Vespucci-Colombo, pronti a ripartire in sicurezza e in presenza. Ecco come
Parla la dirigente Francesca Barone: "Abbiamo pensato alla comunità che ci è affidata, con l’obiettivo di garantire il funzionamento della scuola per gli studenti, ma anche tutelando chi vi lavora"
Il Vespucci-Colombo è pronto per il nuovo anno scolastico, per garantire la frequenza in presenza a tutti. Come ci è riuscito? “Pensando alla comunità che ci è affidata, con l’obiettivo di garantire il funzionamento della scuola per gli studenti, ma anche tutelando chi vi lavora”, spiega così la dirigente Francesca Barone, che per tutta l’estate ha lavorato con l’ingegner Eugenio Lucchesini, responsabile della sicurezza, l’architetto Marco Caciagli e l’ingegner Mariangela Borrelli, per ridisegnare tutte le aule dei tre plessi scolastici a norma di legge, verificare le dotazioni disponibili e sopperire alle mancanze, provvedere a reperire fondi per l’acquisto dei dispenser, dei gel, dei banchi, della segnaletica da apporre in istituto per indicare i percorsi in ingresso, in uscita e regolamentare le posizioni dei banchi nelle aule.
“Un gran lavoro sulle strutture e sulle dotazioni – continua Barone – nell’estate, infatti, la dirigenza del Vespuccio-Colombo si è aggiudicata tre PON (Programma Operativo Nazionale), uno per la smart class nella sezione carceraria per acquistare computer, scanner, casse e microfoni, uno per le smart class nel secondo ciclo di istruzione, in cui si è classificata prima, e uno per sussidi didattici, in cui si è classificata undicesima, grazie ai quali ha acquistato monitor touch e tavolette grafiche, inoltre un altro bando del Piano Nazionale Scuola Digitale per contrastare la povertà educativa con cui acquisterà tablet”.
L’innovazione tecnologico-didattica del resto è sempre stata una delle colonne portanti del Vespucci-Colombo, che per primo in città ha dotato ogni aula di computer e LIM (lavagna interattiva multimediale), usate regolarmente per la didattica da tutti i docenti, investendo nella formazione della didattica digitale degli insegnanti da anni – per cui, anche in questo momento critico, gli investimenti sui dispositivi sono stati massicci – ricordiamo che durante l’emergenza la scuola immediatamente ha cercato di fornire in comodato d’uso tablet, Chromebook, chiavette agli studenti e ai docenti che non ne fossero provvisti, per proseguire le attività didattiche da remoto.
“Inoltre è stato avviato un vero processo di dematerializzazione – ha proseguito Francesca Barone – che sta investendo tutte le componenti dell’istituto e riguarderà anche gli studenti e i genitori: per cercare di limitare l’uso e la circolazione della carta verrà, ad esempio, utilizzata una tavoletta grafica per digitalizzare le firme per i documenti che necessitano della firma autografa. Non solo, però, investimenti nelle strutture, ma anche formazione e prevenzione: il personale viene regolarmente informato dal dirigente delle nuove disposizioni e segue regolarmente corsi di formazione sulla sicurezza. Analogamente, sul sito della scuola le famiglie e gli studenti trovano le normative e le disposizioni vigenti, da leggere per sapere i giusti comportamenti da seguire”.
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