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Sequestrati 52 panetti di cocaina nascosti in un container in porto

Venerdì 31 Maggio 2024 — 08:00

Fermo immagine tratto dal video inviato con il comunicato stampa del 31 maggio

Lo stupefacente, che avrebbe fruttato 20 milioni, è stato distrutto nell'inceneritore. I panetti di cocaina erano stati nascosti nella struttura di uno dei tanti contenitori che trasportano carichi alimentari (banane) destinati alla grande distribuzione. Operazione di Finanza e Agenzia delle dogane

L’efficacia dell’analisi dei rischi, il rodato dispositivo e la peculiare esperienza del Reparto Antifrode dei militari della Guardia di Finanza nello scalo labronico ha portato ad un altro significativo risultato, stavolta in collaborazione con il Comando Provinciale del Corpo di Reggio Calabria. Come si legge in un comunicato stampa del 31 maggio, dopo un meticoloso lavoro all’interno di uno dei terminal dello scalo mercantile è stato individuato un contenitore proveniente dal Sud America al cui interno erano stati occultati 52 panetti di cocaina. Per cercare di ingannare le attività ispettive, i panetti di cocaina erano stati ben nascosti nella struttura di uno dei tanti contenitori che trasportano carichi alimentari (banane) destinati alla grande distribuzione. Ma gli strumenti in dotazione all’Agenzia delle Dogane e Monopoli (scanner) e le unità cinofile della Guardia di Finanza hanno stroncato l’ennesimo tentativo di introdurre, nel territorio nazionale, un altro imponente carico di purissima polvere bianca. L’importante risultato conferma la sinergia operativa tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza, maggiormente rafforzata dall’esecuzione del Protocollo d’intesa, stipulato lo scorso anno, relativo ai loro rapporti di collaborazione. Il sequestro segna un ulteriore tassello a favore della lotta al narcotraffico sul territorio nazionale ed è il risultato di una quotidiana e metodica attività di controllo ad ampio raggio, svolta diuturnamente sul traffico passeggeri e veicoli merci che transitano in porto. Lo stupefacente, dopo essere stato campionato ed analizzato dal laboratorio dell’Agenzia delle Dogane, Su disposizione della Procura della Repubblica, è stato distrutto nell’inceneritore e così strappato alle piazze di spaccio dove avrebbe fruttato. alla criminalità organizzata, oltre 20 milioni di euro. Le attività investigative sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno che ha convalidato il sequestro e disposto gli approfondimenti del caso.

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