Casco salva capelli durante la chemioterapia. Lara lancia progetto e raccolta fondi
La possibilità di conservare i capelli nonostante la chemioterapia ha conquistato il cuore di Lara Lenzi, parrucchiera e titolare di un salone cittadino da oltre vent’anni. Per portare a termine il suo progetto, Lenzi chiede aiuto attraverso una raccolta fondi
Lara Lenzi, parrucchiera e titolare di un salone, ha preso a cuore la questione dopo un problema di salute. La raccolta fondi su GoFoundMe ha l'obiettivo di donare all'ospedale di Livorno quattro macchinari per assistere fino ad otto pazienti contemporaneamente
Nella maggior parte dei casi le cure per combattere il cancro comportano nei pazienti la perdita dei capelli, un aspetto che tende a scoraggiare ancora di più chi già soffre per la malattia.
La possibilità di conservarli nonostante la chemioterapia ha conquistato il cuore di Lara Lenzi, parrucchiera e titolare di un salone cittadino da oltre vent’anni. Per portare a termine il suo progetto, Lenzi chiede aiuto attraverso una raccolta fondi.
“Qualche anno fa, a causa di un’asma bronchiale, mi è stato impedito di lavorare con i normali prodotti da parrucchiere perché spesso contengono agenti chimici che non potevo respirare – racconta – Non potendo e non volendo lasciare il mio lavoro, mi sono dovuta reinventare e ho trasformato il mio salone in un negozio bio”.
Da quel momento la notizia ha iniziato a diffondersi. “Principalmente, ho avuto clienti con allergie alla cute. Poi, all’inizio del 2020 si è presentata la prima che faceva la chemioterapia. Aveva scelto il mio negozio per l’impossibilità di utilizzare prodotti chimici durante il trattamento”. Un incontro che spinge la parrucchiera livornese ad approfondire la questione, a documentarsi. “Ho scoperto che negli ospedali di Massa e Pontedera ci sono degli speciali caschi che congelano il bulbo e il capello riducendo in maniera importante la caduta causata dal trattamento”. Lenzi si è quindi messa in contatto con Luca Carneglia, direttore dell’ospedale di Livorno, per sapere se nella struttura fosse presente un macchinario di questa tipologia. La risposta negativa l’ha spinta a fare qualcosa di concreto affinché i pazienti oncologici possano convivere pacificamente con la propria immagine. “Se curarsi è fondamentale, l’armonia della percezione del proprio aspetto fisico lo è allo stesso modo. Così ho deciso di lanciare una raccolta fondi su GoFoundMe. Per il momento l’obiettivo è quello di acquistare un primo macchinario per un valore di circa 45mila euro da donare al reparto di oncologia. Poi, speriamo almeno altri tre”.
Chiunque volesse offrire un contributo per questa causa può farlo effettuando una donazione direttamente attraverso il link di GoFoundMe.
“La salute viene prima di tutto, l’estetica sicuramente dopo – conclude emozionata – Ma quello che conta è che coloro che soffrono abbiano la possibilità di scegliere e che sia offerto loro tutto il supporto possibile in un momento così difficile della propria vita”.
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