Pielle-Sant’Antimo, le pagelle: Chiarini è “El bandolero stanco”. Tra i migliori Pagani e Campori
Mateo Chiarini dalla linea dei tiri liberi in una foto di Giulia Bellaveglia
Tra i migliori Pagani e Campori. L'argentino Chiarini si perde invece nella Pampa del PalaMacchia guadgnandosi l'espulsione per antisportivo più tecnico. Male Lo Biondo con il suo 0/8 da tre punti. Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso, gioca il match tra le mura amiche
La Pielle non riesce a sfruttare il fattore casa davanti a una cornice di pubblico imponente. Il PalaMacchia è spesso il sesto uomo per il i biancoazzurri. Ma nonostante questo, un impietoso 3/26 dalla linea dei tre punti condanna i ragazzi di coach Cardani alla prima sconfitta interna della stagione. Ecco le pagelle che la redazione di QuiLivorno.it confeziona per il team che, nella giornata in corso, gioca il match tra le mura amiche.
Chiarini 5 – Ohi Bandolero stanco, stanotte ho pianto pensando a te. È questa la canzone del maestro Vecchioni che i tifosi piellini dedicano al pistolero argentino che stasera abbandona la Pampa del PalaMacchia anzitempo per un espulsione derivata da un antisportivo e un fallo tecnico. Nella seconda parte del match manca il suo apporto nella metà campo offensiva. La sua freccia sarebbe servita, e anche parecchio, all’arco di Robin Hood Cardani. DOVE È SILENZO, DOVE È SILENZIO DOVE…
Campori 6,5 – È lui il protagonista dell’ottimo avvio Pielle. Lastrica la strada di buone intenzioni seminando punti e annaffiando con sudore. L’immagine della speranza è spesso sovrapponibile al suo volto. Ma la speranza non basta. Oggi serviva qualcosa di più. E come il mito dell’uomo che si costruì le ali di cera si sfalda al sole chiamato Sant’Antimo. ICARO
Manna 6 – Cinque minuti di gioco. Grande garra e grinta da vendere. Fa quello che gli si chiede: si sporca le mani con due falli, prende e realizza un tiro da due, strappa un “rimba” offensivo. In uno spicchio di gioco così ridotto, cosa vuoi di più dalla vita? LUCANO
Lo Biondo 4,5 – Lo 0/8 dalla lunga è, tradotto in immagini, potente come l’Urlo di Munch. Stavolta l’urlo di dolore però è tutto dei tifosi Pielle davanti al cannone dalle polveri bagnate. Una percentuale che fa male agli occhi quando scorri il tabellino finale. La sua valutazione mette lo sprint e trova il segno “più” solo grazie alle palle recuperate (2), agli assist (4) e ai 5 rimbalzi totali. Però alla fine servono anche le sue pepite per far brillare il filone d’oro del Klondike biancoazzurro. GOLD DIGGER
Rubbini 5,5- Esce per cinque falli e ne prende altrettanti. Dai liberi è un cecchino (6/6) e in una serata dove la precisione non è proprio un vanto o un trofeo da esporre nella bacheca dei ricordi Michele porta con coraggio 8 punti in saccoccia. Ma è pochino per far cambiare volto alla gara. LEGGERO
Laganà 5 – Prestazione opaca. Ma anche qualcosa di più che opaca. Diciamo grigio fumo di Londra. Ma di british in una serata da moccoli e pop-corn c’è poco. Come sottolineato da coach Cardani nel dopo-partita nella lista dei Missing in Action del Vietnam piellino ci sono l’argentino e i due play. DESAPARECIDO
Pagani 7 – Alla fine la palma dell’MVP in una serata un po’ così, con quella faccia un po’ così, con quell’espressione che abbiamo noi (cit. Paolo Conte) che guardiamo ‘sto match… se la merita lui. Ne strappa 9 dalle plance, ne mette a segno 14 condividendo il pianerottolo del condominio dei top scorer di giornata con Campori. YES, DUDE!
Ferraro 6 + Nel mosaico di chiaro-scuri di una Pielle a corrente alternata l’ala biancoazzurra col tribale sul destro sbrilluccica timido nel setaccio del fiume Sand Creek dove gli avversari si sono presi il nostro cuore sotto una coperta scura, come cantava Faber. Nel conto finale, tra un primo troppo salato e un secondo cotto poco, è il dessert che non ti aspetti e che ti allieta il palato prima di uscire. BON BON
Diouf 6 – Sarà che quando smanaccia con le sue manone in faccia all’avversario e mette a segno quegli stopponi così hard rock ti fa star bene un bel po’. Baye Modou fisicamente è una bomba a orologeria che quando esplode… tutti giù per terra! Averlo là sotto, per Cardani, spesso è la coperta di Linus quando fuori piove. Si perde un po’ nel caos generale e manca di mettere grammi a una prestazione che per lui poteva essere ancor più positiva. DONT’ STOP ME NOW
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