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Derby: le pagelle. Tozzi giganteggia, Ricci spadroneggia. Pagani è “The last of the Mohicans”

Lunedì 22 Aprile 2024 — 01:00

Antonello "Amos" Ricci in palleggio. Top scorer Libertas con 18 punti (foto Bellaveglia)

Una sola squadra in campo. La Libertas ha condotto il match sin dall'inizio annichilendo quella che è la prima forza del campionato. Per i singoli LL benissimo Ricci e Tozzi. Della Pielle si salva solo Pagani. Ecco le pagelle di QuiLivorno.it

di Giacomo Niccolini

Forse non valeva niente per la classifica, è vero, e questo ha inciso soprattutto sulla sponda Pielle dove i biancoblu sono arrivati al banchetto già con “il buzzo pieno” come si dice da queste parti. Chi era affamata invece era la Libertas che, onorando il match, ha fatto un sol boccone dei cugini biancoblu portandosi a casa il secondo derby stagionale sui tre giocati (di cui uno perso in Supercoppa a settembre scorso) mangiandosi tutto, dall’antipasto… al Caffè (Toscano) lasciando neanche le briciole ai rivali di sempre. Peccato per i biancoblu che steccano proprio l’acuto finale dopo una stagione da standing ovation. La Libertas gode e fa il pieno di fiducia e carica in vista dell’ultima parte della stagione. Ma ora concentrate entrambe. C’è un secondo campionato, chiamato playoff, ancora da giocare. E da portare a casa.
E per il derby ecco le pagelle per entrambe le formazioni in campo.

Aker Libertas Livorno 1947

Tozzi 8,5 – Uno, due tre… alza! Lo stoppone sulla testa… è qui dentro la sua festa… baby! C’è chi lo ha letto cantando… e chi mente. Elodie, siamo sicuri, se avesse visto questo derby avrebbe cambiato il testo della sua canzone. Luca Tozzi si fa gigante là nel mezzo. Sicurezza da vendere al chilo alla fiera delle vanità, cattura 13 rimbalzi, di cui 5 offensivi, segna nove punti sfiorando la doppia cifra. E poi regala carattere a chi non ce l’ha come Leonardo Di Caprio fa gettando banconote dallo yacht ai federali in visita nella pellicola cult The Wolf of Wall Street. Ecco Tozzi fa così con schegge di personalità elargite con la pistola spara-soldi. THE WOLF OF MODIGLIANI FORUM
Ricci 8,5Bang Bang, he shot me down, cantava nel lontano 1966 la divina Cher. Brano iconico ripreso dall’Equipe 84 e dai Corvi nello stesso anno italianizzando quello shot me down con “a terra mi gettò”. Ecco, tutto questo preambolo immaginifico per dare ad Amos la patente del pistolero che stasera bang bang alla Pielle “Senza dir perché né come/Mi ha lasciato mi ha ferito/Quasi come un colpo al cuore. E i suoi 18 punti, fatti da 3 triple, 3 tiri da 2 e 3 liberi sono proprio un colpo al cuore di una Pielle-Indiana che può solo ritirarsi nella sua riserva Cherokee. IL PISTOLERO
Fantoni 7,5 – Quando credi che sia tutto, non è mai davvero tutto. Un motto che ricalca alla perfezione la leadership del capitano amaranto. Un Fantoni in formato Cucciolone-Dieci-Morsi-Dieci! come i punti portati a casa. Mette sul panno verde tutte le sue fiches di esperienza quando prende i due sfonda piellini. Costringe la difesa avversaria a foldare e caricarsi di falli subendone 6 da solo. Da sotto è quasi infallibile con il suo 5/6. Mette tutto in campo come un capitano sa fare quando davanti c’è un derby da vincere. AAAAAAALL-IN SIGNORI! 
Williams 7 – Ci mette il timbrino subito. Così. Senza dire né ai né bai, come si dice da queste parti. Giusto per dare il biglietto da visita: just a triple. Ma il Leone Olandese non è solo chiacchiere e distintivo …da tre punti (semi cit.) ma è anche parecchia regia. Con lui fioccano gli assist, la squadra gira come le Hot Wheels sulle ruota della morte e gira gira l’elica ecco che si accaparra anche sette rimba e il lusso di un’altra bomba. Insomma stasera il ruggito soppianta i miagolii.  TULIPANO FELINO
Buca 7  A fine regular lo possiamo dire. Dorin è maturato in maniera prepotente. Come dal piccolo Harry Potter de “La Pietra Filosofale” al sicuro mago dei “I doni della Morte”, da apprendista stregone a Grifondoro ormai esperto. Rincorre con successo il boccino d’oro a cavallo della sua scopa volante per tutti i 12 minuti che Andrezza gli mette a disposizione. Alla fine è lui il Cercatore vincente con 6 rimbalzi e 2 stoppate e 2/2 dal campo. La Curva lo adora. Si bagna degli applausi senza ombrello con pieno merito. PALLA… IN BUCA
Saccaggi 6,5 – Sette punti a referto con una tripla a segno. Il Guglielmo Tell amaranto ritrova piano piano il feeling con il canestro e questo fa bene a tutti in vista playoff. La bomba arriva all’inizio del quarto tempino quando i buoi sono ormai scappati al pascolo al grido degli YYYYYAHHHH dei gauchos. Ma nei 19 minuti in cui sta in campo lancia segnali di fumo agli accampamenti avversari. SACCABOMB IS COMING BACK
Fratto 7 – Solita grande immensa intensità difensiva. 25 minuti di qualità con il vizio dei 9 punti a segno. Imprime la sua impronta sin dai primi minuti segnando prima imbeccato da Fantoni e poi con una tripla. Come i robot dei manga giapponesi ha più armi da giocarsi in un sol colpo. Ha la mente di Tetsuya, ma tutto il resto fa da sé non conosce la paura né sa il dolore che cos’è (cit. leggendola cantando, ma questa era facile). MAZZINGA ROBOT
Bargnesi 7,5 – Prova maiuscola per il play amaranto che subisce 5 falli e si guadagna l’abbonamento gratis allo stabilimento balneare dei tiri liberi dove, comodamente seduto sulla sdraio con tanto di mojito in mano e occhiale scuro, fa 8/8 senza sentire minimamente la pressione di “soltanto” 16mila occhi addosso. Mette anche una bomba nel finale giusto per sentire la mano calda. Serve 4 assist al tavolo facendo girare la squadra con personalità. LA GIUSTA FACCIA PER IL GIUSTO RUOLO
Allinei 6 – Unica luce sfuocata in un florilegio di fuochi d’artificio. Stasera Super Greg non trova la quadra in attacco. Prova opaca per lui. Ci prova due volte da tre senza avere fortuna, gioca 14 minuti senza incidere il suo nome a fuoco nel derby. Ha il merito, per il tempo che sta in campo, di contrastare con successo Chiarini. Poi una noia muscolare lo fa fermare ai box. Le qualità, lo sappiamo, ce le ha tutte. Stasera è andata così. CI RIVEDIAMO AI PLAYOFF 
Andreazza 9 – Capolavoro. Niente da dire. Ancora una volta il miglior attacco è la difesa. Parola di coach Andrezza. E stasera il tecnico della Libertas si trasforma in Leonida contro Serse-Cardani quando con la lancia lo sfiora alla guancia nel testa a testa finale dimostrando che anche un Dio-Re può sanguinare (cit. da “300”). AU AU AU

Caffè Toscano Pielle Livorno 

Pagani 7 – Partiamo da lui. The Last of the Moichans. E’ lui il Daniel Day-Lewis piellino che fa di tutto per difendere la sua tribù. Mentre l’accampamento brucia è lui l’ultimo ad arrendersi. Segna da solo quasi la metà dei punti della Pielle. I 24 punti segnati e il 24 di valutazione gli rendono merito e onore. Della sponda biancoblu è l’unico che onora il derby. Alla Pielle si chiedeva questo. E lui lo ha fatto. ORGOGLIO BIANCOBLU
Chiarini 5 – Ahi Bandolero stanco, stanotte ho pianto pensando a te (cit.). Recitava così una vecchia canzone di Vecchioni che calza a pennello ai tifosi piellini i quali, pensando alla prestazione del loro leader, non potranno che versare una lacrimuccia per quanto (non) fatto stasera dall’argentino. Abituati benissimo dal gaucho biancoblu che non più tardi di sette giorni fa stampò un trentello alla corazzata di Herons guadagnandosi e confermando (visto il campionato al top) l’appellativo di “Marziano” questa domenica la doccia è ghiaccia. Quasi tibetana. Un risveglio brusco. E come Independence Day, il film di stasera si apre con l’Alieno abbattuto dal Mig guidato da Will Smith. ALLACCIATE LE CINTURE… IMPATTO AL SUOLO!
Laganà 5,5 – Si salva da un’insufficienza più grave solo per le due bombe nell’ultimo quarto. Quando però era già partita la Fiesta Grande. Per chi suona la campana? Non chiedere mai per chi suona la campana, recitava una celebre poesia di John Donne da cui il vecchio Ernest ricavò uno dei suoi più grandi capolavori, essa suona anche per te. DIN DON DAN
Rubbini 4,5 – Il Mago stasera non maga. Nemmeno stregoneggia. Ma nemmeno illusioneggia. Nell’eterno duello tra Mago Merlino e Maga Magò stasera Rubbbini è Maga Magò, fregata dal più piccolo nemico dell’uomo: il virus. E Virus non è il Dj acclamato da Frengo e Stop recitato dal sublime Albanese ai tempi di Mai Dire Gol, il virus è quello dell’inerzia. Che stasera non si rompe. Ma si innesca e non va più via. NON PASSA
Loschi 4 – La virgola accanto al suo nome non aiuta. Ma stasera ci voleva ben più di un numero accanto al nome per tirarci fuori le gambe. Ci voleva anima e coraggio. Cosa che è mancata. Senza se e senza ma. Zero su cinque dal campo. Una stoppata subita. Come Diogene cerca se stesso dentro ad una botte vagando con la lanterna. BLACK OUT
Manna 5 – Cardani prova anche la sua carta. Stavolta si ritaglia più spazio prendendosi 7 minuti sul registro.  Si guadagna due rimbalzi. Prende uno stoppone e mette a tabella uno 0/2. Troppo poco. Anche se, di certo, non toccava a lui la parte dell’eroe mascherato pronto a salvare il mondo. QUESTA NON E’ GOTHAM CITY
Campori 4 – Da capitano doveva fare di più. Mordi un polpaccio, grida in faccia a qualcuno. Invece è come il soldato Joker con il sergente Hartman quando gli grida: “Fammi una faccia da guerra!” e per tutta risposta il sergente istruttore di Full Metal Jacket gli urla che così… non fa paura a nessuno. Per lo meno come atteggiamento. Nessuno chiedeva chissà cosa. Ma la faccia da guerra sì. Quella un capitano la deve sfoggiare sempre. E un capitano, si sa, ha oneri e onori. Stasera l’onore è andato in ferie. Gli tocca portarsi l’onere di una brutta figura sulle spalle. SOLDATO JOKER
Lo Biondo 4,5 – In questo girotondo d’anime, chi si volta è perso e resta qua, cantava Grignani nel suo iconico Destinazione Paradiso. Beh Lo Biondo si è girato, voltato, rigirato e rimasto, di gran lunga, qua. Al palo. E la destinazione purtroppo… è tutto tranne che paradiso. Tre punti segnati da uno dei terminale offensivi più proliferi della Pielle. Il resto è crusca del diavolo. IMBRIGLIATO NELLA TRAPPOLA
Ferraro 5,5 – Barlumi di lucidità. Come le luci di natale. Ora si, ora no. Anche se sono più gli ora no, il Conte Max ogni tanto si accende. Che in una gara da Shame on you è già pur tanto. Eppur si muove! disse Galileo Galilei davanti al tribunale dell’inquisizione per evitare di essere bruciato come una strega al rogo. Per fortuna non c’è né inquisizione, né roghi. Di certo non basta per evitare l’esilio ad Arcetri. NON BASTA
Diouf 4,5 – Aggiungiamo un mezzo al fantasma di Diouf. Un canestro al 5′. E poi… silenzio. CANTERVILLE
Cardani 4 – Si prende la colpa di tutto nel post gara. “C’era una sola squadra scesa in campo stasera e non siamo noi. Non ci siamo presentati. Quello che è successo stasera è gravissimo. Chiedo scusa a tutti. Le partite si preparano durante la settimana e noi questa settimana ci siamo allenati come se la stagione fosse già finita e come se questa partita non contasse. Chiediamo scusa a chi ci paga lo stipendio e ai tifosi”. Le sue parole sono di per sé la sua pagella. NO MORE EXCUSE

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