specifica forniti da Solvay, un impianto innovativo di abbattimento del COD che sfrutta l’effetto combinato dell’UV con acqua ossigenata fuori specifica e infine quattro colonne di adsorbimento per testare la capacità di alcuni carboni (Hydrochar in primis) di abbattere il COD e trattenere i microinquinanti emergenti. Tale intervento si integra con importanti investimenti programmati – e in parte realizzati da ASA – sia relativi al miglioramento dello sfruttamento dell’acqua potabile in un’area altamente idro-esigente ad alta vocazione turistica, industriale e agricola, sia concernenti il potenziamento del sistema depurativo, nonché la riduzione dell’intrusione di acqua salmastra nelle fognature.
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