Tentato furto, bloccato con il taser dopo una colluttazione
Trovato nei pressi dell'abitazione a Chioma dove era scattato poco prima un allarme anti intrusione con tre cellulari in auto e un grimaldello nel giubbotto, l'uomo è stato avvisato più volte della possibilità di utilizzo della pistola Taser se non si fosse calmato: denunciato per tentato furto in concorso, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sulla propria identità. Due complici sono riusciti a fuggire
Gli agenti del commissariato di Rosignano Solvay hanno denunciato all’autorità giudiziaria un uomo di origini albanesi trovato, verso le 20 del 23 dicembre, nei pressi di un’abitazione a Chioma dove era scattato poco prima un allarme anti intrusione. La proprietaria, contattata dalla centrale operativa del commissariato che nel frattempo aveva inviato sul posto una volante, ha confermato che non era presente in casa. Come si legge in un comunicato del 27 dicembre, arrivata a sirene e lampeggianti spenti, la volante ha notato due soggetti vestiti di scuro che alla vista della divise hanno cominciato a correre sparendo nel buio. Nello stesso frangente, a pochi metri di distanza, i poliziotti hanno notato un’auto di colore nero parcheggiata sul ciglio della strada con uomo in piedi davanti a uno sportello il quale, al sopraggiungere della volante, ha infilato qualcosa in una tasca del giubbotto per poi cercare di allontanarsi. Cittadino albanese di 38 anni, incensurato, è stato subito fermato ma ha reagito violentemente con calci e pugni per sottrarsi al controllo. A quel punto, al fine di evitare che dalla colluttazione potessero derivare concreti pericoli per l’incolumità personale e dell’uomo controllato, i poliziotti si sono visti costretti ad utilizzare la pistola Taser in dotazione alle forze dell’ordine, non senza prima averlo avvisto più volte della possibilità di utilizzo se non si fosse calmato. Solo grazie al Taser è stato riportato alla calma, prosegue la nota stampa. In una tasca del giubbotto è stato trovato un grimaldello (strumento atto allo scasso) mentre in macchina c’erano tre telefoni cellulari: tutto posti in sequestro per il proseguimento delle indagini. Il 38enne è stato accompagnato nella questura di Livorno dove, non avendo voluto fornire indicazioni sulla propria identità, è stato fotosegnalato e poi denunciato per i reati di tentato furto in concorso, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sulla propria identità. I poliziotti sono dovuti ricorrere alle cure mediche per i colpi ricevuti fortunatamente con conseguenze lievi. Va precisato che il procedimento penale non è ancora definito e, pertanto, le contestazioni dovranno essere ulteriormente verificate nell’eventuale giudizio. Solo una sentenza definitiva di condanna potrà farlo ritenere colpevole.
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