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Gorgona, l’isola sarà autosufficiente e green

Giovedì 31 Marzo 2022 — 11:35

Al via interventi ambientali innovativi per l’isola di Gorgona, grazie alle risorse del Fondo Isole Minori assegnate al Comune di Livorno

Grazie a un sistema innovativo di fitodepurazione delle acque e ad azioni energetiche che non prevedano incrementi di CO2, l’isola di Gorgona si appresta a diventare autosufficiente e green.
Il tutto con il coinvolgimento, fin dalle prime fasi di progettazione, dei detenuti e dell’amministrazione del carcere. Presentato mercoledì 30 marzo, nella Sala Cerimonie del Palazzo Comunale, il progetto per la realizzazione di due importanti interventi innovativi sull’isola di Gorgona improntati alla sostenibilità ambientale, nell’ambito del finanziamento da oltre 684mila euro che il Fondo per gli investimenti nelle Isole Minori del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio ha assegnato al progetto presentato da Comune di Livorno, ASA e Amministrazione Penitenziaria.
A illustrare il progetto il sindaco Luca Salvetti, l’assessore allo sviluppo economico, ai finanziamenti pubblici e alle aziende Gianfranco Simoncini, il presidente di ASA Stefano Taddia, il direttore della Casa Circondariale di Livorno Carlo Mazzerbo, il garante dei diritti dei detenuti Marco Solimano, insieme ai tecnici e ai funzionari di Comune e ASA che stanno portando avanti l’iniziativa.
Nel dettaglio gli interventi consistono, per la parte idrica, nella rivisitazione completa del sistema di depurazione esistente, che è costituito da un impianto di trattamento preliminare e successiva fitodepurazione funzionante da oltre 20 anni.

Il nuovo sistema prevede la realizzazione di un impianto di fitodepurazione di ultima generazione a flusso verticale “alla francese” seguito da vasche a flusso orizzontale aerate. L’importo complessivo dell’investimento è di oltre 440mila euro.
Il progetto prevede anche il recupero dei fanghi come ammendanti agricoli ed il riuso delle acque depurate per l’irrigazione, ispirandosi pienamente ai principi dell’economia circolare.

Per quanto riguarda invece l’intervento energetico, a servizio del nuovo impianto di depurazione è stato pensato un nuovo impianto a pannelli fotovoltaici, oltre ad una micropala eolica ad asse verticale per la copertura del fabbisogno annuale calcolato in 11.000 kwh così da garantire l’autosufficienza elettrica. L’importo di questo investimento è di oltre 240mila euro.
La progettazione esecutiva di entrambi gli interventi si concluderà entro la prima metà del 2023 e i lavori si prevede che siano completati entro la metà del 2025.

Il sindaco Salvetti ha sottolineato il grande significato di questa iniziativa, che rientra nel percorso portato avanti in questi due anni di amministrazione per far sì che l’isola di Gorgona, che rientra amministrativamente nel territorio di Livorno, possa essere considerata a tutti gli effetti un quartiere della città, seppur separato dal mare. “Un percorso – ha detto il sindaco – intrapreso con il direttore Mazzerbo e ora intensificato il garante Solimano”.

“Non appena si è presentata l’opportunità offerta dal Fondo per le Isole Minori – ha detto l’assessore Simoncini – il nostro Ufficio Finanziamenti comunitari, Sviluppo economico e Sportello Europa si è immediatamente attivato per partecipare al bando, presentando un progetto di concerto con ASA e Direzione della Casa Circondariale, che ha ottenuto il massimo della quota di finanziamento disponibile. Gli interventi, di cui il Comune è soggetto attuatore, puntano da un lato a rendere l’isola pienamente sostenibile dal punto di vista ambientale e indipendente dal punto di vista energetico, totalmente “carbon neutral”, dall’altro lato a porre le condizioni per far sì che Gorgona entri nel Servizio Idrico Integrato, quindi sotto la gestione di Asa, il che consentirà di migliorare ulteriormente i processi ambientali avvalendosi della grande competenza, delle tecnologie e della capacità progettuale e operativa dell’Azienda”.

“Abbiamo inoltre intenzione, non appena uscirà il bando – ha concluso Simoncini – di presentare ulteriori progetti per la quota di risorse del Fondo Isole Minori non assegnate: un’idea potrebbe essere il recupero delle grandi vasche storiche, anticamente utilizzate dai monaci benedettini, che adesso potrebbero essere destinate all’accumulo di acqua per usi agricoli”.

Il direttore Mazzerbo ha ringraziato Comune e Asa per questo progetto grazie al quale l’idea dell’isola come parte integrante della città comincia a prendere corpo, perché Gorgona ha necessità di stabilire relazioni e contaminazioni con i cittadini, con le scuole, e rendere l’isola all’avanguardia dal punto di vista ambientale ed energetico porterà sicuramente grandi benefici anche in termini di fruibilità.
Il garante Solimano ha ricordato come i detenuti e gli agenti penitenziari siano stati coinvolti sin dall’inizio nel progetto, portando idee e rappresentando esigenze, e che questa iniziativa sarà senz’altro foriera di un modo diverso di vivere l’isola.

Il presidente Taddia ha ringraziato per la straordinaria opportunità data ad Asa di sperimentare tecnologie e innovazioni su piccola scala, che poi potranno essere replicate in occasione di iniziative di più vasta portata. “Del resto – ha detto Taddia – questo progetto per Gorgona è la riproposizione di quanto Asa ha realizzato con successo in Gracia, nell’isola di Lesvos, con il progetto“Hydrousa”.

I tecnici di Asa, gli ingegneri Michele Del Corso e Camillo Palermo, hanno messo in evidenza come il riciclo della acque su Gorgona avverrà senza l’utilizzo di prodotti chimici, con processi che garantiscono che gli scarti di depurazione siano completamente riutilizzati. L’acqua che si renderà disponibile sarà molto utile nei periodi di siccità, e tutte le azioni da intraprendere non prevedono incrementi di CO2. L’isola sarà autosufficiente e “green”.

Anche le modalità di realizzazione saranno scelte in maniera sostenibile, e dopo valutazioni sul posto. Per esempio le pale eoliche possono presentare aspetti impattanti sulla fauna, pertanto solo dopo attenti studi sulle rotte dei chirotteri e un’analisi dei possibili siti di impianto si deciderà se adottarle o rimanere sul fotovoltaico.

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