Per le modifiche alla viabilità occorrono studi e dati precisi

È bastata l’apertura di un cantiere per riaccendere in città il dibattito sul traffico cittadino, specialmente quello critico, quello nel tratto ponte Santa Trinità-piazza Orlando, passando per scali Cialdini. Eludere il problema, far finta che questo non esista non sarebbe serio, sarebbe un po’ fare come gli struzzi. Leggo di proposte più o meno fantasiose, leggo di drastiche soluzioni avanzate da cittadini, magari esasperati dopo essere transitati in ora di punta. Proposte e soluzioni che comunque meritano rispetto ed attenzione. La regolamentazione del traffico però è cosa seria, basta un intervento sbagliato che, risolto un problema, te ne trovi immediatamente un altro. Non basta spostare una fermata del bus, o eliminare una rotatoria, magari fossero la soluzione. Se così fosse sarebbe da domandarsi perché non ci abbiamo pensato prima, anche a costo di stornare per questo, pubbliche risorse. Non servono lotte tra diversi portatori di interessi, non serve dividersi tra pro o contro, serve una prospettiva seria e possibilmente condivisa tra i vari soggetti. Per questo servono studi approfonditi suffragati da rilevazioni sui dati di traffico e successive simulazioni, dove, a parità di mezzi circolanti, si possa capire bene quale sia la reazione ad ogni singolo intervento.
Solo così saremo in grado di apportare i giusti correttivi e realizzare i dovuti interventi. Il tutto, senza perdere di vista gli indirizzi espressi dal PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, e il raggiungimento degli obiettivi in esso contenuti, primi tra tutti: rendere il TPL “culturalmente” e strutturalmente più appetibile rispetto al trasporto privato. Completare la rete ciclabile, da renderla una vera rete e non una sommatoria di tratte.

Bruno Bastogi