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C’è da non crederci, al Modigliani Forum spettacolo per San Giovanni Bosco

Venerdì 9 Febbraio 2024 — 14:06

Alle 21 di sabato 10 febbraio i due Istituti Paritari gestiti dalle Figlie di Maria Ausiliatrice (Istituto Maria Ausiliatrice ed Istituto Santo Spirito) daranno vita alla Commedia Musicale di Ivo Valoppi per far festa a San Giovanni Bosco: padre, maestro, amico della gioventù e fondatore dell’Opera Salesiane, a cui gli Istituti Santo Spirito e Maria Ausiliatrice appartengono

Il giorno 10 febbraio alle 21 i due Istituti Paritari gestiti dalle Figlie di Maria Ausiliatrice (Istituto Maria Ausiliatrice ed Istituto Santo Spirito) al Modigliani Forum daranno vita alla Commedia Musicale di Ivo Valoppi “C’è da non crederci” per far festa a San Giovanni Bosco, padre, maestro, amico della gioventù e fondatore dell’Opera Salesiane, a cui gli Istituti Santo Spirito e Maria Ausiliatrice appartengono. L’evento si inserisce anche all’interno delle celebrazioni del 125° anni di presenza dei Salesiani e Livorno e del Bicentenario del sogno che Giovanni Bosco fece a 9 anni e che tracciò la sua vita, rivelandosi profezia di ciò che avrebbe fatto in campo educativo impegnando tutta la sua esistenza per il bene della gioventù. Sul palco, per la regia di Marco Mazzi, si alterneranno gli alunni del Polo Scolastico (dalla Scuola dell’Infanzia alla Secondaria di Primo grado), i giovani dell’Oratorio dei Salesiani, ex-alunni, genitori, docenti, animatori e giovani dell’Oratorio Mondogiovane di Santo Spirito.

La commedia altro non è che la storia di san Giovanni Bosco, il padre fondatore dei Salesiani, che nel 1841 giunge a Torino per salvare i giovani poverissimi che vivono tra la strada e la prigione. Dopo un inizio difficile, ostacolato dagli industriali che sfruttavano questi ragazzi, l’avventura decolla e nasce l’oratorio, e con esso un nuovo modo di concepire l’educazione. Il nucleo che lo spettacolo intende trasmettere è legato alla conversione a Cristo, una forza straordinaria capace di sciogliere anche i cuori più induriti. Come si evince da un passaggio della commedia pronunciato da Lader (uno dei personaggi principali), cui don Bosco chiede di andare in missione in Argentina: «Ma dov’è finito il Lader, il padrone del mercato, il diavolo di Torino! Quello che… con un gesto della mano… dov’è finito? Cosa ne ho fatto di me? Con tanta gente che c’era, proprio me? Oggi, don Bosco, proprio me. Mi avvicina e mi fa: “Ti conosco!”. Io, di risposta, uno sguardo duro. Non potevo tradirmi. “Ti conosco. Tu partirai al mio posto, per il sud… Argentina sud!”. Argentina sud a me? “Argentina sud a me non venti mi ci ha mai mandato nessuno e non mi ci manderà di certo lei!”, avrei voluto rispondergli. Ma quello è… io, il Lader, andare con i suoi mocciosi? Quello è completamente fuori di testa…». Una conversione dalla quale discende la salvezza delle anime, che è stata la prima preoccupazione di san Giovanni Bosco, tanto che sul letto di morte ha affermato: «Aspetto tutti i miei giovani in Paradiso!».

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