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Pielle-Fiorenzuola, le pagelle. Chiarini, talento alieno. Il pubblico è il sesto uomo

Domenica 4 Febbraio 2024 — 23:23

Chiarini in foto di Giulia Bellaveglia

Meno male che c'è uno venuto da un altro pianeta sbarcato con l'astronave sul parquet che corrisponde al nome di Chiarini. L'argentino tiene la barra dritta e conduce la Pielle in porto nonostante tutto. Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso,  gioca il match tra le mura amiche

di Giacomo Niccolini

La Caffè Toscano rischia. Rischia tanto. E lo fa, forse, per come ha sottolineato coach Cardani nel post gara, per aver sottovalutato l’avversario. Un atteggiamento inspiegabile che ha portato la Pielle anche al massimo svantaggio di 19 punti (32-13) dopo 13 minuti di gioco. Meno male che c’è uno venuto da un altro pianeta sbarcato con l’astronave sul parquet che corrisponde al nome di Chiarini. L’argentino tiene la barra dritta e conduce la Pielle in porto nonostante tutto. Fiorenzuola è avversario tosto e molla solo a quattro minuti e mezzo dal termine quando Pagani trova il pareggio sul 68 pari. Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso,  gioca il match tra le mura amiche.

Chiarini 8 – Extraterrestre portami via, voglio un pianeta su cui ricominciare. Cantava così Eugenio Finardi inneggiando  al suo personalissimo alieno. E la Pielle, ricalcando le note del cantautore di Amami Lara, in Mateo Chiarini l’argentino ha trovato il suo E.T. che non telefona casa ma anzi bombarda dalla lunga, segna in penetrazione, sforna assist come i cornetti che si mangiavano dal Perfetti la mattina dopo una notte in disco. Mateo è il Pampa Loco che segna 26 punti di cui 22 nelle prime due frazioni dove il resto della ciurma è attaccata al barile di rum sottocoperta mentre la nave è in balia delle onde. Lui, come Jack Sparrow, è attaccato al timone. La barra è dritta tra i marosi. “Ho sempre creduto di poter vincere la partita”, dice a fine gara in uno spagnolo albiceleste. E alla fine non si può che dargli che ragione. La vince in primis lui. La squadra lo segue nel finale. HOMBRE DEL PARTIDO
Laganà 7 – Sette in pagella come sette gli assist a tabella. Smista palloni come croupier esperto di Montecarlo facendo entrare poker nel finale alla mano Pielle. Fa un gran lavoro in cabina di regia, un lavoro occulto come Saruman con gli Uruk Hai preparando i suoi orchetti cattivi cattivi alla battaglia per la Terra di Mezzo. E’ delizia per il palato il dolce bon-bon a tre stelle Michelin che il maestro pasticcere Laganà serve sul piatto a Momo Diouf per lo schiaccione in alley oop del 61-64. Alla fine non sono panettoni ma palloni buoni da inzuppare nel caffellatte della vittoria. Che si sa, in rimonta, è ancora più buona. IGINIO MASSARI
Loschi 6,5 – Nel finale è freddo come un pomeriggio di gennaio nell’Ontario e fondamentale come pozzo nel deserto o caffè dopo un hangover nel mettere la tripla che rimette nel mirino (64-66) le api gialloblu a metà dell’ultimo quarto. Ma è bravo anche con la tripla nel terzo quarto che spiana i binari al treno della rimonta. Federico è tornato e lentamente riacquista minuti da mettere nelle gambe e sul cronometro. Mette le olive nel Martini con i due liberi finali che sigillano una vittoria sudata. DA SERVIRE FREDDO
Pagani 7 – Si mette l’elmetto e va in trincea. Là sotto l’ombra del canestro non è certo per rinfrescarsi dalla calura ma per sportellare come in una corsa di Mad Max nel deserto post apocalittico. Si prende tutto il “brutto” di essere un centro di serie B, dove gli onori spesso sono pochi e i lividi sono molti. Costringe gli ospiti a “picchiarlo” come in una pentolaccia dove subisce cinque falli e strappa sette rimbalzi dalla plance. Prende tutte le punture della api di Fiorenzuola a cui ruba il miele dall’alveare. ORSO YOGHI
Rubbini 7 – L’Harry Potter biancoblu stasera si unisce alla casata dei Grifondoro degli assistman con i suoi cinque palloni che si trasformano in boccini d’oro per la rimonta del quidditch biancoblu. Costringe a 4 falli su di lui la difesa avversaria che cerca di fermare le sue zingarate. E come il maghetto di Hogwarts con una formula magica ripara il match danneggiato scacciando i mangiamorte. REPARO!
Diouf 6 – Un po’ più in ombra rispetto alle sue prestazioni. Suona la carica dal corno di Cardani quando il coach recita il suo mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost nell’area pitturata. Alza i centimetri, alza i giri cercando di incasinare la zona che ha sotto scacco la Pielle per due quarti buoni buoni. Ci riesce in parte. ARCADE, CREA UNA FANTASTICA CONFUSIONE
Campori 6 – Poco poco fino alla fine. Ma… c’è un bel ma che gli regala una sufficienza piena. Ed è la bella tripla che il Capitano mette a due minuti dal termine e segna il 78 a 73 sancendo di fatto il match e ponendo un macigno grosso come il masso di Willy il Coyote con Beep Beep sull’alveare delle Api di Fiorenzuola. Una missile che fa tremare il PalaMacchia e dà la certezza che sì, anche questo giro di giostra, la Pielle strappa la codina! UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA
Lo Biondo 6,5 – Chiamatelo Bond, James Lo Biondo Bond quando, con licenza di uccidere, mata il match a pochi secondi dalla fine. Come Lipton Ice Tea è FE-NO-ME-NA-LE quando prende il rimba più rimba del match sul 79 a 76 e mette i due punti che mettono la barca in secca. Si spengono le luci, si accende la strobo e parte la fiesta Pielle. ROCK DJ
Ferraro 6 – Contribuisce alla contraerea biancoblu con i suoi razzi terra aria: il suo 2/3 dalla lunga porta oro al bottino della zecca di stato che lui e la banda vestita di biancoblu svaligiano per portare due punti in classifica che valgono ancora il primato. BERLINO
Pubblico Pielle +infinito – Ad un certo punto trema tutto. Tum tum tum. Come quando suonano i tamburi del panico in Jumanji e arrivano i rinoceronti e gli elefanti ad invadere la sala da pranzo. In questo caso è la carica dei 2500 che non mollano un secondo. Sotto di 19 si canta come se si fosse in piazza con Fiorello. Quando poi il pubblico Pielle annusa la possibilità del ribaltone beh… lì il boato è da far paura. I dirigenti del Fiorenzuola, accomodati accanto alla tribuna stampa, si girano verso noi giornalisti: “Ma è sempre così?”. La risposta non poteva essere che “Sì, sempre così”. “Beh spettacolo puro, complimenti”. Vanto e orgoglio. Solo qui. CHE BELLO E’  

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