Salva la vita ad un maratoneta durante la maratona di New York
Luca Carmignani, 58 anni, con la medaglia della maratona di NY 2022 dopo aver tagliato il traguardo
Luca Carmignani, 58 anni, maratoneta, soccorritore, era al km 35 della maratona il 6 novembre quando si è accorto di un corridore in difficoltà: "Nella scala Avpu era in "U" (unresponsive), gli ho praticato il massaggio cardiaco e si è ripreso. Eroe? Ho fatto quello che dovevo fare"
“Eroe? Assolutamente no, non ho fatto niente di eroico. Ho fatto quello che da soccorritore dovevo fare cioè fermarmi a prestare soccorso quando ho visto il maratoneta in difficoltà”. A parlare è Luca Carmignani, 58 anni di Castagneto Carducci, soccorritore Tssa e Full D da agosto 2021, volontario dal 2020 alla Croce Rossa Livorno (che sulla pagina Instagram ha reso noto l’episodio). Luca il 6 novembre si è distinto per aver corso la maratona di New York (5 in tutto le maratone corse dal 58enne, la seconda nella Grande Mela dopo l’edizione 2017, e 6 mezze) e soprattutto per aver salvato la vita ad un corridore come lui. Era al km 35, Bronx (per chi ha corso NY), a circa 7-8 km dal traguardo a Central Park. “Non corro contro il tempo ma corro per arrivare – spiega a QuiLivorno.it – così vicino all’ultimo ponte lungo il percorso ho preso il telefono per fare un video e mi sono accorto, per l’appunto dallo smartphone, di questo ragazzo in difficoltà. Mi ha dato subito l’impressione che avesse bisogno di aiuto. E’ un obbligo per me in quanto soccorritore fermarmi, per questo non ritengo di essere stato un eroe. Mi sono avvicinato e gli ho prestato soccorso per quello che potevo fare in quel momento: l’ho messo nella posizione corretta, gli ho misurato il battito e ho provato a dargli un pizzicottino sul collo. Lui però non rispondeva, non c’era reazione. Nella scala di valutazione Avpu (Alert, Verbal, Pain, Unresponsive) lui era in U (unresponsive), la più grave. Ad un tratto il cuore ha smesso di battere. Gli ha praticato il massaggio cardiaco e dopo pochissimi secondi, 2-3 secondi al massimo, si è ripreso. In quel momento sono sopraggiunti un uomo e una donna, un medico e una infermiera, ho spiegato loro la situazione poi mi sono fatto da parte. E chiesto al medico se serviva ancora il mio aiuto lui mi ha risposto che potevo continuare la corsa”. Luca ha quindi ripreso a correre arrivando al traguardo con il pensiero rivolto al ragazzo salvato. “Tornato in Italia, l’8 novembre, ho cercato notizie su di lui e fortunatamente non le ho trovate”.
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