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Festival Mascagni, torna Pinotta in Fortezza Vecchia

Venerdì 8 Luglio 2022 — 16:45

Sabato 9 e domenica 10 luglio, alle 21.30 in Fortezza Vecchia, l’idillio lirico in due atti di Pietro Mascagni inaugura la terza edizione del Mascagni Festival. E per la prima volta le romanze di Mascagni in versione orchestrale. Personaggi ed interpreti delle due rappresentazioni

Tutto pronto al Palco della cisterna nella storica Fortezza Vecchia a Livorno per il “debutto” di Pinotta, l’idillio lirico in due atti di Pietro Mascagni, che arriva per la prima volta nella città natale del compositore a 90 anni dalla sua première, avvenuta il 23 marzo 1932 al Teatro del Casinò di Sanremo. L’evento, atteso sabato 9 e domenica 10 luglio, alle ore 21.30 quale titolo inaugurale della terza edizione del Mascagni Festival, costituisce un ulteriore passo per la conoscenza e valorizzazione del ricco itinerario artistico e creativo di Mascagni: “Un iter che abbiamo voluto segnare con un impegno ancora più ampio volto alla scoperta e valorizzazione di giovani voci per un repertorio quale quello mascagnano affascinante quanto difficile – afferma il direttore artistico del Festival Marco Voleri – Da qui le due importanti iniziative del Concorso per voci mascagnane della scorsa primavera e la seconda edizione del Mascagni Academy appena concluso, iniziative di respiro internazionale che hanno visto la partecipazione di artisti provenienti da tutto il mondo e che ora sono pronti a misurarsi sul palcoscenico con una delicata opera d’amore che sembra idealmente tagliata per loro”.
Pinotta è una rarità per le scene ed arriva per la prima volta nella città natale del compositore a 90 anni dalla sua première avvenuta il 23 marzo 1932 al Teatro del Casinò di Sanremo. Quella sera Pietro Mascagni ottenne un successo trionfale: aveva appena finito di dirigerla e non fu possibile contare le chiamate a proscenio, le ovazioni, cui il Maestro livornese, ormai prossimo ai 70 anni, rispondeva commosso alzando le braccia come volesse stringere a sé tutto il pubblico che lo applaudiva. Un’indimenticabile prova di ammirazione per un musicista che aveva indissolubilmente legato il suo nome come padre del verismo nel teatro lirico, dopo ben undici anni dal suo ultimo lavoro per le scene (Il piccolo Marat, proposto nell’ultima stagione al Teatro Goldoni). Eppure non si trattava di un lavoro completamente nuovo e che anzi riportava di mezzo secolo indietro il suo iter creativo: “Si tratta di un «idillio» – affermò in proposito lo stesso Mascagni – di una storia d’amore di estrema semplicità, che io scrissi quando studiavo a Livorno all’Istituto Cherubini. L’eseguirono per la prima il 9 febbraio del 1881 nel salone del Teatro di San Marco. L’idillio aveva per titolo «In filanda». Una filanda piemontese, tre personaggi principali: il padrone della filanda, una giovinetta tessitrice e un giovine. E il coro, un gran coro che vi ha molta parte. In quelle prime rappresentazioni ebbe un vero successo, di cui rimasi commosso, stupito. Poi l’editore al quale avevo consegnato la partitura, la perdette e solo qualche anno addietro fu ritrovato il manoscritto originale in un baule che avevo lasciato in pegno a quei beati tempi al padrone di una camera ammobiliata, e delle brave persone avevano conservato il manoscritto di quel ragazzo di diciannove anni”. Manoscritto che, con le parole del suo fedele librettista Giovanni Targioni-Tozzetti, divenne “Pinotta” che, dalla sua prima apparizione ad oggi, conta solo dodici rappresentazioni sceniche, le ultime due venti anni fa, ancora nella nostra provincia, a Collesalvetti. Riprendere Pinotta nella città natale del compositore è così un ulteriore omaggio alla sua figura artistica ed il Mascagni Festival firma con la Fondazione Teatro Goldoni questa nuova produzione: “Pinotta – afferma il Direttore artistico del Mascagni Festival Marco Voleri – racconta una storia di vita quotidiana: Il giovane Baldo, operaio, si innamora di una filatrice orfana, Pinotta. In un contesto rurale va in scena una storia semplice e a lieto fine, impreziosita da una lettura registica che colloca storicamente la vicenda: il ventennio fascista ed il grande estro del pittore Giorgio De Chirico che, proprio nell’anno del debutto di Pinotta, espone alla Biennale di Venezia. Il progetto, realizzato con i solisti internazionali della Mascagni Academy, vede il coinvolgimento di una giovane regista come Giulia Bonghi, che firma anche scene e costumi, già applaudita nella passata edizione del Festival con L’amico Fritz e l’esperienza del direttore Francesco Di Mauro, proprio in questi giorni nominato sovrintendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, applaudito in tutto il mondo in prestigiose istituzioni musicali”. “Bisogna avere il coraggio di esplorare repertori meno frequentati – dice in proposito il M° Di Mauro – e la scelta di mettere in scena Pinotta è un’operazione molto intelligente. Essendo un festival monografico dedicato a Pietro Mascagni è giusto mettere in luce tutto quello realizzato dal compositore ed ho accolto con grande entusiasmo questo progetto perché ci impegna in un titolo che non tutti conoscono e per di più per la prima volta nella città natale del compositore, fatto che assume una valenza molto alta”. “Pinotta è un bozzetto, un tenero quadro di vita quotidiana che incornicia l’amore sbocciato tra i due protagonisti – afferma la regista Bonghi – Un’ambientazione naturale svolta in toni idealizzati, come mondo di pace e armonia contrapposto alla realtà. Ma cosa c’è al di là? Qual è la realtà celata da questo scenario candido e sereno, in cui filatrici e operai si apprestano ad una giornata di lavoro? Dietro l’idillio troviamo l’Italia nel pieno del ventennio fascista. Per evocare questo secondo livello di indagine, questo mondo oscuro, ho trovato ispirazione nell’arte di Giorgio De Chirico, il cui scopo di artista era mostrare il lato misterioso e insolito che si cela dietro l’apparente banalità della vita quotidiana”.
L’opera, che sarà presentata al pubblico dal giornalista Giovanni Gavazzeni,  sarà preceduta da un Concerto interamente dedicato alle composizioni di arie e melodie da camera di Pietro Mascagni che per la prima volta saranno eseguite in forma orchestrale (Serenata, M’ama non m’ama, Stornelli marini, La luna, Ave Maria, La tua stella), orchestrate per l’occasione da Oliviero Lacagnina; protagonisti saranno i cantanti vincitori del I Concorso internazionale Voci Mascagnane, i soprani Giorgia Teodoro e Arianna Cimolin ed il baritono Jungmin Kim e gli artisti selezionati della Mascagni Academy Rebecca Pieri e Ling Qi (soprani) e Gangsoon Kim (baritono).

Personaggi ed interpreti delle due rappresentazioni: Pinotta, filatrice  Ling Qi / Miryam Marcone, Baldo, operaio  Xuenan Liu, Andrea, loro datore di lavoro Gangsoon Kim / Stavros Mantis, Zeffiri Giulia Semplicini, Letizia De Cesari e Diana Turtoi. Orchestra e Coro del Teatro Goldoni, Maestro del Coro Maurizio Preziosi. Assistente ai costumi Desirè Costanzo, realizzazione scene Fondazione Teatro Goldoni, progetto luci Genti Shtjefni e Michele Rombolini.

Biglietti ancora disponibili presso il botteghino del Teatro Goldoni (tel. 0586 204290), aperto dal martedì al venerdì con orario 10-13, online su www.ticketone.it e www.goldoniteatro.it ed un’ora prima delle rappresentazioni nel luogo di spettacolo. Prezzi: € 25 (I settore), € 15 (II settore).

Tutte le informazioni sulla produzione su www.goldoniteatro.it

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