Nuovo ecografo wireless per l’ospedale
Nella foto Chiara Pini, Claudia Marmeggi e gli infermieri impiantatori Riccardo Pippi e Cristina Cassone. Hanno partecipato al progetto anche Stefania Infrasca, Antonella Perini, Lorella Neri e Maruan Fatima
Il nuovo ecografo servirà per cercare, scegliere e valutare la pervietà del vaso da pungere e misurarlo, oltre che per vedere se vi sono alterazioni a carico della vena, come ad esempio una trombosi. Essendo senza fili e di dimensioni ridotte, l'ecografo ha il vantaggio di poter essere portato anche nei vari reparti nel caso il paziente non possa essere spostato
L’ambulatorio degli accessi vascolari di Livorno è stato dotato di un nuovissimo ecografo a sonda wireless (senza fili) con tablet associato. Si tratta di uno strumento che aiuterà il Picc team di Livorno nel posizionare cateteri centrali (i Picc appunto), i cateteri periferici (in gergo i “midline”) e le cannule periferiche lunghe, tutti dispositivi che hanno molteplici utilizzi ma che risultano particolarmente adatti per chi deve sottoporsi per lungo tempo a terapie che richiedono la somministrazione di farmaci in vena, ecco perché sono usati molto in oncologia. Una volta installato il catetere venoso, infatti, i farmaci possono essere somministrati per questa via, senza ricorrere ogni volta ad una nuova iniezione.
Il nuovo ecografo servirà per cercare, scegliere e valutare la pervietà del vaso da pungere e misurarlo, oltre che per vedere se vi sono alterazioni a carico della vena, come ad esempio una trombosi. Essendo senza fili e di dimensioni ridotte, l’ecografo ha il vantaggio di poter essere portato anche nei vari reparti nel caso il paziente non possa essere spostato, inserendo il catetere direttamente al letto del paziente.
L’ambulatorio di Livorno, che si trova al padiglione 15, al secondo piano fuori dal reparto di terapia intensiva, si avvale di professionisti esperti ed è un punto di riferimento per impianti, richieste di consulenze, per valutazioni, consigli sul dispositivo da posizionare o sostituire per salvaguardare il patrimonio venoso del paziente. Nel 2023 sono stati oltre 250 i cateteri installati e nel 2024 si è già superato quota 30. A farlo sono infermieri appositamente formati attraverso master di specializzazione.
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