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Chapeu Cardani. In sala stampa sposta i riflettori sul suo vice: “Se la merita lui”

Giovedì 8 Dicembre 2022 — 22:56

Coach Marco Cardani lascia la sala stampa nel post gara per far parlare il suo vice Belletti. "Per quello che ha fatto fino ad ora nelle preparazione delle partite spesso risultando decisivo anche nei consigli durante gli incontri penso che sia giusto che oggi abbia la visibilità che merita un professionista del suo calibro. Giusto che l'intervista della vittoria sia sua"

di Giacomo Niccolini

Ci sono delle cose che valgono più di due punti in classifica e più di una stracittadina vinta last second. Ci sono dei gesti, apparentemente piccoli, che valgono una cosa che non si compra un tanto al chilo: il rispetto e la levatura morale, che è impagabile. Dopo una sbornia di euforia e gioia infinita, un derby vinto di due punti all’ultimo secondo davanti a 8mila persone cosa fa coach Marco Cardani? Si presenta in sala stampa (clicca qui per rivedere il VIDEO) con la sua camicia d’ordinanza celeste con la scritta in bianco sul cuore PL e davanti ai microfoni sposta i riflettori, da grande uomo, sul suo vice. Come se fosse la cosa più naturale possibile. Chiunque, senza dubbio, avrebbe preso gli applausi della stampa, avrebbe avuto il gusto di salire giustamente sul carro dei vincitori bagnandosi del meritato alloro. E invece… Un gesto davvero da standing ovation…
“In un momento così importante per la città e per la società – esordisce davanti ai microfoni il capoallenatore delle Triglie – in un momento mediatico così topico dove ci guarda tutta Italia davanti a queste ottomila persone, ci tengo particolarmente che stasera parli con i giornalisti il mio vice Michele Belletti. Questa intervista è sua. Se la merita. È  l’unica persona dello staff tecnico confermata dalla scorsa stagione. Non avendo lavorato con lui posso intuire che la società avesse grandissima fiducia nel confermarlo, per quello che ha fatto fino ad ora nelle preparazione delle partite spesso risultando decisivo anche nei consigli durante gli incontri penso che sia giusto che oggi abbia la visibilità che merita un professionista del suo calibro. Non vorrei mancare di rispetto a nessuno, vorrei viceversa dare grande credito al lavoro che questa società sta facendo a tutti i livelli e in particolare all’interno del nostro staff tecnico per quello che riusciamo a fare in poco tempo spesso in condizioni non ottimali in termini di giocatori a disposizione ma con grande qualità”.
La stampa è stordita. C’è uno strano silenzio. Tra l’ammirazione e il “cosa sta succedendo qui?”. Forse è la prima volta che accade una cosa simile. Per lo meno nella nostra esperienza di palazzetti e campi di calcio visti da quando abbiamo una tessera da giornalista in mano.
Belletti prende parola. Ha la calma navigata di un vero professionista. Le spalle larghe di chi sembra condurre il timone della barca da tempo. E alla domanda a chi dedichi questa vittoria, la risposta è da lacrime agli occhi. “Dedico questa vittoria alla mia compagna che mi segue a 400 chilometri da casa e fare la fidanzata di un attore non protagonista è ancora più complicato di chi lavora sotto i riflettori. Quindi la dedica principale va a lei“.
Gesti impagabili. Al di là di ogni sfottò, di ogni tifo, di ogni rivalità che in un mondo fatto di riflettori e follower hanno un prezzo inestimabile. Applausi.

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