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Pielle-Piombino: le pagelle. Chiarini 30… e lode! Pagani ne stoppa 4, Campori è “Il grinta”

Domenica 3 Dicembre 2023 — 23:52

L'argentino Mateo Chiarini in lunetta (foto Giulia Bellaveglia)

Super prestazione del Bandolero Mateo Chiarini che mette a segno 30 punti caricandosi la squadra sulle spalle. Pagani e Campori subito a ruota in una prestazione corale di squadra vera che torna a sorridere dopo due stop consecutivi

di Giacomo Niccolini

Una prestazione da tripla cifra contro uno degli attacchi migliori del campionato. La Caffè Toscano Pielle Livorno, davanti ad un pubblico delle meraviglie, recupera un match incanalato male nei primi due quarti grazie anche una super prestazione del Bandolero Mateo Chiarini che mette a segno 30 punti caricandosi la squadra sulle spalle. Pagani e Campori subito a ruota in una prestazione corale di squadra vera che torna a sorridere dopo due stop consecutivi.
Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso, gioca il match tra  le  mura amiche.

Chiarini 9 – Smaltisce l’influenza che lo aveva costretto ai box nella trasferta di Montecatini. Stasera è lui che fa salire la colonnina di mercurio al pubblico “in sala”. Ne mette 30 (t-r-e-n-t-a), e la sua valutazione è un numero da febbre da cavallo: 39! Indiscutibilmente l’Hombre del Partido. El Bandolero stasera non è certo stanco e si carica la squadra sin dai primi minuti decidendo di spostare l’equilibrio di un match complicato come un cruciverba di Bartezzaghi. Lui è la definizione e la soluzione: 2 verticale: quando sale in cattedra non c’è n’è per nessuno. Otto lettere: Chiarini! VIRUS BIANCOBLU 
Laganà 4,5 – Che fine ha fatto Carmen Sandiego? Ricalcando il jingle della nota trasmissione televisiva che raccontava le gesta della famosissima fuggitiva oggi i tifosi della Caffè Toscano potrebbero dedicare la canzoncina a Matteo Laganà. Il 99 in 14 minuti di gioco apre il manuale alla voce: “Cosa non fare in una partita di basket” e segue alla lettera tutto quanto indicato: 3 falli commessi,  0/3 da 2 punti, 02/2 da 3 punti e una palla persa. DESAPARECIDO
Rubbini 6,5 – Poco preciso dalla lunga. Stavolta l’Harry Potter biancoblu ha la bacchetta storta dalla linea dei 6,75. Un poco lusinghiero 2/8 la dicono lunga sulla serata di luna nera. Il Mago non si sblocca neanche dai liberi dove non sfrutta il tecnico avversario registrando uno 0/3. Ma il valore aggiunto lo trova con i 12 assist che tira fuori dal cilindro come Silvan fa con i conigli. D’altra parte se lo chiamano il Mago un motivo ci sarà? SIM SALA BIM
Manna SV Per convincerti ho due minuti, ancora due minuti ma… Non li sprecherei, per mentirti mai… cantavano i Negramaro in uno dei loro cavalli di battaglia. Giorgio Manna non spreca niente e silente si fa trovare pronto nel finale del secondo quarto quando serve un po’ di fiato. Lui non fiata. Entra in campo. E si cuce ancora una volta due minuti sul petto. Troppo poco per un voto. Tanto per i cuori biancoblu. ALZA LA MANO E DICE PRESENTE
Lo Biondo 7 – Prima di tutto 12 rimbalzi. E mettetelo lì. Così come biglietto da visita di un viaggiatore senza vagone ma con tanta voglia di arrivare. Raro come un cinghiale bianco, per versatilità e concretezza, Lo Biondo è sicurezza. Come le pietre miliari di un lungo percorso, mette sempre la sua firma là dove la partita si fa più incandescente. Lui è pompiere quando serve e fiamma pura per riaccendere la cenere. Si mette in fila alla sagra dei 100 punti e porta il suo contributo fondamentale là sotto dove picchia e salta, salta e picchia. SALTAPICCHIO
Pagani 7,5 – Ma che mani grandi che hai… è per stopparti meglio Cappuccetto Gialloblu! Il Lupo piellino si fa un sol boccone di Piombino che si frange come onda sulla scogliera davanti alle sue manone. Quattro stoppate, 7 rimbalzi, 15 punti. Ohi ohi ohi. Ivan Cattaneo cantava “Una bambolina che fa no no no”, la Pielle suona il remake con un “Giordano che fa no no no”. MUSICA PER LE ORECCHIE
Ferraro 6 – Come un orso esce dal letargo verso fine gara quando i turisti hanno già lasciato i pacchetti di patatine per terra e stanno andando ormai via dallo Yellowstone Park. Freddo come un pistolero che si gira al tre in un mezzogiorno di fuoco quando alla fine del terzo quarto, in un testa a testa indiavolato con il Golfo, ha il sangue ghiacciato per portare avanti la Pielle sul 73 a 71. Sembra poco ma il vantaggio che dà il là alla fuga. Ferraro è anche la bomba dell’80 a 73. Per gran parte del match però sonnecchia all’ombra dell’ultimo sole. Ma al termine è un bel solco lungo il viso. COME UNA SPECIE DI SORRISO
Diouf 7 – In un match a cento all’ora Momo è il blocco di cemento attaccato al paraurti avversari. Sotto le plance continua a dire la sua con ostentata fisicità. Il Quinto Moro si alza dal piedistallo salutando Ferdinando I, vede il mare da laggiù e fa quello che deve fare: dominare là sotto. Come se non ci fosse un tomorrow. Con un fisico così da museo delle cere serve il biglietto d’ingresso agli avversari. SBAM!
Campori 7,5 – A volte la perfezione di una visione d’insieme risiede nelle tante piccole imperfezioni che compongono il tutto. Il match del 77 biancoblu è un po’ così. Se lo scomponi, frazioni, analizzi si possono notare piccole pecche che, messe tutte insieme, formano un bellissimo quadro cubista da esporre nella galleria delle migliori vittorie. Un po’ come il gioco “unisci i puntini”. Alla fine la figura che vien fuori è una bella V di vittoria firmata “Il Grinta”. ENIGMISTICO

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