Truffata da due finte telefonate mentre il marito è fuori casa
La truffa si è svolta in zona San Jacopo in Acquaviva ed è stata compiuta facendo in modo che marito e moglie non si trovassero a casa insieme tenendo il cellulare dell'uomo "occupato" mentre un finto carabiniere e un finto avvocato al telefono con la donna raccontavano di un incidente con il figlio coinvolto. Il racconto: "Hanno persino fatto sentire a mia madre una persona piangente"
“Fortunatamente nessuno si è fatto male anche perché, purtroppo o per fortuna, hanno ottenuto quello che volevano. Rimane il mistero di come abbiamo avuto i numeri di cellulare e il numero di casa dei miei genitori”. A parlare è il figlio della coppia di 80 e 87 anni che il 23 ottobre è stata raggirata da un finto carabiniere e un finto avvocato al telefono. La truffa si è svolta nell’arco della mattina ed è stata compiuta facendo in modo che marito e moglie non si trovassero a casa insieme. “Mio padre già fuori per delle commissioni – racconta – ad un certo punto ha ricevuto sul suo cellulare un sms che gli diceva di andare a ritirare una raccomandata alle Poste. Così ha fatto”. Tuttavia, trovando la fila allo sportello quando ha deciso di chiamare la moglie per dirle che prima di tornare a casa sarebbe passato dal Mercato, l’uomo ha cominciato a ricevere una telefonata dietro l’altra da un “numero privato” che di fatto gli ha impedito di mettersi in contatto con la donna. Nel frattempo a casa, la moglie era al telefono sia al fisso che al suo cellulare con il finto carabiniere e il finto avvocato: “Il finto carabiniere ha raccontato al fisso che io avevo fatto un incidente – prosegue il figlio – con l’aggravante che la macchina non aveva assicurazione e la persona investita nell’incidente era morente. In più le hanno fatto sentire una persona piangente al telefono dicendole che ero io. Mentre il finto avvocato al cellulare le ha detto che l’unico modo per “salvarmi” era di pagare circa 4/5 mila euro entro le 13″. La donna ha dato appuntamento a casa (zona San Jacopo in Acquaviva, ndr) ad un tizio che intorno alle 13 si è presentato e al quale la signora ha consegnato alcune fedi nuziali di famiglia e risparmi in contanti per un valore di circa 4mila euro. “Ho deciso di raccontare quanto accaduto per coscienza cittadina sperando possa evitare che accada a qualcun altro. Episodi come questo ti fanno capire quanto siamo deboli e allo stesso tempo che esistono personaggi che riescono a giocare così con le persone. Abbiamo sporto denuncia ai carabinieri”.
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