La Questura rimpatria tre cittadini stranieri
I decreti di trattenimento nel Centro di Permanenza per i Rimpatri, emessi dal questore di Livorno, sono stati convalidati dalla autorità
Nei giorni scorsi l’Ufficio Immigrazione della questura ha eseguito tre allontanamenti dal territorio nazionale di cui un rimpatrio e due espulsioni.
Un cittadino tunisino, classe 1992, espulso dal territorio nazionale, è stato accompagnato dal personale della Questura per essere imbarcato al porto di Genova su unità navale mediante la consegna diretta alla polizia tunisina presente a bordo della stessa. Si è trattato di un cittadino già in carcere per essere stato condannato dal Tribunale di Pisa per fatti criminosi commessi sul territorio nazionale (traffico illecito di sostanze stupefacenti ,numerose rapine, istigazione a delinquere, lesioni personali, maltrattamenti in famiglia ed altro). In ragione della sussistenza dei presupposti di legge, il magistrato dell’Ufficio di Sorveglianza di Pisa, competente rispetto al luogo in cui era in precedenza detenuto lo straniero, sulla base delle informazioni fornite dall’Ufficio Immigrazione di Pisa, aveva emesso apposito decreto di applicazione nei suoi confronti della misura alternativa alla detenzione dell’espulsione dal territorio nazionale, in relazione alla pena residua di cui alla sentenza di condanna emanata dal Tribunale di Pisa. L’operazione è stata resa possibile grazie al contributo dei vari Uffici che hanno collaborato, ognuno per la propria parte, alla esecuzione della misura posta in essere: ovvero la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, le autorità diplomatico-consolari e quelle di polizia della Repubblica di Tunisi, la magistratura penale e di sorveglianza, la Direzione della Casa Circondariale di Livorno , gli Uffici Immigrazione di Livorno e Pisa e l’Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima di Genova.
Altri due cittadini stranieri di nazionalità marocchina ed egiziana ritenuti di notevole pericolosità sociale sono stati accompagnati al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Palazzo San Gervasio. In particolare, il primo risultava scarcerato a seguito di espiazione della pena prevista con sentenza di condanna per il grave delitto di omicidio, nonché denunciato per i crimini di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamento e furto aggravato. Mentre il secondo presentava precedenti di polizia e penali per i gravi reati di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento, getto pericoloso di cose e maltrattamenti in famiglia. I decreti di trattenimento nel Centro di Permanenza per i Rimpatri, emessi dal questore di Livorno, sono stati convalidati dalla autorità.
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