Ordinanza di custodia cautelare in carcere per un 16enne che rapinò una edicola
Data la peculiarità del fatto, si legge in un comunicato stampa del 13 settembre, compiuto senza timore alcuno e con sfrontatezza, coinvolgendo altri ragazzini più piccoli non imputabili, progettato ed eseguito alla luce del giorno e con il viso scoperto, il Giudice Minorile ha ritenuto che la custodia nel carcere minorile fosse l'unica misura per cercare di arginare il pericolo di recidiva del minore nel commettere reati della stessa specie, tenuto anche conto del fatto che lo stesso ha interrotto una messa alla prova ottenuta per la commissione di altri reati
Nei giorni scorsi la Squadra Mobile della Questura di Livorno, ad esito di indagini condotte con l’ausilio anche di immagini estrapolate da telecamere di sorveglianza pubbliche private, ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice del Tribunale per i Minorenni di Firenze a carico di un sedicenne nato a Livorno che nello scorso mese di giugno 2024 si era reso autore di una rapina ai danni di una edicolante in concorso con altri ragazzini non imputabili. Il giovane si era appropriato dei soldi custoditi nella cassa, pari ad alcune centinaia di euro, mentre la proprietaria veniva distratta fuori dal negozio da un complice ed un terzo fungeva da “palo”. Il sedicenne, vistosi scoperto, aveva colpito la donna alla testa con un oggetto, fuggendo poi con il bottino. Data la peculiarità del fatto, si legge in un comunicato stampa del 13 settembre, compiuto senza timore alcuno e con sfrontatezza, coinvolgendo altri ragazzini più piccoli non imputabili, progettato ed eseguito alla luce del giorno e con il viso scoperto, il Giudice Minorile ha ritenuto che la custodia nel carcere minorile fosse l’unica misura per cercare di arginare il pericolo di recidiva del minore nel commettere reati della stessa specie, tenuto anche conto del fatto che lo stesso ha interrotto una messa alla prova ottenuta per la commissione di altri reati. Al termine degli atti di rito il ragazzino è stato accompagnato all’Istituto Penale Minorile di Firenze a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il procedimento penale non è ancora definito e, pertanto, le contestazioni dovranno essere ulteriormente verificate nell’eventuale giudizio. Solo una sentenza definitiva di condanna potrà far ritenere colpevole l’indagato.
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