Akern-Arechi Salerno, le pagelle. Tozzi is on fire, Lucarelli e il canestro: questione di feeling
Tozzi is on fire, vero e proprio faro di qualità in una partita dove di luci se ne è viste poche. Lucarelli torna a segnare con continuità e con facilità ritrovando il feeling con il canestro mentre il nuovo acquisto Terenzi impatta con il match con un ottimo atteggiamento.
La Akern Libertas vince come da pronostico in casa contro l’Arechi Salerno. Lo fa con un crescendo rossiniano che vede l’estremo acuto nell’ultimo quarto dove il divario diventa irrecuperabile per i campani. Tozzi is on fire, vero e proprio faro di qualità in una partita dove di luci se ne è viste poche. Lucarelli torna a segnare con continuità e con facilità ritrovando il feeling con il canestro mentre il nuovo acquisto Terenzi impatta con il match con un ottimo atteggiamento, di chi non molla e di chi difende fino alla morte, tirandosi forse un po’ troppo indietro quando c’è da finalizzare ma, come dice Andreazza nel post partita, segno di grande maturità. Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso, gioca il match tra le mura amiche.
Saccaggi 6 – Se fosse una partita a scacchi sarebbe, in quanto alfiere delle bombe amaranto, artefice della mossa del Barbiere mettendo a segno due dei quattro tiri da tre realizzati in totale in una partita dove il tiro dalla lunga era solo per chi l’ha visto e per chi non c’era e per chi quel giorno lì inseguiva la sua chimera. La chimera in questo caso è la Signora Tripla, oggi vera Primula Rossa visto il 4/20 totale incrementato solo nell’ultimi quarto iniziato con un 1/16. Sacca quello fa. Poi si mette nel cono d’ombra di una partita dove il basket champagne rimane alla tv a mangiarsi i pop-corn. FUOCO ALLE POLVERI
Terenzi 6,5 – Ci crede. Si vede. Entra in campo con la giusta “tigna” tanto decantata in fase di presentazione. Beh, sulla carta dei vini il sommelier di Pesaro, che beve pane e basket dal mattino a sera, non nasconde la sua “ottima annata”, stappando il suo miglior vino leggero che ha fatto quando non c’ero (cit.). Ma più che leggero il suo è un vitigno di robustezza, con un tannino persistente e un discreto corpo affinato in acciaio. Alla vista un rosso rubino, anzi amaranto. La difesa è di quelle da “mani addosso finché posso”. Non retrocede. Arringa la folla, si gasa quando recupera palla e serve i compagni. Insomma il suo esordio ci è piaciuto. Ora deve solo trovare il coraggio di tirare di più. TIGNA…NELLO
Tozzi 7,5 – “A me gli occhi, please”. Era il 1976 quando un certo Gigi Proietti incantava i teatri italiani con questo spettacolo intitolato proprio con l’invito a rivolgergli l’attenzione. Invito che questo ragazzo di 25 anni, tutto centimetri e qualità, rivolge a tutto il mondo del basket italiano. Ogni domenica non manca occasione di rimarcarlo. E in una giornata un po’ così dove i lampi illuminavano le vetrate del PalaMacchia e il freddo-umido inondava il palazzetto (a proposito… Accendete il riscaldamento, please! Ma questo non è uno spettacolo teatrale è un cortese invito che facciamo a chi gestisce il palazzetto onde evitare di portar via nella sacca del Bofrost gli spettatori, ndr) tal Luca Tozzi sanminiatese di nascita e vero talento per lignaggio, inonda di giocate che spezzano la noia di una partita bella da vedere come un film polacco sottotitolato in norvegese (cit.) Tozzi è qualità. A LUI GLI OCCHI, PLEASE!
Lucarelli 7 – Dopo il 5 dell’ultima uscita casalinga che aveva lasciato un po’ tutti con l’amaro in bocca decide di andare volontario alla cattedra. Stavolta il 99 amaranto ha “studiato” e non si fa trovare impreparato dimostrando ancora una volta che sì, la Akern ha bisogno di lui e lui della Akern come un binomio indissolubile. Come l’acqua e il caffè cantava Britti, lui ha bisogno di questa gente, di questa maglia che esalta e che lui esalta a sua volta. Ritrova in un amen the way of the basket, la via del canestro, con un bel 6/8 che fa saltare sui gradoni il suo pubblico. E come cantavano Cocciante e Mina, Lasciando uscire quello che/ Ognuno ha dentro/ Ognuno in fondo ha sé stesso/ Che per miracolo adesso/Sembra persino più sincero. QUESTIONE DI FEELING
Buca 6 – In nove minuti compie quello che deve compiere. Come bravo portalettere recapita nella… buca le missive che giungono dirette a destinazione degli avversari facendo fiatare Fantoni. Quando alza il muro alla Mila e Shiro è stoppone garantito. Anche oggi ne mette due a tabella. E il pubblico impazzisce per il GGG amaranto. ALZATE IL SOFFITTO, ANCHE OGGI STOPPA BUCA!
Fantoni 7 – Se fosse foco arderebbe lo mondo, se fosse vento lo tempesterebbe, se fosse Tommy com’è e fu… sarebbe il capitano perfetto di questa Libertas. Abbiamo preso in prestito i versi del grande Cecco Angiolieri adattandoli al numero 8 amaranto per dire che… chi meglio di lui? Non importa che tu sia foco o che tu sia vento… ti svegli la mattina e sei Tommy Fantoni. E in campo lo dimostri ogni maledetta domenica. E anche oggi sotto le plance detti legge. Con quel sorriso un po’ così, con quell’espressione un po’ così che abbiamo noi, dopo aver visto Fantoni, come canterebbe Paolo Conte. AMARANTISSIMO
Balestri e Vicenzini SV – Con la speranza di vedere più numeri che soli zeri nei loro score, Andreazza regala un “1” ai giovanissimi amaranto sotto la colonna “Minuti giocati”. In realtà un minuto e qualche spicciolo quando il cartellone ormai sbadigliava e i secondi stavano d’autunno come gli alberi le foglie. FUTURISSIMEVOLMENTE
Bargnesi 6,5 – Capisce che oggi non esce il suo numero sulla ruota dei tiri da tre quando sbaglia il terzo nel giro di un minuto. Ma, nonostante questo, si incaponisce e mette a segno l’altra metà del (magrissimo) bottino dalla lunga della Libertas odierno con due bombe che bruciano la retina nel momento dell’allungo, serve 4 assist, si trova in mano 5 palloni sputati dal ferro che vanno a contribuire alla statistica dei rimbalzi presi, fa girare la squadra, mette grinta e difesa come sa fare. Si toglie lo sfizio di chiudere in doppia cifra in attacco. Ed è toda joya toda beleza vederlo tuffarsi su di un pallone per strappare il possesso agli avversari. HO VISTO DOMENICHE PEGGIORI
Allinei 5,5 – Ruba palla, salta come un canguro e schiaccia. La Akern accelera a +9. Applausi a scena aperta. Vesti stracciate per il gesto atletico che dà il via al terzo quarto. Folla in delirio, banda del paese che scende in campo con fanfara e trombe. Stop. La partita di TeleSpalla Greg si può riassumere così. KANGAROO GREG
Fratto 6 – Fratto si erge a monumento alla difesa cittadina, si barrica là dietro e sbarra la strada. Una serata dove lo spettacolo langue lui è gregario, occulto portatore di rimbalzi sani per una Libertas più serena. Fa il lavoro oscuro, lavora ai fianchi. Zitti zitti che il silenzio è d’oro e allora anche quando stiamo zitti stiamo zitti in coro, cantavano gli Areoplanitaliani in un matto Sanremo 1992. E lui, zitto zitto, il mattoncino lo porta sempre a casa. LEGOLAND
Williams 5,5 – Il tulipano nero torna dalla trasferta olandese con le pile un po’ più scariche. Da applauso la bella penetrazione che fende il fianco di Salerno senza colpo ferire. Il Leone arancione, però, è reduce dall’esperienza in nazionale e non brilla. TULIPANO APPASSITO
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