Le Province: sostegno indispensabile per i piccoli comuni per l’attuazione dei progetti del Pnrr
La consigliera Scarpellini ha rappresentato la Provincia all’assemblea dei presidenti convocata da Upi
Sandra Scarpellini, consigliera provinciale e sindaca di Castagneto Carducci, ha partecipato alla XXXVIII Assemblea nazionale dell’Anci, tenutasi a Parma, nell’ambito della quale si è svolta anche l’assemblea dei presidenti della Province, convocata dall’Upi (Unione delle Province Italiane).
La riflessione delle Province, anche in questa importante occasione, è ruotata intorno al tema della della riforma della legge 56/2014, che ha stravolto il ruolo di questi enti, ribadendo la necessità di ridefinirne il profilo istituzionale, alla luce dello straordinario appuntamento costituito dalle opportunità offerte dal Pnrr e dalla necessità di non lasciare soli i piccoli comuni di fronte a questa sfida.
“Il tema dei temi al centro di ogni intervento dell’assemblea Anci – sottolinea Scarpellini – è il divario tra aree forti, individuabili in quelle metropolitane e aree deboli, le periferiche. Il Pnrr ha la missione di accorciare i divari territoriali degli investimenti, ridurre le distanze per avere opportunità. La Proposta di UPI per raggiungere l’obiettivo: una stazione appaltante per ognuna delle 76 Province italiane. Per legge – spiega Sandra Scarpellini – comuni non capoluogo non potranno appaltare singolarmente le opere del Pnrr. Solo il capoluogo può farlo. Ciascun comune non capoluogo, invece, avrà la possibilità di appaltare opere del pnrr solo tramite 4 soggetti individuati dal decreto-legge: Province, Città metropolitane, Comune capoluogo e Unioni di Comuni. Il tempo che ci è concesso è molto stretto. Entro dicembre 2023 devono essere progettate e aggiudicate le gare, altrimenti scattano i poteri sostitutivi per l’utilizzo dei fondi per gli investimenti. Un piccolo esempio: 3 miliardi di euro circa saranno destinati per la realizzazione di asili nido in ogni Comune. Il piccolissimo Comune dovrà attivare le procedure al pari di un capoluogo, ma difficilmente, tenuto conto della mole di progetti che si potrebbe prefigurare, si potrà rivolgere al capoluogo. Le Province potranno essere il soggetto che si fa carico di questo. Occorre ovviamente mettere personale competente nei tre i rami di azione dedicati dell’ente sui servizi ai comuni, fondamentali per questa fase di rinascita italiana: Sape (Servizio Associato Politiche Europee), Sua (Stazione Unica Appaltante) e Centro di competenza per la digitalizzazione”.
Tutti servizi cruciali sui quali l’Amministrazione Provinciale di Livorno ha iniziato a inserire nuovo personale, ma che saranno oggetto di ulteriore rafforzamento.
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