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Domenica 23 visita al cimitero ebraico

Mercoledì 19 Gennaio 2022 — 16:37

Livorno ebraica. Proseguono le visite nei siti ebraici livornesi grazie ad Amaranta servizi ed alla Comunità ebraica di Livorno

Livorno ebraica. Proseguono le visite nei siti ebraici livornesi grazie ad Amaranta servizi ed alla Comunità ebraica di Livorno. Domenica 23 gennaio doppio appuntamento: ore 10 visita guidata Cimitero Monumentale ebraico di Viale Ippolito Nievo e ore 11,30 visita guidata al moderno Cimitero di via Don Aldo Mei. E’ necessaria la prenotazione al 3208887044 , il green pass e la mascherina ffp2. Il costo di una visita è di euro 10, 18 per chi effettua entrambi le visite. Gratuita fino a 12 anni di età. Prossima domenica ore 10,00 visita al Museo ebraico Yeshivà Marini di Via Micali.

I due cimiteri ebraici di Livorno, quello monumentale e quello ancora attivo conservano le radici storiche e culturali livornesi. Qui riposano dai grandi rabbini cabalisti del 700, come Joseph Ergas, a quelli più recenti come Coriat e Benamozegh, fino agli ultimi saggi di Livorno e i membri delle grandi famiglie che hanno lasciato un’impronta nella cultura europea.

Come sostiene il Foscolo, il sepolcro, non è soltanto un luogo di affetti, ma di trasmissione di un intero patrimonio umano. Per scoprire quanto la comunità ebraica livornese ha influenzato la storia, la cultura, la vita quotidiana di Livorno niente di meglio che visitare i due Cimiteri: passeggiare tra le lapidi che riportano i nomi delle strade livornesi o di attività commerciali come Attias, Franco, Chayes, Baquis, Dello Strologo, Friedman; di personaggi che hanno reso celebre Livorno nel mondo.

Il cimitero monumentale di Viale Ippolito Nievo ci offre una rappresentazione plastica della Comunità ebraica dal 1840 al 1900: laica, colta, ispirata dagli ideali di libertà e universalismo, pochi simboli religiosi, solo le mani che benedicono presenti sulle tombe dei Cohen, e qualche stella di David; molti simboli legati al neoclassicismo, all’archeologia. Molte sepolture a forma di obelisco, di sarcofago, di colonna, non a caso questo cimitero è definito monumentale. I decori sono clessidre alate, capsule dell’oppio, falene notturne, dardi ovuli, foglie di acanto, non mancano simboli massonici o legati all’attività lavorativa del defunto.

Alcune sepolture dal tempietto del generale tunisino Nissim Semama, la cappella degli Attias, i sepolcri dei Rosselli, dei Modigliani, dei Chayes denotano ingenti ricchezze e attenzione alla ricerca estetica.

Qui si intrecciano storie familiari di mercanti, spedizionieri, studiosi, rabbini, musicisti, che hanno reso Livorno un punto di riferimento nel Mediterraneo. Qui riposano ben 27 rabbini tra i quali, Jeuda Coriat, Elia Benamozegh, Israel Costa, Baruch Piperno, Samuel Eschenazy, Mosè Coen; personalità livornesi come il musicista Michele Bolaffi, l’editore Salomone Belforte, gran parte della famiglia di Amedeo Modigliani.

Il cimitero, che era stato abbandonato per anni grazie ad un importante lavoro di restauro promosso dalla comunità ebraica di Livorno, con il sostegno della fondazione Livorno, è tornato fruibile in tutta la sua bellezza, dallo splendido cancello in ferro battuto, con le due porte laterali, che rimanda al motivo della serliana, ai vialetti di nuovo percorribili e ordinati.

Il Cimitero della Cigna è situato dietro il Cimitero Comunale lungo il torrente la Cigna. È attivo dal 1901, vi si accede da una cancellata in ferro decorata. A sinistra del cancello è presente un bacile in marmo e pietra serena, a forma di carrucola. Qua troviamo i cenotafi o le intere sepolture provenienti dai più vecchi cimiteri ebraici di Livorno, chiusi durante il Fascismo. Sono in marmo bianco a forma di tumulo, scolpite e decorate con foglie di acanto, modanature, girali fitomorfe, riportano la doppia iscrizione in portoghese ed in ebraico, ospitano stemmi familiari con una simbologia legata all’attività o al cognome del defunto. La cappella mortuaria, in stile neoclassico, opera dell’architetto Adriano Padova, ospita due epigrafi: una ricorda i militari ebrei caduti durante la Prima guerra mondiale, l’altra le vittime livornesi della Shoà. Sono presenti anche due piccole targhe in omaggio ad Amedeo Modigliani e al rabbino Bruno Polacco.

Nel Cimitero sono ospitate anche le sepolture di un piccolo camposanto di Portoferraio traslate in quest’area nel 1964.

Qui riposano personalità che hanno dato un contributo importante alla storia e alla cultura italiana e mondiale: Guido Menasci librettista di Cavalleria Rusticana, il giornalista Gastone Orefice, il generale Lusena, garibaldino, padre di Umberto Lusena, medaglia d’oro al valore militare alla memoria, molti che hanno lasciato un ricordo indelebile nella memoria dei Livornesi: Isidoro Kahn, Elio Toaff, Frida Misul.

Tra le cappelle, spicca quella della famiglia Chayes, in stile eclettico, scelta dalla regista Francesca Archibugi per la serie Rai Romanzo famigliare.

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