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Evasione fiscale, maxi sequestro: sigilli a case, conti e auto di lusso

Sabato 28 Settembre 2024 — 15:17

Le Fiamme Gialle labroniche in dettaglio hanno sequestrato 250mila euro sui conti correnti, 4 unità immobiliari (in Livorno e provincia), due autovetture (una Mercedes ed una BMW) e due motoveicoli, nonché quote societarie per ulteriori 220mila euro

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Livorno hanno eseguito un provvedimento del Tribunale di Livorno – GIP, inerente il sequestro preventivo di beni per oltre 700mila euro a carico di persone fisiche e giuridiche in relazione a reati riconducibili a violazioni fiscali, riciclaggio e responsabilità amministrativa delle società.

Le Fiamme Gialle labroniche in dettaglio, come si legge in un comunicato stampa del 28 settembre, hanno sequestrato 250mila euro sui conti correnti, 4 unità immobiliari (in Livorno e provincia), due autovetture (una Mercedes ed una BMW) e due motoveicoli, nonché quote societarie per ulteriori 220mila euro. Il servizio scaturisce da attività di polizia economico-finanziaria e verifiche fiscali eseguite nei confronti di soggetti che hanno gestito, direttamente o indirettamente tramite l’ausilio di prestanome, società operanti in vari settori. Dall’analisi delle movimentazioni bancarie e patrimoniali sono emerse delle movimentazioni e manovre tra società volte a depauperare risorse finanziarie per sottrarre le medesime al pagamento delle imposte e dei debiti verso lo Stato; in particolare azioni di finanziamento tra società collegate, costituzione di nuove persone giuridiche “ad hoc”, trasferimenti e cessioni “circolari” di capitali, beni e quote societarie.

All’esito delle indagini, anche conseguenti allo sviluppo e accertamenti connessi a talune segnalazioni di operazioni sospette, è emerso che le condotte investigate, prive di logica economica e commerciale, sono state ritenute idonee a configurare il reato di Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ai sensi dell’art. 11 del D.Lgs. 74/2000, in quanto finalizzate a depauperare il patrimonio societario, rendendo così inesigibile il credito tributario vantato dall’Erario. È stata inoltre accertata la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di autoriciclaggio, ex art. 648 ter. 1 C.P., in quanto il denaro proveniente dal delitto di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte è stato impiegato e trasferito in attività imprenditoriali in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della sua provenienza delittuosa ed al fine di svolgere ulteriori attività commerciali. Contestate anche violazioni correlate alla c.d. “responsabilità amministrativa degli enti”, ai sensi del D.Lgs 231 del 2001.

Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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