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Radiologia Senologica tra le poche in Italia ad avere avviato la mammografia con mezzo di contrasto

Giovedì 21 Dicembre 2023 — 16:44

Si tratta di uno strumento innovativo per la diagnosi dei tumori al seno che permette di superare alcuni limiti della mammografia tradizionale evitando nel contempo il ricorso ad esami più complessi come la risonanza magnetica

La Radiologia Senologica dell’ospedale di Livorno è la prima in tutta l’area vasta e tra le poche in Italia ad aver avviato il servizio di mammografia con mezzo di contrasto. Si tratta di uno strumento innovativo per la diagnosi dei tumori al seno che permette di superare alcuni limiti della mammografia tradizionale evitando nel contempo il ricorso ad esami più complessi come la risonanza magnetica. “Da alcune settimane nel nostro centro – spiega Michela Panconi, direttrice della Radiologia Senologica Livorno Cecina Piombino Elba – è possibile eseguire la mammografia con mezzo di contrasto (Contrast Enhanced Mammography o CEM), uno degli esami più innovativi di diagnostica senologica avanzata. La nuova tecnica permette di combinare alle informazioni morfologiche date dalla mammografia digitale anche informazioni di tipo funzionale grazie all’utilizzo del liquido di contrasto. Riesce così ad avere capacità diagnostiche paragonabili a quelle di una risonanza magnetica, ma senza i relativi svantaggi. Penso ad esempio al tempo di esecuzione che è di circa 8 minuti a fronte di circa 50, alla posizione tenuta dalla donna che è eretta e quindi più confortevole rispetto a quella supina, per non parlare delle controindicazioni per chi ha un pacemaker oppure soffre di claustrofobia. Tutto questo senza considerare l’abbattimento dei tempi di attesa e la sostenibilità grazie a costi sicuramente inferiori per tutto il sistema sanitario”.

Come funziona

La mammografia con mezzo di contrasto è una procedura semplice e indolore, simile in tutto e per tutto a un esame mammografico standard. Dopo che alla paziente viene iniettato un mezzo di contrasto iodato per via endovenosa nel braccio si acquisiscono due immagini mammografiche per lato con proiezione dall’alto (cranio-caudale o CC) e laterale (medio-laterale-obliqua o MLO). L’immobilizzazione e compressione della mammella, compatibilmente con sopportabilità espressa dalla paziente, è un aspetto di fondamentale importanza in quanto permette una visione più chiara e rapida con conseguente riduzione della dose e del tempo di esposizione alle radiazioni. “La metodica utilizzata chiamata “dual energy” prevede una doppia esposizione – continua Panconi – e quindi una dose superiore alla metodica tradizionale, ma sempre entro la soglia indicata dalle linee guida europee. Per questo viene indicata solo per alcune categorie di pazienti come quelle che devono eseguire la cosiddetta stadizione preoperatoria ovvero che abbiano già avuto diagnosi di carcinoma, ma debbano fare ulteriore valutazione della lesione, nei casi di dubbio diagnostico legato magari a discrepanze tra i risultati emersi dalla mammografia tradizionale e dall’anatomia patologica, oppure come controllo per donne sottoposte a chemioterapia neoadiuvante e altri casi di controllo. La risonanza magnetica rimane invece l’esame di riferimento per tutte le pazienti che presentino mutazione genetica e per quelle alle quali sia stata impiantata una protesi”. “Sono felice che la Radiologia Senologica di Livorno – dice la direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani – confermi il suo ruolo di riferimento nel panorama sanitario. Grazie all’avvio in anteprima rispetto agli altri altri centri della nuova metodica è già diventata un punto di riferimento e di attrazione a livello aziendale e non solo. Ancora una volta piace sottolineare la volontà espressa più riprese da parte della direzione di investire nella attuale struttura ospedaliera di Livorno, mantenere le attività presenti e avviarne nuove di livello avanzato. La progressiva e contemporanea crescita di competenze professionali e di tecnologia a disposizione fa del reparto livornese un importante punto di riferimento nel settore per la popolazione al pari dei centri più avanzati. Di questo vorrei ringraziare la dottoressa Panconi, il suo staff e tutte le persone che hanno lavorato per il raggiungimento di questo importante traguardo: senza la loro capacità e disponibilità questo non sarebbe stato possibile”.

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