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Undici: la galleria d’arte virtuale di Mia, bimba con un dono speciale

Domenica 18 Ottobre 2020 — 07:00

Mia Pampaloni ha undici anni e già dipinge e disegna come un'artista affermata e navigata. Il padre, Stefano, ha creato per lei una galleria virtuale d'arte a cui ha dato il nome di Undici come gli anni di sua figlia e come il numero di opere esposte

di Giacomo Niccolini

Undici. Un numero semplice che in realtà nasconde un vero e proprio universo, quello di Mia Pampaloni, bambina geniale che a soli undici anni disegna e dipinge come un’artista di fama internazionale (nella fotogallery sotto alla foto principale i suoi dipinti e disegni). Undici sono gli anni di questa ragazzina livornese, figlia di Stefano, imprenditore nel settore web, e di Elisa Cavasin, consulente del lavoro, che frequenta da questo settembre la prima media delle scuole Micali di via Marradi.
Ma Undici è anche un progetto, al momento virtuale, artistico che è nato in queste ultime ore su internet (clicca qui per scoprirlo). Una mostra web dei suoi dipinti selezionati dalla famiglia, undici appunto, che la piccola Mia ha realizzato in questi anni. Undici opere realizzate con passione e studio dei grandi maestri della storia dell’arte: da Modigliani a Pablo Picasso, da Schiele a Gentileschi.
Un vero e proprio dono. Un dono difficile da gestire per una bambina che ascolta musica classica e studia la storia dell’arte.
“Per approfondire alcune ansie troppo premature per una bambina – spiega il padre, Stefano Pampaloni – tra le varie indagini è emerso un elevato QI. È stata una scoperta che sicuramente ci ha fatto piacere e allo stesso tempo ci ha posto davanti un percorso di responsabilità che vogliamo affrontare nei migliore dei modi. Mia fino a che il Covid lo ha consentito – continuano i genitori – faceva karate. Il tempo libero invece lo passa sui libri, sui tanti libri che abbiamo a casa di arte e letteratura, o su Wikipedia. Legge tantissimo, anche i grandi classici: da Verga a Pirandello. E poi le piace informarsi anche su internet. Mi ricordo una volta che intervenne sulla pagina di Wikipedia di Picasso per correggere un’informazione. Venne ringraziata per questo dagli autori. Ormai quando abbiamo una curiosità su temi relativi alla storia dell’arte, anche semplicemente capire l’autore di un’opera, chiediamo a lei e puntualmente ci risponde con un livello di profondità inaspettato”.
Di recente la gita agli Uffizi a Firenze dove Mia ha dimostrato molto interesse e tanta partecipazione. “Io e mia moglie – spiega Stefano – abbiamo deciso di farle un regalo e portarla agli Uffizi. E’ stata una gita per lei molto emozionante. Solitamente poco loquace quel giorno praticamente faceva da guida a noi e a tutti coloro che erano nelle stanze della galleria. Ho visto veramente la felicità nei suoi occhi”.
Da lì l’idea di provare a “inventarsi” una galleria virtuale delle opere da lei prodotte. Ed ecco che nasce l’idea di Undici. “Il progetto nasce su internet ma la volontà è poi quella di trovare degli spazi fisici per poter esporre i suoi elaborati artistici – conclude Stefano Pamaploni – Il suo iter personale non è facile, spesso non compreso e raro ma che vale la pena di percorrere fino in fondo. L’idea di questa mostra è stata più un nostro outing, un modo di poter dire al mondo che esistono anche modi diversi, rispetto all’età e al contesto, di esprimersi. E non c’è niente di male a mostrare a tutti la vera essenza e le belle doti che ognuno di noi ha”.

Con il consenso dei genitori abbiamo scritto alcune domande per conoscere meglio questa bambina e il suo dono. Ecco una breve intervista a tu per tu con la piccola-grande Mia.
Come e quando è iniziata la tua passione per l’arte?
“Il momento preciso no, mi sembra di disegnare da sempre… Però ricordo che da piccina disegnavo sempre e solo il mio cane che si chiamava Piercarlino”.
Qual è il tuo artista preferito e perché?
“Non ho un artista preferito, ma direi del Rinascimento Michelangelo e dell’arte moderna Picasso. Il motivo non lo so, sono quelli che mi emozionano di più”.
In vacanza con babbo e mamma che libro (o che libri) ti porti dietro?
“L’ultima vacanza che abbiamo fatto, purtroppo nel 2019, portai con me I ragazzi di Edith Wharton”.
Babbo Stefano ci ha raccontato che pratichi karate. Cosa ti piace di questo sport?
“Si da alcuni anni anche se adesso sono ferma da parecchi mesi ma vorrei ricominciare. Mi piace perché nonostante i combattimenti non ci facciamo mai male e tutti dobbiamo rispettare le regole”.
Quale tecnica di pittura, o disegno, preferisci e perché?
“Al momento la tempera, carboncino e chiaro scuro con il lapis sono quelle che preferisco ma sto sperimentando l’acrilico per poi provare l’olio”.
Hai mai frequentato qualche corso di pittura?
“Ho iniziato da un mese a frequentare La Fucina qui a Livorno.
Da grande cosa ti piacerebbe diventare?
“Non lo so, è ancora troppo presto”.

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