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Spiagge e Bolkestein, Confcommercio: “E’ tempo che il Parlamento intervenga”

Martedì 21 Maggio 2024 — 14:42

L'intervento del direttore della Confcommercio provinciale di Livorno Federico Pieragnoli, recentemente nominato direttore nazionale del Sindacato Italiano Balneari Confcommercio

Le concessioni balneari, da tempo oggetto di accese discussioni e controversie legali, negli anni hanno schierato governi, opposizioni, partiti, imprenditori, organismi della EU e tribunali. “Spesso arroccate su posizioni ideologiche, le diverse parti non sono riuscite a sciogliere un nodo che solo in provincia di Livorno conta 400 imprese tra stabilimenti, pubblici esercizi, attività ricreative e simili” ricorda il direttore della Confcommercio provinciale di Livorno Federico Pieragnoli, recentemente nominato direttore nazionale del Sindacato Italiano Balneari Confcommercio.
“Si sono sommate negli anni pronunce giudiziarie inconciliabili tra loro che creano sempre più caos non solo tra gli imprenditori che temono di perdere la loro attività dopo anni di investimenti e sacrifici, ma anche tra gli amministratori locali, che non hanno un quadro normativo di riferimento per l’assegnazione o riassegnazione delle spiagge”, continua Pieragnoli.
La Corte di Giustizia Europea ha più volte criticato l’Italia per la mancanza di concorrenza e l’assegnazione automatica delle licenze balneari senza gare pubbliche, ma mentre la battaglia legale continua, la soluzione non può venire dai tribunali.  “È urgente che il Parlamento intervenga con una legge organica che tuteli gli interessi degli attuali concessionari, garantendo un sistema condiviso, trasparente e competitivo per il futuro delle coste italiane, senza distruggere un prezioso patrimonio nazionale che ha contribuito a rendere le spiagge italiane un’attrazione turistica di fama mondiale. La palla ora è della politica, che deve dimostrare lungimiranza e responsabilità, ovvero un approccio equilibrato che preveda criteri rigorosi e superi gli stalli e le logiche di breve termine. Il futuro di un settore che rappresenta una fetta significativa del PIL nazionale e dell’occupazione non può essere deciso dai tribunali”. “Il limbo giuridico che prosegue dall’emanazione della Bolkestein nel 2006”, conclude amaramente Pieragnoli, “per assurdo ha bloccato anche l’ingresso di nuovi operatori sul mercato con regole certe e investimenti sostenibili nel tempo. Dopo anni di battaglie legali e appelli, le imprese attendono finalmente una soluzione politica che riconosca il loro ruolo cruciale nel preservare e valorizzare le coste italiane come meta turistica di prim’ordine. Un quadro normativo stabile consentirebbe finalmente di uscire dall’empasse e pianificare il futuro con maggiore certezza”.

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