Us Livorno 1915, Toccafondi: “Resto qui, lavoriamo per la D. L’amaranto mi è entrato dentro”
Il numero uno della società amaranto in conferenza stampa: "Sono incazzato e mi sento privato di qualcosa che meritavamo, ma domani mattina facciamo una bella doccia e iniziamo a lavorare per andare in serie D: spero già tra un mese tramite la giustizia sportiva, al massimo fra un anno sul campo"
Sguardo dritto, serio, accigliato ma sereno. Come chi è consapevole di aver fatto un buon lavoro ma con un esito non fortunato. Si presenta così Paolo Toccafondi, maglia nera con il logo dell’Us Livorno 1915 ben stampato sul petto (clicca qui per rivedere la DIRETTA FB della conferenza). “La sciarpa non l’ho ancora messa, speravo di indossarla domenica, ma la maglia l’ho voluta mettere oggi – ha detto alla stampa riunita nella sala conferenze dello stadio Armando Picchi per ascoltare le parole del numero uno della società – anche per dare un indirizzo ben preciso delle mie intenzioni. Di quello che ho dentro. Perché alla fine per me il Prato è sempre il Prato ma questo amaranto mi è entrato dentro e se dovessi scegliere adesso tra le due… devo dire che siete riusciti a mettermi in difficoltà perché, come ho sempre detto Livorno è una cosa diversa”.
All’interno un clima arroventato. Tante anime che pendevano dalle labbra di chi, lo scorso 16 agosto, si è presentato schietto e preciso con 4 obiettivi in tasca: “Riportare il senso di livornesità ai tifosi, rifondare il settore giovanile con la Pro Livorno Sorgenti e visto il risultato degli Juniores nazionali penso di averci visto giusto, non lasciare debiti e riportare il Livorno in D. Tre su quattro gli ho centrati. E non è detto che il quarto non venga centrato di qui a un mese. Perché ricordiamo che c’è sempre la finestra aperta sulla probabile promozione, e non ripescaggio badate bene, che potrebbe arrivare con il ricorso in atto contro il Figline. Sono incazzato e mi sento privato di qualcosa che meritavamo, ma domani mattina facciamo una bella doccia e iniziamo a lavorare per andare in serie D: spero già tra un mese tramite la giustizia sportiva, al massimo fra un anno sul campo. Di certo nella prossima stagione costruiremo una squadra più operaia, di categoria. Ora guardiamo avanti, voi sapete meglio di me che l’amaranto non appassisce””.
“Ho pensato molto in questi due giorni se potessi essere ancora funzionale alla causa del Livorno – dice il presidente Toccafondi ai microfoni – Devo dire che io sono abituato a combattere, sono retrocesso cinque o sei volte. La cosa che mi ha meravigliato e messo anche un po’ in imbarazzo è che in questi due giorni ho ricevuto centinaia di messaggi di persone che mi hanno testimoniato stima e affetto. E siccome è facile testimoniarlo quando le cose vanno bene, ma l’affetto vero è quello che si testimonia quando le cose vanno male. Questo mi ha fatto riflettere molto e ho deciso di andare avanti. Di poter dare ancora qualcosa a Livorno e alla causa amaranto. Da domani iniziamo a lavorare per la serie D. Iniziamo a pensare allo staff tecnico e alle persone da mantenere e da tenere con noi per il prossimo anno. Angelini? Non ci abbiamo ancora parlato. Da appena finisce questa conferenza stampa iniziamo a programmare. Magari partendo proprio dai giovani, dai giovani livornesi che possono essere un valore aggiunto in più. Per il prossimo anno meno pullman griffati e più cattiveria”.
“Io mi sono dato un obiettivo. La mia carota davanti alla faccia per intenderci – conclude Toccafondi – Lavorare per rivedere la curva vista contro il Tau. Questo è quello che mi anima e che mi sprona per il prossimo anno”.
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