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Agedo: “Si metta in calendario la discussione del Ddl Zan”

Giovedì 1 Aprile 2021 — 18:24

Tutelare i diritti, cominciamo da qui; i diritti delle categorie più deboli, che in una società ideale tali non dovrebbero essere, il diritto di essere quello che si è senza dover nascondere niente.

Il diritto di non essere discriminati, come violazione dei diritti umani, come violazione del diritto all’uguaglianza, parole del nostro Presidente della Repubblica.

Il DDL Zan potrebbe essere il primo passo verso questa tutela, per creare una Società che rifletta di più sul peso delle ideologie e delle parole, che si interroghi sul perché esistano a tutti gli effetti, cittadini di serie A e di serie B.

La Società italiana non è e non vuol essere al passo con i tempi, non vuole allinearsi al pensiero inclusivo dei Paesi più civili dell’Unione Europea, tende invece a sentirsi più vicina a quei Paesi, quali Polonia, Ungheria, Turchia, per citarne alcuni, che non hanno fatto un decisivo salto di qualità verso una civiltà più aperta e che sono invece presi ad esempio dalle nostre destre, ancora tanto legate ad una Storia piena di criminali e crimini contro l’Umanità.

Agedo Nazionale proprio in queste ore, sta facendo sentire la propria voce, rivolgendosi al Presidente del Consiglio per smuovere il fissismo in cui i due partiti della destra estrema italiana hanno gettato il DDL Zan.

La volontà di affossare una Legge che protegga i nostri figli e le nostre figlie e tutti gli appartenenti alla comunità LGBT+ , verso un limbo da cui non farla più riemergere, le assolutamente inutili scuse e pretesti con cui viene rimandata la discussione in Senato, sono una vergogna! L’Italia civile, quella che crede nelle Istituzioni, nella Legge, che non si fa giustizia da sola ma che si appoggia a uomini e donne che questa Legge proteggono, questa Italia dovrebbe essere indignata ogni giorno di più!

E non importa essere persone LGBT+, né importa essere loro genitori o congiunti per capire che esiste in queste ore una REALE necessità di prevedere punizioni per chi usi modi o parole offensive contro chi esterna i propri sentimenti o il proprio essere.

I nostri figli e le nostre figlie studiano, lavorano, vivono. Sono persone prima che appartenenti ad una comunità, sono cittadini prima che gay, lesbiche, bisessuali o transgender, votano, pagano le tasse, fanno parte del tessuto sociale che forma e caratterizza la nostra splendida Nazione. Noi ne siamo orgogliosi, noi persone semplici, con lavori normali, vite normali, abbiamo capito l’importanza di autodefinirsi  dei nostri figli e delle nostre figlie, la necessità di vivere il proprio orientamento sessuale, affettivo e di genere alla luce del sole, senza nascondersi, senza mentire.

Chiediamo ai nostri ministri, ai senatori, ai nostri parlamentari, volete una Società che viva nella menzogna?  Noi non lo vogliamo!

I genitori Agedo chiedono, pretendono una Società che protegga chi viene insultato, sbeffeggiato, picchiato perché non conforme agli stereotipi della destra italiana!  Vogliamo, pretendiamo, che i nostri figli e le nostre figlie, persone normali, possano lavorare in ambienti sereni, possano uscire e sedersi al parco con i loro compagni e le loro compagne come i loro pari eterosessuali, che paghi chi li insulta e le insulta, se vengono picchiati, paghi chi commette un atto di violenza.

Non è per mera vendetta che chiediamo che il DDL Zan passi a Legge, ma per senso di giustizia, perché tutti i cittadini, soprattutto quelli che rappresentano delle minoranze, quindi più socialmente deboli, possano vivere la propria vita in maniera tranquilla e senza discriminazioni di alcun tipo.

Agedo chiede che la discussione al Senato del DDL Zan possa essere messa in calendario quanto prima, senza più rinvii.  Lo chiediamo per tutti quei ragazzi e quelle ragazze che non vivono la scuola come ‘casa’ dove imparare anche la vita, ma come luogo di dolore e paura, lo chiediamo per tutti quei ragazzi e quelle ragazze che hanno paura ad uscire da una discoteca o da un locale, per tutti quei ragazzi e quelle ragazze che non riescono a trovare un lavoro e a non farsi una vita perché non conformi al genere di nascita.

In definitiva, chiediamo una Legge che includa i nostri figli e le nostre figlie in una Società che noi stessi abbiamo contribuito a creare e a rendere forte.

Rita Rabuzzi

Presidente Agedo Livorno Toscana

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