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Droga e oggetti ad offendere: scattano due denunce

Lunedì 16 Settembre 2024 — 11:57

Denunciato un tunisino di 18 anni per detenzione ai fini di spaccio e un rumeno di 40 anni per possesso ingiustificato di armi o oggetti atti ad offendere

Intorno alle 20 di domenica 15 settembre, in piazza Garibaldi, le volanti hanno proceduto al controllo di un tunisino del 2006.
Alla vista della pattuglia il giovane ha cercato di disfarsi, gettandola a terra, una busta trasparente contenente della sostanza vegetale di colore verde che le successive analisi di laboratorio hanno confermato essere marijuana per un totale di circa 30 grammi.
Il giovane è stato anche trovato in possesso di una piccola dose già pronta per la cessione a terzi e di 90 euro, suddivisi in banconote di vario taglio, presumibilmente ricavato dello spaccio.
Lo straniero privo di qualsiasi documento di identificazione è stato accompagnato in Questura dove è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e minacce a pubblico ufficiale in quanto durante la sua permanenza negli uffici ha minacciato più volte gli agenti cercando di intimorirli per farli desistere dal loro operato.
Nella stessa giornata, alle 4 circa, transitando in via Giuseppe Maria Terreni una volante ha notato un uomo, vestito con tuta scura e un cappuccio in testa, nascondersi tra le auto in sosta. Insospettiti dall’atteggiamento, i poliziotti lo hanno fermato e identificato in un cittadino rumeno 40enne. Con sé l’uomo aveva una sacca, girata per occultare la stampa distintiva raffigurante diversi teschi, con all’interno una tronchese professionale della lunghezza di 50 centimetri. Il rumeno, in Italia da pochi giorni e privo di attività lavorativa, non è riuscito a fornire una giustificazione in merito al possesso e al relativo trasporto della tronchese professionale. È stato quindi accompagnato negli uffici della Questura dove è stato denunciato in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di armi o oggetti atti ad offendere. Va precisato che i procedimenti penali non sono ancora definiti e, pertanto, le contestazioni dovranno essere ulteriormente verificate nell’eventuale giudizio. Solo una sentenza definitiva di condanna potrà far ritenere colpevoli gli indagati.

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