Il primario: “Ad oggi il 90% dei ricoverati in terapia intensiva non è vaccinato”
"La pandemia non è ancora finita. Capisco la stanchezza dei nostri concittadini, così come quella dei nostri operatori, ma dobbiamo stringere i denti. Invito a vaccinarsi chi non l’abbia ancora fatto"
Intervista al dott Paolo Roncucci: "La fascia di età che arriva più frequentemente in Rianimazione è quella fra i 50 e i 70 anni, anche se negli ultimi mesi abbiamo visto alcuni più giovani. Qualcuno si pente di non essersi vaccinato, ma non molti"
Paolo Roncucci (nella foto), primario del reparto di Rianimazione di Livorno e direttore dell’Area Critica dell’Azienda USL Toscana nord ovest, quante persone e di che età si trovano in Terapia Intensiva attualmente? Sono tutti non vaccinati?
“Attualmente in Azienda USL Toscana nord ovest ci sono 13 ricoverati in Terapia Intensiva, dei quali 3 all’ospedale di Livorno, mentre gli altri sono a Lucca (5), Massa (2), Versilia (2) e Cecina (1). Il 90 per cento dei nostri ricoveri riguarda persone non vaccinate anche se non sono mancate quelle già vaccinate che avevano magari importanti comorbidità ovvero altre patologie aggravate dalla presenza del Covid. La fascia di età che arriva più frequentemente in Rianimazione è quella fra i 50 e i 70 anni, anche se negli ultimi mesi abbiamo visto alcuni più giovani”.
Parlando con i pazienti qualcuno ha detto che si vaccinerà?
“Qualcuno si pente di non essersi vaccinato, ma non molti. Alcuni sono in gravi condizioni proprio per aver rifiutato di riconoscere il problema e di curarsi. Arrivano mostrando grande diffidenza nel seguire le terapie proposte, ma anche semplici consigli”.
Ci sono casi gravi?
“A Livorno 2 dei 3 pazienti ricoverati sono in condizioni gravi, ma stiamo assicurando il nostro massimo sforzo assistenziale sperando che possa essere risolutivo. Certo trascurare i sintomi e ritardare le cure non aiuta. Adesso capita molto meno di un anno fa perché il sistema sanitario nel suo complesso riesce a gestire i casi in maniera sicuramente più efficace e tempestiva grazie anche all’esperienza acquisita in questi mesi”.
Vuole inviare un messaggio alla città?
“La pandemia non è ancora finita. Capisco la stanchezza dei nostri concittadini, così come quella dei nostri operatori, ma dobbiamo stringere i denti. Le indicazioni sono quelle di sempre: osservare le regole di distanziamento e cautela nei rapporti con gli altri, utilizzare mascherine e gel disinfettanti per le mani. Ma soprattutto voglio rivolgere l’invito a vaccinarsi a chi non l’abbia ancora fatto. I dati scientifici sono ormai talmente evidenti da rendere incomprensibile qualsiasi dubbio. Rispetto la libertà di scelta di ciascuno, ma è evidente che non vaccinarsi espone se stessi e gli altri a un pericolo maggiore”.
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