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Maltrattamenti in famiglia, arrestato

Martedì 5 Dicembre 2023 — 10:44

Ritenendo non più adeguata la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai genitori, per un 37enne l’Autorità Giudiziaria ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere

Su ordine della Procura della Repubblica di Livorno, i Carabinieri della Stazione di Ardenza hanno arrestato un 37enne livornese gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia.
Per pregresse accuse di violenze, come si legge in un comunicato del 5 dicembre, l’uomo era già destinatario della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai genitori sulla scorta delle indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura delle Repubblica labronica.
Secondo la ricostruzione dei militari, il 37enne, sovente sotto l’influsso di sostanza stupefacenti, prosegue la nota stampa, avrebbe rivolto violenze nei confronti dei genitori con continue e pressanti richieste di denaro per l’acquisto di sostanze e nel minacciarli di fare loro del male qualora non avessero assecondato le sue richieste, rivolgendo loro epiteti offensivi e denigratori nonché minacce di morte e di avvelenamento, sfogando la sua rabbia anche sulle suppellettili dell’abitazione e sui mobili della propria camera da letto.
Quando la violenza era diventata fisica era stata adottata la misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e di divieto di avvicinamento, notificata dai militari lo scorso 24 novembre, ma rivelatasi insufficiente fin da subito in quanto i carabinieri hanno documentato e prontamente riferito all’Autorità Giudiziaria due violazioni avvenute in due giorni consecutivi, quando, incurante dei divieti, il 37enne si sarebbe presentato a casa dei genitori con l’intento di farvi ingresso.
Alla luce di tali risultanze, ritenendo la misura cautelare applicata inadeguata a fronteggiare le esigenze cautelari, apparendo allo stato impossibile applicare misure meno afflittive, è stato inevitabile per l’Autorità Giudiziaria dover disporre la misura della custodia cautelare in carcere.
L’uomo è stato quindi tratto in arresto e dopo le formalità di rito tradotto in carcere alle Sughere.

L’Arma dei carabinieri rinnova il suo messaggio, teso alla prevenzione di ogni possibile recrudescenza di maltrattamenti e violenze scaturiti in ambito domestico e fra le relazioni più strette, invitando la cittadinanza a rivolgersi con fiducia presso i Comandi distribuiti su tutto il territorio provinciale, al 112 NUE e/o ai centri antiviolenza, anche solo per un consiglio nonché per ricevere adeguato sostegno quando si possono presentare situazioni non più gestibili all’interno di una relazione o delle mura familiari.

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