E’ scomparso l’ammiraglio Shoa Majidi
Shoa Majidi nella foto inviataci dalla famiglia
E' scomparso all'età di 90 anni l'ammiraglio iraniano Shoa Majidi, conosciuto in città per aver aperto il negozio di tappeti Majidi & Sons in viale Mameli. La figlia Darya: "Papà era una persona elegante e buona, un punto di riferimento di saggezza e cultura in città. Grazie a tutti per l'affetto". Venerdì 29 agosto alle 10 il funerale alla chiesa dei Salesiani
E’ scomparso all’età di 90 anni l’ammiraglio iraniano Shoa Majidi, conosciuto in città per aver aperto il negozio di tappeti Majidi & Sons in viale Mameli. Nato e cresciuto in Iran, il cadetto Shoa è arrivato a Livorno per studiare all’Accademia Navale quale città all’estero scelta dalla Marina Militare iraniana in cui fargli proseguire gli studi. Shoa si trasferisce quindi a Livorno dove incontrerà una studentessa di biologia, Pia de Persico, la futura moglie e mamma di 5 figli (Bijan ingegnere e manager internazionale in Bahrain; Susan prof. di matematica a Dallas; Karim sacerdote salesiano a Roma, interprete del Papa essendo unico sacerdote cattolico iraniano salesiano, già parroco della chiesa dei Salesiani in viale Risorgimento a Livorno; Mariam punto di riferimento in città per il sociale; Darya, già assessore della giunta Cosimi, fondatrice a Livorno dell’azienda di coworking Daxolab, presidente di Donne 4.0. e inserita nell’agosto 2020 dal settimanale D di Repubblica tra le 100 donne che cambiano il mondo). “Con la scomparsa di mamma – ricorda la figlia Darya – papà ha deciso di cambiare totalmente vita aprendo con coraggio e successo il negozio di tappeti in viale Mameli, negozio che ci ha permesso, diciamo così, di entrare nelle case di tante famiglie livornesi. Ricordo a proposito dell’avere coraggio una frase di Nelson Mandela che amava ripeterci spesso, “non è forte colui che non cade ma colui che cade e si rialza”, per farci capire che nella vita bisogna, appunto, avere coraggio”. A nome della famiglia, Darya ringrazia tutti coloro che hanno voluto esprimere le condoglianze con una telefonata oppure passando dalla camera ardente. “Papà era una persona elegante e buona, un punto di riferimento di saggezza e cultura in città avendo tenuto anche a livello italiano diverse conferenze sulla cultura iraniana in Italia. Ecco, parlando in queste ore con tante persone ho capito che anche la città lo ricorda così. “Vostro papà era un gentleman” è stata uno dei complimenti che più mi ha colpito. Sono parole che ci onorano. Grazie a tutti per l’affetto”. Venerdì 29 agosto alle 10 il funerale alla chiesa dei Salesiani in viale Risorgimento.
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